Skip to main content

Va bene la misericordia, ma a tutto c’è un limite. Così, a poche ore di distanza dalle dichiarazioni del cardinale Raymond Burke contro lo stile di Francesco improntato a non fare di aborto, eutanasia e nozze gay i capisaldi della sua agenda pastorale, il porporato americano è stato rimosso dalla congregazione per i Vescovi. Una bocciatura in piena regola: Burke ha solo 65 anni ed era stato nominato nell’importante dicastero curiale solo dal 2009.

CHI E’ BURKE

Prefetto del Tribunale della Segnatura apostolica, giurista di rango, già vescovo di St.Louis, Burke è considerato il più conservatore tra i conservatori della curia. Vicino ai tradizionalisti, è spesso balzato alle cronache per l’uso da lui fatto di vistosi paramenti caduti in disuso: cappemagne, galeri cardinalizi, strascichi lunghi parecchi metri, mitre altissime che non si vedevano da decenni. Insomma, quanto di più lontano possa esserci dal modello sobrio di prete che ha in mente l’argentino gesuita.

LE CRITICHE DI BURKE AL PAPA

Ma è sulle questioni morali che il solco tra i due si è allargato sempre di più. Quest’estate, conversando con una rivista d’oltreoceano, Burke ribadiva tutte le sue critiche al cambio di passo impresso dal decisionista Pontefice gesuita: “Basta con il falso senso del dialogo che si è insinuato anche nella Chiesa. Non è possibile riconoscere pubblicamente chi sostiene aperte violazioni della legge morale, né rendere loro onori in qualche forma. Questo è uno scandalo, una contraddizione, è sbagliato”. E ancora, rincarando la dose, notava la “allarmante rapidità con cui si sta realizzando l’agenda omosessuale”, elemento “che dovrebbe risvegliare tutti noi e spaventarci per quanto riguarda il futuro della nostra nazione”.  Nelle sue parole si leggeva l’eco battagliero, l’appello alla “difesa della fede cattolica”.

LE DIVERGENZE SULLA BATTAGLIA ANTI ABORTISTA 

Qualche giorno fa, poi, il punto di non ritorno. Intervistato da una rete televisiva americana, Raymond Burke rendeva nota urbi et orbi tutta la sua perplessità circa i contenuti della recente esortazione apostolica bergogliana, la Evangelii Gaudium: “Non ho ancora trovato nella mia mente il modo esatto di descrivere questo documento”. Ciò che “posso dire è che non mi pare possa essere considerato parte del magistero papale”. E questo perché “leggendo le parole del Papa sembra che a suo parere si parli troppo di aborto, matrimonio tra uomo e donna. Ma noi non potremmo mai parlare abbastanza di questo. Siamo letteralmente davanti a un massacro di non nati”, aggiungeva il porporato. Chiara la distanza tra lui e Francesco che invita a non “ossessionare” con la “trasmissione disarticolata di dottrine”.

RIMOSSI ANCHE BAGNASCO E PIACENZA

Il cambio di linea alla congregazione per i vescovi non si ferma all’epurazione del cardinale Burke. Fuori anche Mauro Piacenza e Angelo Bagnasco. Il primo, già caduto in disgrazia da tempo, a fine settembre era stato estromesso dalla Congregazione per il Clero, dove era stato nominato neppure tre anni prima. Al suo posto, un diplomatico. Il secondo, capo della Cei, sarà sostituito nella congregazione per i Vescovi dal vicepresidente Gualtiero Bassetti, profilo diametralmente opposto al suo. Se a questi si aggiunge anche la promozione del pensionato Paolo Rabitti, vescovo emerito di Ferrara-Comacchio e non certo tradizionalista, si comprende la portata del cambiamento. Una tornata di nomine che chiarisce il profilo del vescovo che ha in mente Francesco, lontano mille miglia da quello impersonato da Burke e Piacenza. Nota a margine: ha destato sorpresa che il Papa, nominando Pietro Parolin quale membro della congregazione, vi abbia lasciato anche il predecessore, Tarcisio Bertone. Ignoto il motivo.

Tutti i silurati da Papa Francesco. Le novità nella Congregazione per i Vescovi

Va bene la misericordia, ma a tutto c'è un limite. Così, a poche ore di distanza dalle dichiarazioni del cardinale Raymond Burke contro lo stile di Francesco improntato a non fare di aborto, eutanasia e nozze gay i capisaldi della sua agenda pastorale, il porporato americano è stato rimosso dalla congregazione per i Vescovi. Una bocciatura in piena regola: Burke…

I liberali, le Europee e il fattore Renzi. Parla il liberista De Nicola

“Il Napoli ha un grande attacco, ma la difesa dell'Inter gli ha reso le cose ancor più facili, giusto?” Ricorre a una metafora calcistica Alessandro De Nicola, presidente dell’Adam Smith Society e co-fondatore di Italia Aperta e Fare, da ultimo promotore di Ali (Alleanza liberal-democratica) per parlare del rischio che i liberali corrono con Matteo Renzi. Le idee del nuovo segretario…

La politica impari da Papa Francesco

Nell’effervescenza pre natalizia, la politica è alla ricerca di una normalizzazione. Non è un fatto sorprendente, in un anno così difficile come quello che abbiamo vissuto. E’ conseguenza semmai di una positiva propensione dei rappresentanti delle istituzioni a far trovare sotto l’albero dei cittadini almeno un pizzico di serenità. E’ in questo modo che va interpretato il giusto intervento del…

Se il futuro dell'università passa dal lavoro professionale

“La potenza non consiste nel colpire forte e spesso, ma nel colpire giusto” (Honorè de Balzac) Il mese scorso è stato convertito in legge il decreto “L'istruzione riparte”, un pacchetto di misure a favore dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, promosso dal Ministro Carrozza. Una misura di cui si è parlato poco e male, con i principali media troppo indaffarati sulle…

Il Sole 24 Ore carbonizza il governo Letta

Cercare aria pulita per evitare di morire velocemente di smog. Le parole (tranchant) sono contenute nel fondo del direttore del Sole 24 Ore Roberto Napoletano, che oggi chiede al premier Enrico Letta di "trovare il coraggio di scalare la montagna e tornare a respirare aria buona". Rammenta di averlo interpellato poche settimane fa al fine di "ascoltare il Paese e…

Vi raccontiamo perché Al Sisi influenzerà il corso del nuovo Egitto

Dora Abdel Razik, 34 anni, è una giornalista franco-egiziana che da sette anni vive al Cairo e segue sia la politica interna sia il cinema, la sua passione. Nabil el Shoubashy, laureato alla Sorbona, da anni presenta talk show e programmi culturali, figlio di Farida el Shoubashy, scrittrice e commentatrice televisiva di orientamento nasseriano molto amata nel Paese, respira sin…

De Michelis, Cicchitto e Savona all'Istituto Sturzo. Le foto di Pizzi

L’ex ministro degli Esteri e presidente dell’Istituto per le Relazioni tra l’Italia e i Paesi dell’Africa, America latina, Medio ed Estremo Oriente (Ipalmo), Gianni De Michelis, ha presentato ieri all’Istituto Sturzo di Roma La lezione della storia. Sul futuro dell’Italia e le prospettive dell’Europa, scritto insieme al giornalista Francesco Kostner. Il libro è stato pubblicato dalla casa editrice Marsilio. Hanno…

"Un fantastico via vai" di Leonardo Pieraccioni

Siamo nella provincia toscana, fatta di antiche bellezze architettoniche, armonie urbanistiche, incroci di sapori e stili. Respirando in mezzo a stradine, vicoli, parchi e boschi, il copione racconta cose altrettanto leggere, autentiche, semplici. La fiaba è bella anche per questo. Il Pieraccioni regista resta ancorato ad un cinema ostinatamente gentile e scanzonato.

Siamo ricchi, ma poveri

E’ molto istruttivo leggere insieme l’ultimo rapporto di Bankitalia sulla ricchezza delle famiglie italiane e il rapporto su reddito e condizioni di vita dell’Istat, che per una di quelle curiose coincidenze sono usciti quasi in contemporanea, offrendoci una fotografia alquanto sfocata e contraddittoria delle condizioni reali del paese. Da Bankitalia apprendo che, malgrado la profonda correzione dei corsi immobiliari, che…

×

Iscriviti alla newsletter