Un piano di dismissioni immobiliari per far fronte al debito pubblico crescente italiano? Non sembra un'ipotesi realizzabile secondo l'economista Pellegrino Capaldo, presidente della Fondazione Nuovo Millennio, che, in un'intervista al Corriere della Sera, ricorda che "la crescita dipende essenzialmente dalle imprese", bolla il piano di rientro del Fiscal Compact e suggerisce di sfondare il tetto del 3% del deficit per…
Economia
Bernanke accontenta Wall Street e spacca la Fed
La regola d'oro della comunicazione istituzionale si è sempre basata su un principio base: indorare la pillola, anche la più amara. Quella che sembra affermarsi per consuetudine nell'ultimo periodo negli Stati Uniti ribalta invece la frittata, per il bene di Wall Street, che malato non è ma lo fa: le buone notizie siano fatte passare sottotono. Il messaggio di Bernanke…
Il dolce default dell'Italia parte dagli uffici statali
Con l’autorizzazione dell’editore e dell’autore pubblichiamo il commento di Edoardo Narduzzi uscito sul quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi, Italia Oggi. Il rating italiano è sceso ancora. S&P lo ha portato a tripla B. La soglia del giudizio di emittente spazzatura, per uno dei tre grandi paesi fondatori dell'Ue e membro del G7, è ormai dietro l'angolo. La più prolungata recessione…
Banche: Patuelli piange, Letta consola e Visco bacchetta
Un taglio delle tasse, per cortesia. Alle banche. Il credit crunch continua a stringere al collo gli imprenditori italiani e i dati dei prestiti a maggio confermano una tendenza che prosegue ormai da anni. E oggi, nella relazione per l'assemblea annuale dell'Associazione bancaria (Abi), il presidente Antonio Patuelli ha chiesto una riduzione delle tasse sulle perdite. Un settore, quello bancario,…
Banche, perché Schäuble rovina la festa a Bruxelles
G8, vertice di fine giugno e summit sulla disoccupazione a Berlino. Una strana aria di intesa è soffiata sull'Unione europea nell'ultimo mese. Fine di ogni discordia e dei no tedeschi? Non proprio, e il nervo scoperto rimane sempre quello bancario, come testimoniano i dissidi tra l'eurocommissario al Mercato interno, Michel Barnier, e il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, sul meccanismo…
Caro Saccomanni, chiediamo il conto ai signori (irresponsabili) del rating
L'accusa arriva da Fabrizio Saccomanni: le agenzie rating sono destabilizzanti perché hanno un ruolo prociclico, i loro giudizi cioè non fanno altro che riprodurre ed enfatizzare la situazione esistente non per descriverla, ma per ipotecare il futuro. E' qui l'errore di fondo, concettuale, che si aggiunge a tutte le altre pecche emerse in questi anni e denunciate dal Congresso americano…
Loro Piana e non solo. Vi spiego perché lo shopping francese è diventato una moda
Loro Piana è un’azienda dalle grandi capacità ma esposta come altre ai venti della crisi, soprattutto se si fa il passo più lungo della gamba. Troppa ambizione, in sostanza, senza le spalle larghe a sufficienza per reggere il confronto internazionale. Così l’economista e storico Giulio Sapelli, docente dell’Università statale di Milano, inquadra la vendita dell’80% della perla del cachemire Loro…
Imu, Iva, rating e assetto Bankitalia. Il Saccomanni pensiero
Dati vecchi e destabilizzanti. Il declassamento dell'Italia da parte di Standard & Poor's è una decisione basata su dati del passato e non considera le azioni avviate dal governo. E' stata netta la replica del ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, al downgrade a BBB dell’Italia stabilito dell'agenzia di rating. L’ex direttore generale di Bankitalia ha quindi tentato di calmare le acque,…
I giudizi di Standard & Poor's sull'Italia visti da Wall Street: Imu e Iva non ci azzeccano
Il grado di affidabilità dell'Italia? Ormai è allo stesso livello di Paesi come Marocco, Turchia o Bulgaria, anche se nella cerchia ristretta del blocco dell'euro resta superiore al merito di credito di partner vicini come Spagna e Portogallo. Secondo S&P, tutta colpa della scarsa competitività, della recessione in atto e delle ultime politiche fiscali annunciate dal governo Letta, aspetto a…
Standard & Poor's, quando i signori del rating si declassano da soli
Quindi non era solo la credibilità internazionale e morale di Silvio Berlusconi la causa dei mali italiani. Non era dunque un governo di centrodestra diviso fra l'ala sviluppista incarnata dall'ex premier e quella ultra rigorista impersonificata da Giulio Tremonti a spaventare i signori del rating che tutto sanno di numeri e poco di altro. Quindi non erano le tanto evocate…