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Due bambini su tre tra i 10 e gli 11 anni hanno accesso ad Internet. Tra i 12 ed i 13 anni la percentuale sale all´85%. L´Interpol segnala che ogni anno vengono offerte online almeno 500.000 nuove immagini pedopornografiche originali e si contano 550.000 immagini di abusi su 20.000 bambini, di cui – purtroppo – solo 500 sono stati identificati e salvati dal 2001. I dati presentati oggi da Roberta Angelilli (parlamentare europea), dal criminologo Mastronardi e dal Capo della Polizia postale Vulpiani,  nella sede della Rappresentanza del Parlamento europeo a Roma, sono a dir poco angoscianti e descrivono una piaga che sembra proprio essere tutta ´nostrana´. Infatti, la pedopornografia è un fenomeno prevalentemente europeo, in quanto il 61% dei clienti e dei consumatori della pedofilia online risiede nel Vecchio continente.
Lo sfruttamento sessuale dei bambini su Internet ha un valore stimato di oltre 4 miliardi di dollari l´anno. Sono cifre da capogiro e ci aiutano a comprendere la difficoltà di arginare questo orrendo genere di business. Il Parlamento europeo e la Commissione hanno proprosto una strategia su più fronti. “La situazione è allarmante – come ci dice Roberta Angelilli – Solo in Gran Bretagna dal 1997 al 2005 il numero di siti pedopornografici è aumentato del 1.500%. L´Unione europea ha previsto uno stanziamento di 55 milioni di euro per il periodo 2009-2013 per il programma Safer Internet. Un impegno prioritario pe ril Parlamento europeo sarà quello di accelerare le procedure di approvazione della proposta della Commissione, al fine di avviare il Programma entro il 1 gennaio 2009 ed in maniera tale da assicurare la sicurezza di tutti i minori on line”. Solo in Italia sono stati oscurati 177 siti pedopornografici nazionali e altri 11.000 i cui server sono di altra nazionalità. Indubbiamente, il lavoro dell´Interpol e della Polizia postale e delle comunicazioni è complesso e delicatissimo, dal momento che ultimamente si è sviluppata anche la contaminazione pedofila dei sistemi peer to peer, divenuti ormai il principale canale di scambio alternativo a quello del pedobusiness. “L´obiettivo principale del Programma Safer Internet è di attuare una seria prevenzione attraverso tutti i canali informativi disponibili – conclude la Angelilli – E´ necessario che i genitori si informino e condividano lo strumento tecnologico con i bambini. Troppo spesso, infatti, mamma e papà non sanno cosa fa il loro figlio quando è online e questo è pericolosissimo”. Per questo motivo è stato realizzato anche uno spot televisivo, in cui spicca Giancarlo Giannini nel ruolo di un agente della Polizia postale, indirizzato principalmente ai genitori, affinchè prendano consapevolezza della gravità del pericolo e si attivino di conseguenza. Gli abusi sui minori non sono, infatti, solo quelli a sfondo sessuale, ma anche psicologico; basti pensare a siti che inneggiano all´anoressia e che danno consigli pratici per affrontare la bulimia, ma non certo per combatterla, o a veri e propri networking che spingono i loro membri al suicidio, come è accaduto in Giappone e recentemente in Inghilterra. Insomma, sembra proprio che il lupo cattivo si sia messo a navigare, ed è quindi necessario trovare strumenti sempre più adeguati per ingabbiarlo ed evitargli di nuocere.
 
 

Il lupo cattivo naviga sul web

Due bambini su tre tra i 10 e gli 11 anni hanno accesso ad Internet. Tra i 12 ed i 13 anni la percentuale sale all´85%. L´Interpol segnala che ogni anno vengono offerte online almeno 500.000 nuove immagini pedopornografiche originali e si contano 550.000 immagini di abusi su 20.000 bambini, di cui - purtroppo - solo 500 sono stati identificati…

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