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La strategia europea in Africa, tra ownership e governance. Scrive Del Re

Di Emanuela C. Del Re

Il Sahel è la vera frontiera meridionale dell’Unione europea e mai come in questo momento c’è una grande attenzione verso la regione da parte degli Stati membri. Abbiamo una strategia comune definita nel 2021, in cui il concetto politico ispiratore è la necessità di investire nella governance, nel quadro del nostro principio fondante che è l’ownership, l’appropriazione, ovvero contribuire a far sì che il destino degli africani sia nelle loro mani. L’analisi di Emanuela C. Del Re, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel

Cervelli in fuga e gap europeo che avanza

Tra il 2012 e il 2021 circa un milione di connazionali si è trasferito all’estero. Tra costoro circa 250mila sono risultati laureati in cerca di stipendi più alti di quelli del nostro Paese. All’estero mediamente i nostri medici, ingegneri, specialisti Ict e altri ancora riescono a percepire almeno un terzo di retribuzione in più già per il primo anno e il doppio dopo un quinquennio di lavoro. Il commento di Raffaele Bonanni, già sindacalista e professore straordinario di Diritto del lavoro

Sul fair share, tentativi di protezionismo da parte di Bruxelles?

La strada per uscire dall’impasse sulle infrastrutture tecnologiche passa da tre soluzioni strutturali: industriale, politica e istituzionale. Superare la frammentazione degli operatori europei, che rende insufficienti le economie di scala del settore; allocare lo spettro per le trasmissioni wireless sulla base di beauty contest; smettere di estorcere esorbitanti diritti di licenza che hanno azzoppato per anni i bilanci degli operatori. L’analisi di Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategy alla Sda Bocconi School of management

Butti scrive all'Ue. Ecco la posizione italiana sul fair share

L’idea di una contribution, come molte di quelle che in questi anni hanno fatto drizzare i capelli sull’altra sponda dell’Atlantico, arriva da Bruxelles ed è sostenuta da Thierry Breton e Margrethe Vestager. Proprio a loro arriva la lettera del sottosegretario Butti che chiarisce la posizione italiana. L’analisi di Giorgio Rutelli, direttore responsabile di Formiche.net

Italia in Africa, tra visione e interesse nazionale

Il primo auspicabile risultato della strategia del governo Meloni è quello di un nuovo approccio culturale all’Africa, in grado di superare i numerosi preconcetti ideologici che hanno a lungo ostacolato un dibattito sano, costruttivo e definito per perseguire gli interessi nazionali. Bisogna scardinare il paradigma che per molto tempo ha abbinato la cooperazione allo sfruttamento. Il punto di Nicola Pedde, direttore dell’Institute for global studies e professore di Geopolitica dell’energia

Agricoltura sostenibile, una ricetta italiana. L'intervento del ministro Lollobrigida

Di Francesco Lollobrigida

In molti Paesi, la divaricazione alimentare è già una realtà. Bisogna invertire questa tendenza e riuscire a garantire cibo di qualità e di livello per tutti, assicurando giustizia ed equità. Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, ha spiegato l’approccio del governo sulla rivista Formiche 192. Lo pubblichiamo in occasione del Food Systems Summit+2 a Roma

Rilanciamo il multilateralismo alimentare. L'appello di Maurizio Martina

Di Maurizio Martina

Summit come l’Un Food systems Stocktaking moment di Roma possono fare la differenza solo se riescono ad analizzare lo stato dell’arte delle azioni che ogni Paese sta adottando e se valutano con concretezza le azioni pubbliche. Il punto di Maurizio Martina, vice direttore generale della Fao

Cosa sappiamo dell’impatto della guerra sulla sicurezza alimentare. L'analisi di Caitlin Welsh

Di Caitlin Welsh

L’invasione russa sta aggravando la malnutrizione di milioni di persone e ritarda l’assistenza umanitaria a coloro che soffrono delle peggiori forme di insicurezza alimentare. L’approfondimento di Caitlin Welsh, direttrice del Global food security program presso il Center for international and strategic studies, Csis, sulla rivista Formiche 192

Tecnologia e food diplomacy. La scommessa italiana raccontata dal prof. Riccaboni

Di Angelo Riccaboni

L’agroalimentare è sempre più influenzato dal cambiamento climatico, a sua volta connesso anche alle modalità con cui sono prodotte le derrate. Si tratta di un grande thread dell’attualità, che riguarda tutti e che ci spinge a rendere le produzioni e le imprese del settore sempre più attente all’ambiente e all’equità sociale. In tutto questo l’Italia può cogliere una grande opportunità. L’analisi di Angelo Riccaboni, professore di Economia aziendale presso l’Università degli studi di Siena e presidente della Fondazione Prima di Barcellona

Chi vincerà al grande gioco dei Paesi emergenti? Le risposte di Stefanini

Con la Cina la gara è nel dinamismo industriale, nell’alta tecnologia oltre che nella deterrenza in difesa dello status quo di Taiwan. Ma il teatro della competizione con Pechino, come con Mosca, non è solo bilaterale. È mondiale. Ci confrontiamo con entrambi in Africa, America Latina, Asia centrale, Medio Oriente e nel Mediterraneo. Il punto di Stefano Stefanini, senior advisor dell’Ispi e già rappresentante d’Italia alla Nato

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