Skip to main content

Caro Presidente,
mi fa piacere dirti pubblicamente quello che ho avuto l’occasione di dirti giovedì nel corso di un incontro nel quale – ho l’impressione – ci siamo reciprocamente e positivamente ascoltati.

Vale per me, e vale per tanti altri colleghi e colleghe: non sono, non siamo “contro le riforme”.

Ciò che crea grande perplessità sono invece due ordini di questioni, che non possiamo sottovalutare.

In primo luogo, i contenuti della proposta in campo. Tutto nasce, si dice, dal “patto del Nazareno”. Ottima iniziativa politica (per il Paese, per il Pd e anche per noi)in quel momento, per ciò che allora si disse. Infatti, al centro di quella intesa c’era sia il sistema elettorale, sia le riforme istituzionali. Invece, come per magia, settimana dopo settimana, il quadro è cambiato fino ad essere capovolto: il sistema elettorale frutto di quell’accordo non c’è più, ed è destinato ad essere ulteriormente modificato, e in primo piano è apparsa una modifica costituzionale che tuttora fa molto discutere e non convince la gran parte dei nostri parlamentari.

Tra l’altro c’è un aspetto di metodo che non capisco, e che non mi sembra politicamente accettabile: possibile che la legge elettorale possa essere tranquillamente modificata (e quante altre modifiche ci saranno ancora…), mentre la parte sulle riforme istituzionali, dettagli a parte, sia considerata sostanzialmente intoccabile dal Pd?

Si dice ancora: il Paese attende le riforme. Certo, e i cittadini hanno assolutamente ragione. Ma guai a noi (a tutti noi) se, per la fretta, dovessimo mettere in campo un pasticcetto che, tra qualche tempo, inevitabilmente mostrerà tutti i suoi difetti. E a quel punto saranno gli italiani, giustamente, a chiedercene conto.

Le questioni aperte e i nodi da sciogliere sono infatti enormi, e mi limito a citarne solo alcuni:
1. il Senato elettivo o no: insomma, io credo che i cittadini ci capiscano se diciamo le cose con chiarezza. O il nuovo Senato viene eletto, oppure meglio se proponiamo di abolirlo del tutto;
2. il rischio di nuovi conflitti tra Camera e Senato su leggi di bilancio e norme di spesa (con la prospettiva devastante di far ancora lievitare la spesa pubblica);
3. il colpo che si rischia di infliggere all’istituto del referendum abrogativo;
4. l’assenza o comunque la marginalità nella riforma della parte decisiva (vero cuore del problema italiano) della forma di governo, con il rischio di avere ancora un Esecutivo istituzionalmente piuttosto debole, ma un partito egemone senza contrappesi, in grado di determinare tutto, fino al Presidente della Repubblica.

Una cosa così non esiste in nessuno dei Paesi i cui modelli istituzionali ammiriamo: dall’America alla Francia, passando per l’Inghilterra. Infatti, quei sistemi istituzionali (pur così diversi fra loro) danno vera forza al Governo, e insieme hanno un solido sistema di contrappesi e bilanciamenti, in una armonia istituzionale che è comunque garantita.

Il secondo aspetto che crea perplessità è la fretta con cui si vuole procedere. Come se ci fosse un decreto-legge in scadenza. Come se il mondo finisse tra qualche ora. Perché?

Stiamo sbagliando. Sembriamo ipnotizzati da Renzi. Non è accettabile che, nel silenzio del nostro partito, Renzi si permetta di ridicolizzare alcuni nostri senatori solo perché la pensano diversamente. Tanti nostri parlamentari non sono d’accordo: e non mi pare giusto, ogni volta che qualcuno parla nel merito, dire che si mette contro Berlusconi. Siamo sicuri che questo atteggiamento così passivo sia utile a te e alla nostra parte politica? Secondo me no. Lo ripeto: stiamo sbagliando a non discutere in modo più approfondito, ed è ancora più sbagliato porre una sorta di questione di fiducia su di te ogni volta che qualcuno solleva una più che ragionevole questione di merito, usando a seconda delle convenienze il patto del Nazareno per bloccare la discussione. Io ritengo che tutto questo sia sbagliato. E sono convinto che anche tu in fondo la pensi in questo modo. I collegamenti e i richiami con la riforma della giustizia, poi, mi paiono sinceramentefuori dal novero delle cose possibili, come già abbiamo avuto modo di verificare in questi anni. Rischiamo di perdere sempre di più la nostra identità e di consegnarci. Tutto questo lascia presagire spaccature o rotture? No: abbiamo bisogno di discutere ,di parlare, di ragionare. La pensano così in tantissimi: anche tanti che per affetto sono in silenzio. Io ho deciso di dirtelo anche pubblicamente e con lealtà perche’ questo vuol dire riaccendere l’orgoglio della nostra appartenenza.

Raffaele Fitto

La lettera si può leggere qui

Ecco la lettera-ultimatum di Raffaele Fitto a Silvio Berlusconi

Caro Presidente, mi fa piacere dirti pubblicamente quello che ho avuto l’occasione di dirti giovedì nel corso di un incontro nel quale – ho l’impressione – ci siamo reciprocamente e positivamente ascoltati. Vale per me, e vale per tanti altri colleghi e colleghe: non sono, non siamo “contro le riforme”. Ciò che crea grande perplessità sono invece due ordini di…

Irak, Ucraina e Slovenia. La rassegna stampa estera

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. IL RINVIO DELL’IRAK Il parlamento iracheno non trova un accordo sulla formazione di un governo di unità nazionale per fronteggiare i militanti dell’Isis (Al Jazeera). Il rischio americano: le forze militari iraqene…

Argentini Messi sotto dai tedeschi per la gioia della Merkel

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. GERMANIA MONDIALE Un gol straordinario di Mario Goetze nel secondo supplementare consegna alla Germania la coppa del mondo. È il quarto titolo, i tedeschi raggiungono l’Italia nel medagliere. Poteva vincere l’Argentina, ma ha sprecato…

Alitalia, ecco il significato politico del no di Cgil e sinistra Pd

Invece di mettere i lavoratori in freezer, come si è sempre fatto fin qui con l’abuso della Cassa integrazione, per la prima volta si è deciso di affrontare subito il problema della ricollocazione dei lavoratori interessati; e di farlo con gli strumenti giusti: trattamento di disoccupazione per il sostegno del reddito, servizi specialistici intensivi di outplacement per assicurare il reinserimento nel tessuto…

Che cosa sognano i Brics

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. ORIZZONTE Abbiamo una banca? I paesi del Brics si trovano oggi a Fortaleza per il sesto summit delle economie emergenti (ormai emerse). Tra i primi obiettivi la creazione di una banca propria che possa…

E' morto Ottaviano Del Turco

di Roberta Galeotti Nell'era delle morti virali sul web dei grandi personaggi pubblici, diamo l'annuncio della morte politica dell'ultimo segretario nazionale del partito Socialista, ex ministro delle Finanze ed ex presidente della Regione Abruzzo. Il 14 luglio 2008 è terminata la carriera politica di Ottaviano Del Turco tranciata dalle accuse di Vincenzo Angelini e dalla valanga di prove annunciata dal…

Ecco il complicato risiko delle poltrone europee

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. IL GIORNO DI JUNCKER Domani il presidente in pectore verrà votato dal Parlamento europeo e spiegherà in un discorso il suo programma. Nel Consiglio europeo di mercoledì i leader europei devono decidere…

Che cosa succede nella Striscia di Gaza

La rassegna stampa è presa da Good Morning Italia e pubblicata con licenza Creative Commons. Per ricevere Good Morning Italia ogni mattina, direttamente sulla propria email, è possibile abbonarsi gratuitamente cliccando qui. LA FUGA DA GAZA Migliaia di persone lasciano le case nella parte Nord della Striscia di Gaza dopo che l’esercito israeliano ha annunciato nuovi attacchi sui centri da cui vengono sparati razzi…

Ecco perché l'aumento renziano dell'aliquota sulle rendite finanziarie favorirà la Germania

Grazie all'autorizzazione del gruppo Class Editori pubblichiamo il commento di Tino Oldani, apparso sul quotidiano Italia Oggi. Come è già accaduto con i due precedenti governi (Monti e Letta), anche con quello di Matteo Renzi i contribuenti italiani sono chiamati a pagare più tasse che, invece di aiutare l'economia nazionale a uscire dalla recessione, finiscono per consolidare quella tedesca. Un…

Conoscete i saggi ed eterodossi consigli della Banca dei regolamenti internazionali?

Diceva John Maynard Keynes che "difficile non è credere nelle nuove idee, ma abbandonare le vecchie". La citazione si attaglia bene a un concetto base della politica e della teoria economica dominante: l’idea che l’economia sia governata da una sequenza di fasi espansive e recessive che possono essere controllate con le armi della moneta e della fiscalità. Quando il premier…

×

Iscriviti alla newsletter