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Non ci sarebbe solo la guerra al terrorismo, ma anche lo spionaggio industriale dietro l’attività di controllo elettronico della National Security Agency americana.

A dichiararlo in un’intervista trasmessa ieri sera dalla televisione tedesca Ard (video a fondo pagina) e ripresa dal britannico Guardian è stato Edward Snowden, la “talpa” del Datagate.

SIEMENS NEL MIRINO?
Il whistleblower, ora in asilo politico in Russia dove è avvenuto il colloquio, avrebbe identificato nella tedesca Siemens uno dei potenziali obiettivi, sostenendo che “se l’azienda avesse in possesso informazioni che porterebbero vantaggi agli Stati Uniti senza avere nulla a che fare con la sicurezza nazionale, la Nsa le userebbe“.

INFORMAZIONI FUORI CONTROLLO
Snowden ha anche detto alla tv pubblica tedesca che non è più in possesso di nessun documento o informazione sulle attività dell’Nsa e che ha consegnato tutto nelle mani di alcuni giornalisti selezionati, tra i quali Glenn Greenwald. Motivo per cui – ha sottolineato la “talpa” – non ha più alcun controllo su ciò che viene pubblicato.

L’ATTESA TEDESCA
L’intervista dell’ex contractor dell’intelligence Usa era particolarmente attesa in Germania, dove la notizia dell’intercettazione del cellulare della cancelliera Angela Merkel aveva destato scalpore e indignazione nei confronti dell’operato “scorretto” dell’alleato americano. Che, stando alle recenti rivelazioni sarebbe tutt’altro che fermo, ma starebbe anzi lavorando ad un computer quantistico capace di decrittare ogni informazione transitante sulla Rete.

NESSUNA CLEMENZA
Ma il colloquio con Ard è stato anche l’occasione, per Snowden, di rimarcare la preoccupazione sul suo futuro. Anche se negli Usa c’è un movimento crescente di cittadini e stampa a favore di una grazia che gli consenta di ritornare in America – un editoriale del New York Times si è appellato direttamente a al presidente Obama – e Obama si stia adoperando per una riforma dell’agenzia in parte annacquata dal Congresso, la talpa sente il fiato sul collo della politica e della Difesa statunitense che in larga parte non lo considerano un eroe idealista, bensì un traditore che ha violato segreti di Stato. Il ministro americano alla Giustizia, Eric Hollder, ha fatto sapere che la grazia non verrebbe nemmeno presa in considerazione.

I TIMORI DELLA TALPA
Ma nell’intervista l’informatico si è spinto oltre, sostenendo che “ai funzionari del governo piacerebbe spararmi una pallottola in testa o avvelenarmi per vedermi morire sotto la doccia“, citando l’articolo pubblicato la scorsa settimana da BuzzFeed, in base al quale un funzionario del Pentagono avrebbe detto: “Mi piacerebbe mettergli una pallottola in testa. In un mondo in cui non ci fossero restrizioni per uccidere un americano, lo ucciderei io stesso“.

Snowden, l’intervista al canale tedesco Ard (fonte video: Ard/DasErste)

Ecco le ultime, fantasmagoriche parole di Snowden

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