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Il vertice con Francois Hollande rende Mario Monti “molto fiducioso” sulle prospettive europee. Né preoccupano più di tanto il governo le tensioni andate in scena tra i partiti: da un lato il Pdl che alza il tiro sulla giustizia, dall´altro il Pd che inizia a frenare sulla spending review e sul rischio che -da operazione chirurgica- diventi macelleria sociale: “Reazioni comprensibili, giustificate dalla necessità di parlare ai loro elettorati”, a detta di una fonte di governo.
 
Al bilaterale con il neo presidente francese, Monti ha trovato conferma della “fortissima convergenza” tra i due Paesi su eurobond, project bond, spese per investimenti, attenzione alla crescita. Nella conferenza stampa finale, i due hanno sembrato dividersi i ruoli: Hollande ha attaccato, “non mi accontenterò di mezze misure” al Consiglio Ue del 28; Monti ha rassicurato, evitando l´impressione di un asse anti Merkel quando ha garantito che anche la cancelliere è alla ricerca delle “soluzioni migliori”.
 
Ma anche il premier ha sottolineato come l´Europa debba fare di più, visto che quanto fatto finora “non è poco ma non è sufficiente” per tenere l´euro “al riparo dalle turbolenze del mercato”. E allora, è la ricetta, “dobbiamo agire per rafforzare i punti deboli del sistema”, mettendo a punto i meccanismi idonei affinché “comportamenti virtuosi” come quelli dell´Italia “non vengano penalizzati da tassi d´interesse anomali”.
 
E oltre a una governance rafforzata, sarà necessario un impegno concreto sul fronte della crescita perché sicuramente “non è un buon affare trascurare la disciplina dei conti pubblici”, ma la disciplina “non basta per la crescita, i posti di lavoro e lo sviluppo”. Concetti espressi anche nel convegno a porte chiuse del Club Ambrosetti: la situazione è ancora difficile, solo la ripresa renderà sostenibile la stabilità finanziaria, solo la ripresa convincerà i mercati a ridare fiducia all´Italia e all´Eurozona. Tuttavia, avrebbe spiegato alla selezionata platea del Club, anche se la strada intrapresa è sicuramente quella giusta, per vedere risultati concreti in termini di sviluppo serviranno ancora mesi.

Hollande e Monti, fiduciosi sul futuro. Ma anche sull'impegno

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