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Il Parlamento britannico ha approvato il suo “pacchetto-sicurezza”. 315 deputati hanno detto “sì” al piano di Gordon Brown che, in caso di sospetto di terrorismo, prevede l’arresto in carcere fino a 42 giorni senza formalizzazione dell’accusa.
 
Dunque, l’intenzione sarebbe quella di aumentare gli attuali 28 giorni. Periodo attualmente previsto, in cui gli indiziati sono sottoposti a pesanti interrogatori di rito, al termine del quale o si procede alla incriminazione o alla scarcerazione.
 
Per quanto il testo debba ancora passare al vaglio della Camera dei Lord (e dunque l’iter continuerà diversi mesi) in molti già sostengono che quello inferto con questo provvedimento è un duro colpo alla storica tradizione garantista del Regno Unito.
 
Per altri, invece, è il segno di una vittoria. Una vittoria che porterebbe la firma di Gordon Brown. I sostenitori del premier, infatti, sottolineano come già nel 2005 il suo predecessore laburista aveva provato a fare una mossa simile, cercando di portare il limite massimo della presenza in carcere in caso di sospetto di terrorismo a 90 giorni. In quella occasione Tony Blair era stato schiacciato da un pesante “no”. Una sconfitta che, almeno fino ad ora, Brown non ha dovuto subire.

Gordon Brown e il suo piano anti-terrore

Il Parlamento britannico ha approvato il suo “pacchetto-sicurezza”. 315 deputati hanno detto “sì” al piano di Gordon Brown che, in caso di sospetto di terrorismo, prevede l’arresto in carcere fino a 42 giorni senza formalizzazione dell’accusa.   Dunque, l’intenzione sarebbe quella di aumentare gli attuali 28 giorni. Periodo attualmente previsto, in cui gli indiziati sono sottoposti a pesanti interrogatori di…

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