Gli Accordi di Abramo si basavano sulla constatazione di un’assoluta superiorità militare israeliana e su di una ridotta capacità dei nemici interni ed esterni di Israele di provocargli danni rilevanti. Ora quella situazione è scomparsa ed è difficile che possa essere ripristinata. L’analisi di Carlo Jean, generale degli alpini in congedo e presidente del Centro studi di geopolitica economica
Dalla Rivista
Così il G21 frena l'avanzata dei Brics sull'Africa. L'analisi di Pedde
La trasformazione ufficiale del G20 in G21 risponde a un interesse degli Usa di riconquistare il sostegno dei Paesi africani e contenere il ruolo dei Brics che sembrano oggi un pericoloso aggregatore di interessi contrastanti con l’attuale assetto globale. L’analisi di Nicola Pedde, direttore dell’Institute for global studies e professore di Geopolitica dell’energia
Il cambio di passo di Italia e Germania spiegato da Nelli Feroci (Iai)
Non si è ancora riusciti a dare prevedibilità e sistematicità alle relazioni tra Germania e Italia, a differenza di quanto realizzato tra Francia e Germania e tra Italia e Francia. Eppure sono rilevanti le convergenze tra i due Paesi. Uno strumento per regolare questi rapporti potrebbe essere utile sia sul piano bilaterale sia per far avanzare dossier prioritari dell’Ue. L’analisi di Ferdinando Nelli Feroci, presidente dell’Istituto affari internazionali (Iai)
Global south, per contare all'Ue occorre politica, proiezione militare e securitaria. Scrive Stefanini
L’Europa dovrebbe essere consapevole di quello che non è. Quando il gioco internazionale si fa duro le leve economiche e regolamentari passano in secondo piano. Non bastano. Occorrono anche politica, proiezione militare e di sicurezza. L’analisi di Stefano Stefanini, senior advisor dell’Ispi e già rappresentante d’Italia alla Nato, apparsa nell’ultimo numero della rivista Formiche
Una integrazione (professionale) per l'Italia
Il fenomeno migratorio è una questione europea e non si può più prescindere dall’affrontare seriamente le cause profonde che ne sono alla base. Realizzare politiche di integrazione nel tessuto sociale efficienti e funzionali è una delle più grandi sfide che l’occidente si trova ad affrontare. L’analisi di Claudio Durigon, sottosegretario di Stato al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
La strategia europea in Africa, tra ownership e governance. Scrive Del Re
Il Sahel è la vera frontiera meridionale dell’Unione europea e mai come in questo momento c’è una grande attenzione verso la regione da parte degli Stati membri. Abbiamo una strategia comune definita nel 2021, in cui il concetto politico ispiratore è la necessità di investire nella governance, nel quadro del nostro principio fondante che è l’ownership, l’appropriazione, ovvero contribuire a far sì che il destino degli africani sia nelle loro mani. L’analisi di Emanuela C. Del Re, rappresentante speciale dell’Unione europea per il Sahel
Cervelli in fuga e gap europeo che avanza
Tra il 2012 e il 2021 circa un milione di connazionali si è trasferito all’estero. Tra costoro circa 250mila sono risultati laureati in cerca di stipendi più alti di quelli del nostro Paese. All’estero mediamente i nostri medici, ingegneri, specialisti Ict e altri ancora riescono a percepire almeno un terzo di retribuzione in più già per il primo anno e il doppio dopo un quinquennio di lavoro. Il commento di Raffaele Bonanni, già sindacalista e professore straordinario di Diritto del lavoro
Sul fair share, tentativi di protezionismo da parte di Bruxelles?
La strada per uscire dall’impasse sulle infrastrutture tecnologiche passa da tre soluzioni strutturali: industriale, politica e istituzionale. Superare la frammentazione degli operatori europei, che rende insufficienti le economie di scala del settore; allocare lo spettro per le trasmissioni wireless sulla base di beauty contest; smettere di estorcere esorbitanti diritti di licenza che hanno azzoppato per anni i bilanci degli operatori. L’analisi di Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente di Strategy alla Sda Bocconi School of management
Butti scrive all'Ue. Ecco la posizione italiana sul fair share
L’idea di una contribution, come molte di quelle che in questi anni hanno fatto drizzare i capelli sull’altra sponda dell’Atlantico, arriva da Bruxelles ed è sostenuta da Thierry Breton e Margrethe Vestager. Proprio a loro arriva la lettera del sottosegretario Butti che chiarisce la posizione italiana. L’analisi di Giorgio Rutelli, direttore responsabile di Formiche.net
Italia in Africa, tra visione e interesse nazionale
Il primo auspicabile risultato della strategia del governo Meloni è quello di un nuovo approccio culturale all’Africa, in grado di superare i numerosi preconcetti ideologici che hanno a lungo ostacolato un dibattito sano, costruttivo e definito per perseguire gli interessi nazionali. Bisogna scardinare il paradigma che per molto tempo ha abbinato la cooperazione allo sfruttamento. Il punto di Nicola Pedde, direttore dell’Institute for global studies e professore di Geopolitica dell’energia