Skip to main content
Ci vorrebbero più virtù cristiane. Corro il rischio di esser frainteso esordendo con questa frase, ma vale la pena: è la pura e semplice verità.
Francesco Alberoni a inizio marzo sul Corriere della Sera ha ripreso il tema di quanto la morale cristiana sia alla base delle nostre più profonde aspirazioni. Ed è proprio così. Pensiamo a tutto quello che ci preoccupa di questi tempi, alla situazione di difficoltà della donna, alla sfida dell’immigrazione, all’incontro tra diversità religiose e culturali. Pensiamo ai conflitti tra i poteri, alle scorrettezze giornalistiche, all’indifferentismo e alle partigianerie che ciascuno di noi incontra nella vita di tutti i giorni, anche nelle situazioni più quotidiane. Tutti sappiamo che dietro questi intoppi non c’è solo la mancanza di regole efficaci (che pure servono) ma una questione più profonda.
 
Ed è qui che vengono fuori le virtù della morale cristiana: “Non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te”, “Ama il prossimo tuo come te stesso”, “Non c’è amore più grande che dare la vita per i propri amici”; fino ad arrivare al paradossale “Ama il tuo nemico” (da cui tra l’altro proviene l’idea della dignità della persona e dell’universalità dei diritti). Sono gli impulsi grazie ai quali siamo diventati quello che siamo.
Sono principi che diamo per scontati ma che se non fosse stato per quel Gesù di Nazaret e quei suoi seguaci che li diffusero in tutto il mondo (anche a costo della vita) forse non li avremmo capiti con tanta lucidità: basta rileggersi Aristotele, Platone (e tanti illuminati filosofi antichi) con le loro idee a dir poco imbarazzanti sulla schiavitù, sull’inferiorità della donna e sul trattamento da riservare ai nemici.
Lo so, potrei essere frainteso. Ma penso che le virtù cristiane sono la cosa più laica e democratica che si possa proporre oggigiorno. Un tempo forse il problema era quello di difendersi da derive oscurantiste e confessionali. Oggi abbiamo un problema più urgente: la mancanza di stimoli ad aspirare alle vette. Se prescindiamo da quel serbatoio di risorse che sono le virtù cristiane finiamo per ritrovarci in una società piena di regolamenti ed istruzioni, ma priva di aspirazioni al bene. Basti pensare al grigiore di quella “parete vuota” – scevra di crocifissi, simboli religiosi e di qualunque altra espressione non neutrale – a cui ormai si è ridotto lo spirito laico. Mentre la vera laicità non è indifferenza ma capacità di riconoscere ciò che è valido, sano e buono, al di là della sua provenienza. Torniamo alle virtù cristiane, non sembra sia mai venuto fuori niente di più convincente (da circa due millenni).

Largo alle virtù cristiane

Ci vorrebbero più virtù cristiane. Corro il rischio di esser frainteso esordendo con questa frase, ma vale la pena: è la pura e semplice verità. Francesco Alberoni a inizio marzo sul Corriere della Sera ha ripreso il tema di quanto la morale cristiana sia alla base delle nostre più profonde aspirazioni. Ed è proprio così. Pensiamo a tutto quello che…

L'ansia da prestazione urbanistica

Da qualche tempo a questa parte il dibattito sulle grandi trasformazioni urbane sembrava aver poco a che fare con l’Europa e con il mondo occidentale in genere. Le uniche tigri impegnate a cavalcare il “megaprogetto urbano” sembravano le metropoli asiatiche, mentre le città africane e latinoamericane apparivano necessariamente impegnate sul fronte delle favelas e della crescita illegale e vertiginosa del…

Metamorfosi chiamata città

Il dibattito sulla città è il grande assente del discorso pubblico e politico italiano. Pensare la città vuole dire avere una visione complessiva della realtà e sapere immaginare come trasformarla. L’urbanistica è un fatto politico ed è un fatto urbano. Raccorda interessi economici e sociali, ma come risultato produce la forma e la qualità della città e del territorio, ovvero…

Via dall'inferno (urbano)

Il tema del riassetto urbano e della sostenibilità delle città rappresenta, anche dal punto di vista sistemico, il più complesso e articolato che, riprendendo le tesi del filosofo americano Mark Taylor sulla complessità, evidenzia il rischio di oltrepassare il bordo con il caos come spesso accade nelle città di grandi dimensioni. Occorre quindi provare a trasformare i sogni in segni…

Effetto olimpico

Il dibattito più attuale in tema di sviluppo urbanistico delle grandi aree metropolitane richiama l’opportunità di una nuova pianificazione che consenta di attrarre risorse, accreditarsi quale soggetto attendibile nell’assegnazione di ruoli e funzioni, ambito locale capace di salvaguardare, accrescere ed estendere al maggior numero di cittadini la ricchezza e il benessere della città. Lo dimostra l’esperienza dei Piani strategici di…

L'uomo giusto al posto giusto

Con la nomina di Mario Pescante a presidente del Comitato promotore della candidatura, sono notevolmente aumentate le possibilità che venga assegnata a Roma l’organizzazione dell’Olimpiade del 2020. Oltre che presidente, Pescante svolge anche le funzioni di ministro degli Esteri e di rappresentante fisso presso l’Onu, a dimostrazione della credibilità e del prestigio goduto tra tutti i Paesi membri del Cio…

Presentazione del libro 'Gli appartati'

Gli appartati, Andrea Garbarino, Tropea, 16 euro   A nord di Buenos Aires, dove il Paranà sfocia nell´Atlantico, s´incrociano le strade di personaggi dai mondi e dai passati in apparenza estranei: Sofìa Gallucci, quarantenne disillusa in fuga dal marito, che si consola bevendo Chablis giorno e notte; la vedova von Benedikt, assillata dai ricordi, che gioca d´anticipo sull´età indossando camicette…

Obiettivo grandi eventi

A poco più di quattro anni da noi c’è una formidabile occasione che dobbiamo cogliere con entusiasmo e professionalità. Una grande opportunità che si inserisce perfettamente nella riflessione sull’interesse nazionale, tema troppo spesso snobbato nel dibattito italiano, quasi sempre distratto da questioni magari piccanti ma certamente di poco conto. Questa occasione si chiama Expo 2015 ed è figlia di una…

Il motore (ingolfato) dell'occupazione

Il precariato e la fuga dei cervelli sono due patologie del mondo giovanile, apparentemente inguaribili nell’Italia di oggi. Il primo è legato al tempo e rappresenta la degenerazione del principio di flessibilità, l’altra allo spazio e deriva da un’interpretazione equivoca del principio di mobilità. Precari non si nasce, si diventa, quando il tempo fisiologico della “prova” o della conferma in…

Prospettive old age care

La situazione demografica in Europa sta subendo radicali cambiamenti. Le prospettive di durata della vita si allungano e la popolazione, in generale, invecchia. In Italia tale fenomeno si sta evidenziando in modo ancora più rilevante; il nostro Paese è oggi considerato, infatti, tra i più vecchi al mondo. L’aspettativa di vita in Italia al 2008, secondo il Rapporto nazionale sulle…

×

Iscriviti alla newsletter