Skip to main content

Nella stesse delibera con cui il Consiglio dei leader Ue ha deciso di sanzionare sei persone legate al Cremlino per l’avvelenamento di Alexei Navalny, figura anche il nome di Yevgeny Prigozhin in una sezione a parte con cui Bruxelles ha deciso misure per il ruolo del russo sulla crisi libica.

La misura europea riporta la testuale motivazione: Prigozhin “è un uomo d’affari russo con stretti legami, anche finanziari, con la società militare privata Wagner Group. In questo modo, Prigozhin è impegnato e fornisce sostegno alle attività del Gruppo Wagner in Libia, che minacciano la pace, la stabilità e la sicurezza del Paese. In particolare, il gruppo Wagner è coinvolto in molteplici e ripetute violazioni dell’embargo sulle armi in Libia stabilito nell’Unscr 1970 (2011) e recepito nell’articolo 1 della decisione (Pesc) 2015/1333, compresa la consegna di armi e il dispiegamento di mercenari in Libia a sostegno dell’Esercito Nazionale Libico. Il Gruppo Wagner ha partecipato a molteplici operazioni militari contro il Governo di Accordo Nazionale approvato dalle Nazioni Unite e ha contribuito a danneggiare la stabilità della Libia e a minare un processo pacifico”.

Il Wagner Group è una Pmc, acronimo inglese che indica una compagnia militare privata. Detto più semplicemente, mercenari: uomini che il Cremlino ha più volte impiegato in teatri operativi delicati, come la Libia appunto, ma ancora prima l’Ucraina o il Sud Sudan e via dicendo – recentemente una trentina di loro sono stati fermati a Minsk, dove si trovavano col compito di monitorare le elezioni (perché Mosca non si fida completamente di Aleksander Lukašenka). Il Wagner Group è collegato col potere putiniano grazie al suo titolare, Prigozhin appunto, noto anche come “lo chef di Putin”: amico del presidente, è famoso perché ha anche una società di catering che si occupa dei ricevimenti, ed è già sotto varie sanzioni.

La Russia ha usato i mercenari per posizionarsi in Cirenaica. Pur facendo parte del Consiglio di Sicurezza dell’Onu infatti, Mosca non ha solo violato l’embargo con cui le Nazioni Unite vietano il trasferimento di armi alla Libia, ma ha anche brigato per rovesciare il Governo di accordo nazionale, Gna, ossia l’esecutivo onusiano che si trova a Tripoli. Mosca ha dato sostegno militare, oltre che copertura politico-diplomatica, a Khalifa Haftar, che è il capo miliziano ribelle che si muove sull’Est alla stregua di un signore della guerra, comandando un gruppo armato che si fa chiamare Esercito nazionale libico. Nome che non nasconde le ambizioni del capo: conquistare il Paese con le armi.

Quelle armi, usate recentemente per tentare un assalto a Tripoli – iniziato ad aprile 2019, costato la vita a migliaia di persone, e obliterato a giugno di quest’anno dall’intervento turco in favore del Gna –, sono state fornite anche dalla Russia. Prigozhin è in charge su queste operazioni. Citati nella delibera Ue il trasferimento di mezzi corazzati Ariete (che l’Italia aveva venduto a Mosca anni fa, prima delle sanzioni crimeane, e che la Russia ha impiagato anche in Siria a sostegno del sanguinoso regime assadista), ma anche lo spostamento di almeno duemila mercenari, il coordinamento sul campo di alcune centinaia di miliziani siriani, l’assistenza ai caccia che la Difesa russa ha spostato (camuffati) dalla Siria per posizionarli nella base aerea haftariana di al Jufra.

Della presenza dei miliziani della Wagner al fianco di Haftar – e più in generale come forma di presenza geopolitica in Cirenaica – ci sono svariate testimonianze, ma il Cremlino nega tutto. D’altronde anche quelli inviati insieme agli Spetsnaz in Ucraina venivano chiamati dal governo russo “volontari”. E anche i collegamenti tra la società, Prigozhin e il Cremlino, sono stati tracciati più volte. Anche l’Onu si è occupato in più occasioni di smascherare presenza e attività in Libia. Anche per questo il governo russo continua a chiedere un nuovo delegato delle Nazioni Unite per la crisi libica: perché la facente funzione americana è stata – anche in linea con la posizione di Washington – molto dura sul coinvolgimento russo nel conflitto del Paese nordafricano.

Non più tardi di ieri il ministro degli Esteri russo è tornato sul tema, con il collega italiano che faceva da sparring partner mentre il capo della diplomazia di Mosca attaccava la Nato per la destabilizzazione libica (intendendo la caduta di Gheddafi del 2011) dimenticando però le attività che il Cremlino porta avanti grazi e Prigozhin. La mossa del Consiglio Ue, votata anche dall’Italia, è una posizione politica forte, e contro la Russia e sulla crisi libica. Una crisi in cui attualmente la presenza dei miliziani della Wagner (che hanno anche occupato alcuni campi pozzi) è uno dei più grossi ostacoli al processo di pace e stabilizzazione in corso.

(Foto: Twitter, Prighozin a Mosca durante una riunione del Cremlino con Haftar)

Lo chef di Putin sanzionato dall’Ue per il coinvolgimento della Wagner in Libia

Nella stesse delibera con cui il Consiglio dei leader Ue ha deciso di sanzionare sei persone legate al Cremlino per l'avvelenamento di Alexei Navalny, figura anche il nome di Yevgeny Prigozhin in una sezione a parte con cui Bruxelles ha deciso misure per il ruolo del russo sulla crisi libica. La misura europea riporta la testuale motivazione: Prigozhin "è un uomo d'affari…

L'ambizione che serve alla Difesa europea (con la Nato). Il punto di Guerini

La Difesa europea ha bisogno di essere rafforzata, nelle ambizioni e nel livello di investimenti attesi, ma sempre nella logica di complementarietà con la Nato. Parola del ministro Lorenzo Guerini, che è tornato a ribadire la linea italiana in campo europeo nell'incontro odierno a Roma con il collega sloveno, e vice primo ministro, Matej Tonin (alla prima uscita all'estero dall'approdo…

Recovery Fund, tutte le strade portano al digitale? Gli appunti di Medugno (Assocarta)

In un bellissimo articolo di qualche settimana fa sul Corriere della Sera, Alessandro D’Avenia ricordava che in “Fahrenheit 451” Montag lavora in un corpo di pompieri che non devono spegnere incendi ma dar fuoco a degli oggetti considerati pericolosissimi, perché costringono le persone a ricordare chi sono e per quale ragione respirano: i libri (e il titolo del romanzo viene dalla…

L’Italia segua il modello cyber di Beersheva. La ricetta di Telsy

L’anno scorso gli attacchi informatici rivelanti, cioè quelli che hanno causato danni per più di 10 milioni di euro, sono stati in tutto il mondo ben 1.690, con un indice di crescita dal 2017 al 2019 del 48% circa. Le ricerche dell’Osservatorio Information Security & Privacy della School of Management del Politecnico di Milano dimostrano come le tecniche più utilizzate…

Laudata Economia. Lo streaming del convegno di Formiche con Amato, Boccia, Di Maio, Paglia e Spadaro

Etica ed economia, fratellanza e Mediterraneo, ambiente e sostenibilità. Sono questi i temi al centro dell’evento, organizzato giovedì 15 ottobre a Roma da Formiche presso il Palazzo Santa Chiara (Piazza di Santa Chiara 14), dal titolo “Laudata economia”. Il programma prevede tre panel di discussione all’interno dei quali si alterneranno autorevoli esponenti del mondo cattolico, laico, accademico ed imprenditoriale. L’evento si svolgerà…

Biden nel mirino. Così Trump rispolvera il Kiev-gate

Saltato il secondo dibattito presidenziale ‘stile townhall’, sarà duello a distanza in tv questa sera tra Donald Trump e Joe Biden: i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti risponderanno alle domande degli elettori sempre ‘formati townhall’ alla stessa ora su reti diverse: Trump sulla Nbc da Miami; Biden, che l’aveva già programmato la scorsa settimana, da Filadelfia sulla Abc.…

Regolamentazione della lobby. Forse è la volta buona

Le prime tracce di discussioni sulla regolamentazione dell’attività di lobbying risalgono al Pleistocene, ossia da molto prima che io - che già non ho un’età verdissima – cominciassi a fare questo mestiere. Parole, convegni, articoli di giornale, opinion leader indignati, politici che proclamano soluzioni drastiche e immediate… Un teatrino che, invece di chiudersi con una soluzione, ha portato a ulteriori…

Così la Lega prova a cambiare ancora (anche il leader?). Quagliariello legge Giorgetti

La Lega ha due problemi, dice a Formiche.net il senatore Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta: il suo tentativo di nazionalizzazione è in crisi, mentre la via del ritorno ad una formazione concentrata solo sulla questione settentrionale non c'è. “Per cui occorre inventarsi un nuovo cambiamento genetico. E Giorgetti lo ha capito". L'ex ministro delle riforme costituzionali offre anche…

Se nel Palazzo di Vetro si specchiano i regimi. Il commento di Harth

Il Nobel per la Pace è stato assegnato quest’anno all’insegna del “multilateralismo”, strumento chiave per la risoluzione dei problemi moderni secondo la dichiarazione ufficiale. Ma l’elezione dei nuovi membri per il Consiglio per i Diritti Umani, ieri 13 ottobre, all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, ci dimostra ancora una volta quanto l’attuale sistema multilaterale sia allo stremo nel…

Per le imprese il tempo è scaduto. La strigliata di Bonomi

Tempo scaduto. Confindustria suona la campanella al governo Conte, alla vigilia dell'invio a Bruxelles del piano di riforme propedeutico al Recovery Fund, è ancora una volta il presidente degli industriali, Carlo Bonomi, a giocare d'attacco. Le imprese, che dinnanzi a loro hanno la ragionevole prospettiva di un Pil in caduta a doppia cifra, non hanno più voglia di aspettare qualche…

×

Iscriviti alla newsletter