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Il progetto resiste da 13 anni e vari governi, da quando l’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi lo inserì per la prima volta nella legge Obiettivo. Ma la “nuova Autostrada del Sole”, che dovrebbe collegare il Lazio al Veneto, non è stata mai avviata. Così come non ha trovato spazio nella lista delle priorità individuate ad aprile dal neo insediato ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.

Il progetto di collegamento Orte-Mestre potrebbe adesso trovare spazio nella prossima Legge di Stabilità: “L’opera, dichiarata di pubblica utilità nel 2003 ma mai nemmeno avviata – ha scritto MF/Milano Finanza – è adesso sul tavolo del ministro Graziano Delrio, in attesa di essere inserita nella legge di Stabilità”.

IL PROGETTO

Il Corridoio di viabilità Civitavecchia-Orte-Mestre prevede la realizzazione di 396 km autostradali che attraversano le Regioni del Lazio, Umbria, Toscana, Emilia Romagna, Veneto coinvolgendo 11 Provincie e 48 Comuni. Secondo il progetto l’infrastruttura sarà interconnessa con la rete stradale attraverso 81 svincoli, 22 gallerie naturali, 12 artificiali, 275 viadotti e 120 cavalcavia.

Per la sua realizzazione il consorzio guidato da Ilia SpA (che raggruppa tra i promotori Banca Carige, Egis, Gefip Holding, Mec spa, Technip Italy) ha proposto gli strumenti del Project Financing, che prevedono sconti fiscali da riconoscere al concessionario nella fase di gestione, al posto del finanziamento pubblico immediato nella fase di costruzione.

L’ITER

Dal 2003, anno di presentazione, la proposta è rimbalzata da un iter legislativo all’altro.
Nel novembre 2013 il Cipe, su proposta del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha approvato la proposta del consorzio che comprendeva il progetto preliminare, il piano economico-finanziario e lo schema di convenzione. Ma la delibera trasmessa alla Corte dei Conti, è stata oggetto di richieste di chiarimenti dalla stessa Corte. Il Cipe ha così rinnovato nel novembre 2014, l’approvazione della proposta includendo le risposte alle richieste avanzate della Corte dei Conti e ha trasmesso la nuova delibera alla Corte.

La Corte dei Conti, nell’esaminare la nuova delibera Cipe, ha chiesto di acquisire il parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, parere di cui è ora in attesa il Mit. Con tale parere, la delibera potrà essere registrata dalla Corte dei Conti e a quel punto il Ministero potrà pubblicare il bando di gara per la scelta del concessionario.

I VANTAGGI PER STATO, FAMIGLIE E IMPRESE

Per Luca Bonsignore, presidente della società proponente il progetto, il collegamento Orte-Mestre, potrebbe rappresentare “un’efficace soluzione al problema del traffico che in questi giorni sta creando gravi disagi a migliaia di famiglie e imprese”.

“In 13 anni e nonostante il succedersi di Governi di diverso orientamento politico – ha sottolineato Bonsignore – il progetto Orte-Mestre è sempre rientrato tra i principali obiettivi governativi ricevendo riscontro in tutti gli atti previsti dalla normativa vigente. Sarebbe la soluzione migliore e senza alcun impatto per le casse dello Stato, essendo un’autostrada costruita in project financing, anzi con importanti ricadute economiche per il territorio”.

Esso inoltre “ha ottenuto il parere favorevole di oltre 200 enti, tra cui le cinque Regioni attraversate (sentiti Provincie e Comuni interessati), il Ministero dell’Ambiente, il Ministero dei Beni Culturali e tutte le Soprintendenze interessate”, ha dichiarato Bonsignore.

L’EFFETTO DELRIO SULLE GRANDI OPERE

L’autostrada Orte-Mestre è ritenuta dagli addetti ai lavori al momento una delle vittime della sterzata impressa da Delrio alla politica delle grandi opere che ha ridotto la lista da 419 a 30 opere prioritarie per un valore che passa da 383 ad un costo di 70,9 miliardi con una copertura finanziaria di 48 miliardi.

Ecco il criterio seguito dal ministro: “Le opere utili sono quelle che servono alle comunità. Le nostre priorità – ha sostenuto Delrio illustrando l’allegato infrastrutturale del Documento di economia e finanza (Def) che detta le linee guida della politica infrastrutturale – sono quelle che ci chiede l’Europa: 1) sicurezza (a partire da viadotti Anas); 2) trasparenza (faremo un Open Cantieri sul modello di Open Coesione, più controlli in fase di esecuzione, meno varianti); 3) mobilità urbana intelligente; 4) potenziamento dei porti”.

Delrio ha motivato così l’esclusione del progetto dell’autostrada Orte-Mestre: “Stiamo facendo una riflessione: forse con gli 1,5 miliardi di finanziamento pubblico è più utile mettere in sicurezza la Romea ed eliminare i colli di bottiglia, senza introdurre il pedaggio”.

“La manutenzione, per quanto ingente, non può risolvere i problemi di sicurezza e funzionalità esistenti sia sulla Romea che sulla E45”, spiega Luca Bonsignore, presidente di Ilia SpA.

“Il vero problema di quelle strade è la loro stessa configurazione planimetrica – aggiunge -; infatti, il nostro progetto prevede importanti interventi di adeguamento funzionale, che costano molto più di 1,5 mld di euro. Noi vogliamo realizzare più di un’autostrada, puntiamo a creare un vero e proprio corridoio multifunzionale”. Rinunciare a realizzarlo sarebbe un errore per l’infrastrutturazione del Paese e ancor più creerebbe un ingiustificato aggravio per le casse dello Stato e per le attività economiche del territorio”.

delrio, appalti

Delrio in autostrada, che succede alla Orte-Mestre?

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