Skip to main content

Bombe a grappolo, tra necessità e doppiopesismi. Scrive il gen. Tricarico

Esistono reali condizioni sul campo che rendono la fornitura di bombe a grappolo all’Ucraina, le cosiddette cluster bomb, commisurata alla necessità del Paese di resistere all’invasore russo, a cominciare dal fatto che le regioni dove si combatte sono principalmente attraversate da soli soldati, fattore che riduce drasticamente l’eventuale coinvolgimento di civili. Il punto del generale Leonardo Tricarico, presidente della Fondazione Icsa, già capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare

Bombe a grappolo all'Ucraina? Jean spiega la controversa decisione Usa

La sofferta decisione di Biden non verrà mutata. Verrà sicuramente discussa al Summit Atlantico. Ma si troverà qualche giustificazione per confermarla. L’unica possibilità di una sua modifica sta nel rafforzarsi dell’opposizione della sinistra dei democratici americani. Il costo di una rinuncia sarebbe comunque molto pesante per gli ucraini. Il commento del generale Carlo Jean

Gli Usa e il fianco Sud. Il vertice Nato visto dall’amb. Julianne Smith

Di Julianne Smith

Oltre all’Indo-Pacifico l’Alleanza ha obiettivi chiari anche per il fianco meridionale. Scrive la rappresentante permanente degli Stati Uniti presso il Consiglio atlantico, Julianne Smith

Dialogo e partenariati, la ricetta dell’amb. Peronaci per il summit di Vilnius

Di Marco Peronaci

Nel prossimo vertice, l’Alleanza Atlantica è intenzionata a mantenere uno sguardo a 360 gradi che affronti tutte le sfide provenienti dai diversi quadranti. In questo senso, fondamentale sarà attivare e rafforzare i partenariati con Paesi amici in diverse regioni-chiave, come il Mediterraneo. Il punto del rappresentante permanente d’Italia presso il Consiglio atlantico, Marco Peronaci

Dall’Italia servono proposte concrete per il Sud della Nato. I consigli di Minuto-Rizzo

Tra i molti temi sul tavolo delle discussioni del vertice di Vilnius, al centro vi saranno l’andamento della guerra in Ucraina e il possibile allargamento della Nato anche alla Svezia, così come la sfida sistemica posta dalla Cina. In tale quadro, l’Italia dovrebbe farsi portatrice, se possibile alleandosi con gli altri Paesi mediterranei, di un’attenzione più specifica nei confronti del Mare nostrum. La ricetta del presidente della Nato defense college foundation e già vice segretario generale della Nato, Alessandro Minuto-Rizzo

Basta un Patto nord-atlantico o la sfida si è allargata? Risponde Benedikt Franke

Di Benedikt Franke

Dall’invasione russa alle ambizioni della Cina, ai conflitti in Medio Oriente fino alle fragilità del sud globale, le sfide all’Alleanza sono numerose. Al vertice di Vilnius la domanda sarà se la Nato si può permettere di chiudersi nel suo spazio, o se sia invece il momento di coinvolgere altri alleati ed elaborare una strategia di sicurezza davvero globale. L’analisi del vice presidente e amministratore delegato della Munich security conference, Benedikt Franke

Verso il summit. Il ruolo italiano nella Nato spiegato da Cesa

Di Lorenzo Cesa

Il nostro Paese ha sempre avuto un ruolo cruciale nei confronti del Mare nostrum, anche in una prospettiva storica. Basti pensare al Gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente, nato proprio su iniziativa italiana. Nell’attuale scenario geopolitico, e alla luce dell’attuale politica estera italiana, la chiave potrà essere di spingere sui partenariati con i Paesi della regione secondo il presidente della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare della Nato, Lorenzo Cesa

Lukashenko non sopravvive senza Putin. Parla la leader dell’opposizione bielorussa Tikhanovskaya

A Roma ha incontrato Meloni, Tajani e ha partecipato all’inaugurato del gruppo parlamentare di amicizia. A Formiche.net dice: “È fondamentale che l’Occidente continui a sostenere il mio popolo nella sua lotta per la democrazia, i diritti umani e la libertà”

Così Giorgia Meloni si prepara al vertice di Vilnius

Loperfido (FdI): “L’Italia ha nel suo dna il protagonismo dialogante, che ci può rendere soggetti principali di un mondo che inevitabilmente si affaccia ai nostri confini e con cui dobbiamo dialogare per prevenire tensioni e conflitti”

Tra i tagli di Scholz la Difesa fa eccezione. Ecco la proposta tedesca

Il prossimo bilancio della Germania potrebbe vedere diversi tagli, ma il settore della Difesa sembra non rientrare tra questi. Dopo l’ambizioso piano che chiedeva 100 miliardi di euro per modernizzare la Bundeswehr, Berlino non è ancora disposta a fare un passo indietro in Difesa, anche se l’obiettivo non è certo facile da raggiungere

×

Iscriviti alla newsletter