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cina

I 4 motivi cinesi del panico nei mercati mondiali. L'analisi dello strategist Sersale

Giornata d'altri tempi sui mercati, quella di ieri. Personalmente, rimango impressionato dalla price action delle ultime ore anche per un altro motivo: mi pare assolutamente sproporzionata rispetto ai catalyst. Per intenderci, l'ultima volta che si è osservato qualcosa di simile è stato nel 2011 (ancora ad agosto) quando in America il tormentone sul tetto al debito aveva causato il downgrade…

Cina, ecco misteri e scricchiolii del sistema finanziario

Comunque vada, ci ricorderemo a lungo del ‪#‎BlackMonday‬ dei mercati cinesi: che il governo di Pechino riesca o (scongiuri!) fallisca nel riprendere il controllo della situazione, gli effetti di questo 24 agosto 2015 si stanno già moltiplicando al resto del pianeta. E le variabili potrebbero aumentare di ora in ora. Tra le cause più immediate del crollo di oggi media e analisti…

Vi spiego perché la Cina mette malinconia ai mercati. Parla il prof. Sapelli

Il calo sui listini mondiali è il sintomo di una crisi profonda di Pechino, che non è riuscita in questi anni a risolvere uno dei suoi problemi più drammatici, ovvero l’assenza di un adeguato mercato interno. A crederlo è lo storico ed economista Giulio Sapelli, che in una conversazione con Formiche.net analizza la sindrome cinese sui mercati e spiega perché…

Perché per ridurre l'oppressione tributaria serve un appiglio teorico

Questa volta il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha annunciato che la prossima Legge di stabilità rappresenterà una svolta: non sarà caratterizzata da aumenti dell’oppressione tributaria ma dalla riduzione del peso di tasse ed imposte al fine principalmente di sorreggere la traballante ripresa che, pare, sia appena avviata. Sarebbe una cosa buona e giusta se ciò avvenisse, ma il divario…

I 7 motivi dell'eccesso di panico nelle Borse

Che non sarebbe stata una giornata facile, lo si è capito a notte fonda (per l'Europa) quando il PMI cinese ha fatto segnare il minimo dal 2009 (47.14 dal precedente 47.8 e versus attese per 48.2). Non ci voleva, questa doccia fredda, per un mercato già sull'orlo del panico per le potenziali ricadute di un forte rallentamento cinese e una…

Ecco la via da seguire per ridurre il costo del lavoro

Bisogna essere strabici per valutare in modo appropriato la questione del costo del lavoro. Un occhio guarda da una parte; l’altro in direzione opposta. Come ammontare assoluto il caso italiano si colloca agli ultimi posti nell’Unione europea; se si considera, invece, il differenziale tra il costo del lavoro e la retribuzione netta l’Italia sale ai primi posti.  Ciò significa che…

Ecco tutti gli errori (alla Tafazzi) dell'Europa

E' un gioco a somma negativa, quello innescato dall'Eurozona con il Fiscale Compact. Stiamo contagiando l'intera economia mondiale, coinvolgendola in una spirale deflazionistica senza fine. Il rallentamento della economia cinese ormai è scontato, con le esportazioni in caduta: la svalutazione dell'euro non ha avvantaggiato il nostro export mentre ha seriamente depresso quello di Pechino. Visto che  è una economia di…

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Come cambia la previdenza complementare

C’è una novità positiva nel campo della previdenza complementare. E’ stato varato il decreto ministeriale sul credito di imposta che, come previsto dalla legge di stabilità 2015, consente la riduzione fino a nove punti (dal 20% all’11%) dell’aliquota sui rendimenti, nel caso di investimenti virtuosi a favore dell’economia reale (il bonus è di sei punti – dal 26% al 20%…

Ecco cosa ostacola la ripresa europea

Poco più di due anni fa, a maggio 2013, la Federal Reserve di Ben Bernanke annunciò la progressiva rimozione dell’eccezionale stimolo monetario introdotto per combattere la crisi scoppiata prima con il crollo di Lehman e poi con la crisi dell’Eurozona, avviando a conclusione il programma di acquisto titoli, il cosiddetto easing quantitativo. I mercati finanziari mondiali reagirono con una preoccupazione…

Vi spiego perché la Cina s'intrufola in Africa

Nella rincorsa a costi competitivi e qualità accettabile, nuovi attori conquistano sempre la scena. C’è sempre un produttore imprevisto, un paese emergente pronto a offrire condizioni più vantaggiose per attrarre gli investimenti delle multinazionali. La combinazione è invariata: bassi costi e business climate favorevole. L’affermazione di alcuni paesi africani nella manifattura tessile è soltanto l’ultimo esempio della mobilità del settore.…

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