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«Non esito ad attribuire ai ribelli il merito di una più vicina fedeltà a Cristo». E’ quanto scriveva provocatoriamente nel saggio introduttivo al suo romanzo storico, “L’avventura di un povero cristiano”, il noto intellettuale abruzzese, letterato, politico, giornalista e saggista, Ignazio Silone (1900-1978). Da quest’ultima sua opera dedicata alla vita ed alla rinuncia al Pontificato di Celestino V (1215-1296), pubblicata nel 1968 (in seguito è stata più volte ristampata da Mondadori – la citazione è tratta dall’ultima edizione, del 1996, v. p. 19), è stato tratto un progetto cinematografico e teatrale, ideato, diretto e interpretato dall’attore e regista abruzzese Franco Mannella, che è stato presentato alla stampa oggi, 14 aprile, al “Caffè Letterario” di Pescara.

Il testo di Mannella non si discosta minimamente da quello del libro “L’Avventura di un povero cristiano”, anche perché, il regista e gli altri protagonisti impegnati in questo coraggioso progetto sono tutti estimatori e divulgatori dell’opera del grande scrittore abruzzese, che è stato Autore di Fontamara e di tanti altri romanzi dai quali sono stati tratti altrettanti capolavori teatrali e cinematografici.

UN PEZZO DI STORIA E TRADIZIONE ITALIANA
Il progetto, che ha avuto il patrocinio delle Regioni Abruzzo e Molise, è stato presentato in conferenza stampa, assieme a Franco Mannella, dalla responsabile dell’iniziativa artistica, Sara De Santis, che è a sua volta giovane e promettente attrice e regista (autrice, ad es., di “Ildegarda – Perché porto il nome di donna”, opera del 2012 andata in scena al teatro “Aleph”, di Roma, dedicata alla celebre mistica medievale canonizzata da Benedetto XVI), e dall’addetta alle relazioni esterne, Sara Cicchelli. Entrambe hanno anche illustrato ed introdotto la proiezione per i presenti dell’avvincente “promo” del film che, organizzazione e finanziamenti permettendo, dovrebbe partire nelle sale nei prossimi mesi. Risultato davvero auspicabile perché, oltretutto, “Celestino V, il Papa del Gran Rifiuto”, è anche progetto diretto a valorizzare, insieme al patrimonio religioso, culturale e storico italiano (in particolare dell’Abruzzo e del Molise), le bellezze e tradizioni dei diversi territori e luoghi coinvolti nella storia del celebre eremita, asceso nel 1294 a sorpresa al soglio pontificio.

IL REGISTA DELL’OPERA CINE-TEATRALE
Franco Mannella, attore, doppiatore, regista, insegnante, e direttore artistico di “Arte da Gustare”, un “laboratorio” volto a valorizzare in modo creativo ed originale il patrimonio socio-culturale italiano, persino nei suoi aspetti eno-gastronomici, ha alle spalle regie teatrali di peso, come ad esempio la più recente, “Paly Shakespeare”, andata in scena nel 2013 al Teatro degli Audaci e San Paolo di Roma o la regia di “Poetas” (2008), recital di poesie di Gabriele D’Annunzio e Federico Garcia Lorca.

CELESTINO V
Celestino V, eletto il 5 luglio 1294, fu incoronato ad Aquila (oggi L’Aquila) il 29 agosto nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio, dove è sepolto. Fu il primo Papa che volle esercitare il proprio ministero al di fuori dei confini dello Stato Pontificio e il settimo, dopo San Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI e Benedetto XVI ad “abdicare”. È venerato come santo, con il nome di Pietro Celestino, dalla Chiesa cattolica che ne celebra la festa liturgica il 19 maggio. È patrono di Isernia, Sant’Angelo Limosano e compatrono de L’Aquila, di Urbino e del Molise.

Franco Mannella, l’ideatore del film 

Franco Mannella, ideatore del film su Papa Celestino V

Celestino V, il Papa del Gran Rifiuto

«Non esito ad attribuire ai ribelli il merito di una più vicina fedeltà a Cristo». E’ quanto scriveva provocatoriamente nel saggio introduttivo al suo romanzo storico, "L’avventura di un povero cristiano", il noto intellettuale abruzzese, letterato, politico, giornalista e saggista, Ignazio Silone (1900-1978). Da quest’ultima sua opera dedicata alla vita ed alla rinuncia al Pontificato di Celestino V (1215-1296), pubblicata…

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