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Carlo Jean e Paolo Savona,
Intelligence economica
Rubbettino, pp. 151, euro 14
Il saggio conferma la centralità nel dibattito attuale della geopolitica e geostrategia economica. Due noti esperti (non a caso, un economista ed uno stratega militare) ci dicono che alla base della piramide strategica sempre più troveremo un sistema di relazioni Stato-mercato-imprese, con antenne capaci di sondare e presidiare tanto l’infosfera virtuale, quanto le minacce concrete provenienti dalle profondità del mercato mondiale. Ci vorranno nuove armi, culturali e non solo tecnologiche, per combattere e vincere la competizione per il soft power. Di grande interesse operativo e politico-istituzionale è la rassegna dei servizi dei principali Paesi, come riformati dopo la fine della Guerra fredda.
 
Sergio Fabbrini,
Addomesticare il Principe
Marsilio, pp. 206, euro 15
Centralizzazione del potere esecutivo e tendenze personalistiche sono elementi costitutivi dell’evoluzione politica moderna.
Il rilievo della politica internazionale e l’influenza del linguaggio televisivo rendono questo processo irreversibile. Fabbrini non demonizza questa tendenza, ma vuole imbrigliarla, metterla al servizio di una democrazia funzionante fondata su decisioni e controlli, a partire dal ruolo chiave dell’opposizione.
 
Massimo Terni,
La mano invisibile della politica
Garzanti, pp. 192, euro 16,60
Terni affronta il ruolo dell’accumulazione del capitale nella ridislocazione del potere fuori dai confini territoriali nazionali. Questo ci pare il filo rosso del libro, che non si limita a riecheggiare la diatriba democrazia-imperialismo, ma investiga le nuove possibili forme della sovranità politica, pur riconoscendo la sua disarticolazione. Lo fa, tra l’altro, fuori da riferimenti ormai anacronistici al liberalismo storico, calibrato su comunità in cui era prevalente la piccola proprietà.
 
Giuliano Battiston (interviste di),
Per un’altra globalizzazione
Edizioni dell’asino, pp. 304, euro 15
Analisi e proposte in diciannove interviste ai massimi studiosi della globalizzazione, tra cui Ulrich Beck, Samir Amin, Nancy Fraser, Saskia Sassen, Wolfgang Sachs e Vandana Shiva. In parte è una risposta più “radicale” alle teorie di riequilibrio economico post-crisi (p.es, Stiglitz); in parte, è un indispensabile vademecum di teorie politiche del nuovo millennio, ed illuminante in questo senso ci pare il saggio finale di Immanuel Wallerstein.
 
Italianieuropei 1/2011
Dopo dieci anni la rivista della Fondazione Italianieuropei diventa mensile (auguri!). La nuova serie
si apre con l’icona del “Montesquieu dimezzato”, ovvero dello squilibrio istituzionale tra poteri dello Stato. Tra i molti interventi di rilievo, ci sembra particolarmente interessante alla luce del dibattito politico quello di Luciano Violante sulla presidenzializzazione della forma di governo.

Inchiostri di marzo 2011

Carlo Jean e Paolo Savona, Intelligence economica Rubbettino, pp. 151, euro 14 Il saggio conferma la centralità nel dibattito attuale della geopolitica e geostrategia economica. Due noti esperti (non a caso, un economista ed uno stratega militare) ci dicono che alla base della piramide strategica sempre più troveremo un sistema di relazioni Stato-mercato-imprese, con antenne capaci di sondare e presidiare…

Una diffusa miopia

Dateci un po’ di futuro per favore... è questa la richiesta che nel nostro Paese si sta innalzando verso i leader della cosa pubblica. Siamo pieni di attualità, di aggiornamenti su ogni più piccolo accadimento, siamo anche saturi del passato che torna con le sue conseguenze sul presente. A mancarci invece è il futuro. Non il domani o il momento…

Il ritmo contenuto della rivoluzione

La rinuncia di Mubarak è uno sviluppo significativo ma non decisivo nella politica egiziana. Segna la fine della prima fase della rivoluzione ma è soltanto la fine dell’inizio del futuro dell’Egitto. Gli egiziani hanno bisogno di tempo per costruire una società civile e aprire un sistema politico praticamente chiuso per decenni. Un governo ibrido, che includa elementi militari e civili,…

La tripla crisi nel mondo arabo

Alla base delle rivoluzioni politiche della regione ci sono profondi problemi economici che si aggraveranno con gli effetti del cambiamento climatico, l’esaurimento delle fonti energetiche e l’aumento demografico. I Paesi produttori di petrolio dovranno fare i conti con i limiti geologici e con la vulnerabilità sociale che potrebbe comportare la riduzione delle rendite statali Privazioni economiche e disuguaglianza, insieme alla…

Chi si gioca questa (fondamentale) partita?

Nello sforzo di mettere in sicurezza corridoi economici, puntellare governi amici e assicurare comunicazioni vitali, sul tavolo verde del Mediterraneo per oltre mezzo secolo si sono sfidati Unione Sovietica e Stati Uniti. Tra gli attori europei più attivi si contavano Parigi e Roma, abituate da secoli di storia a muoversi in un teatro noto e affacciate geograficamente sul Mediterraneo, quadrante…

Dinamiche di una rivolta

Le trasformazioni in corso a sud del Mediterraneo stimolano e richiedono anche un ripensamento delle politiche europee verso la regione. L’enfasi sulla sicurezza, sul contrasto al terrorismo e all’immigrazione clandestina deve essere inserita in una prospettiva di reale cambiamento politico di lungo periodo dei regimi al potere. Sebbene sia indubbio che il Maghreb è entrato in una fase di transizione…

Un piano Marshall per la transizione democratica

Con un effetto domino, la rivolta scoppiata lo scorso dicembre in Tunisia si sta estendendo ad altri Paesi del mondo arabo. L’Europa, il G8 e il G20 dovrebbero accompagnare questa transizione democratica in corso, assicurando l’aiuto economico e il sostegno logistico necessari al suo sviluppo Gli avvenimenti sopraggiunti in alcuni Paesi arabi hanno preso alla sprovvista gli analisti politici. Queste…

Come evitare un 'rattrappimento baltico'

I recenti avvenimenti in Tunisia e in Egitto, che si stanno espandendo a tutta la regione, sollecita una riflessione sulla situazione attuale e sui possibili scenari futuri dell’area mediorientale e mediterranea. I mutamenti in atto, conseguenti soprattutto all’aumento dei prezzi dei generi di prima necessità, in particolare dei prodotti alimentari, si sono caratterizzati per una sorprendente rapidità evolutiva, imputabile principalmente…

Previdenza, la collaborazione tra le generazioni

A me non piace l’idea spesso evocata di scontro generazionale. Non mi piace pensare che il futuro si manifesta solo con i conflitti; e non mi piace soprattutto utilizzare formule retoriche. Tantomeno se si parla di invecchiamento della popolazione e di pensioni. Non c’è nessuna battaglia all’orizzonte tra giovani e meno giovani; almeno non sul fronte della previdenza. Anzi, una…

Salute, una sfida da condividere

Il futuro si gioca principalmente nel campo dell’innovazione; sono fermamente convinto che sia necessario sviluppare un approccio nuovo e interdisciplinare che consideri il presidio farmaceutico come un elemento strettamente correlato a un insieme di azioni e strategie di promozione e mantenimento della salute. Tutta l’impronta che caratterizza l’attuale gestione dell’Aifa, di cui mi pregio di essere il presidente, si basa…

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