A poche ore dalla chiusura di un accordo che tutti noi europei dovremmo festeggiare, è molto difficile dire cosa potrà succedere da oggi in Europa. Di certo, il premier britannico David Cameron ha conseguito il suo obbiettivo, ha ottenuto praticamente quello che voleva. In sintesi, da oggi dispone di uno status del tutto particolare per la Gran Bretagna, di un…
Esteri
L'Europa debole, la scappatoia di Cameron e l'immigrazione
Se l'accordo Brexit ha scongiurato l'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, il Vecchio Continente oltre che anziano si presenta piuttosto malaticcio. Il riconoscimento, infatti, dello 'status exceptionis' per frenare l'emergenza immigrazione vale come una soluzione palliativa, fatta per offrire un salva condotto; non certo per consolidare una motivazione europeista che in Inghilterra non c'è più, posto che vi sia mai…
Ecco l'Isis che non si vede in tv
Mentre nelle nostre televisioni il fenomeno dello Stato islamico sembra essere relegato alla narrazione di battaglie apparentemente disorganizzate e isolate, Isis, Isil, Is, Daesh - diversi nomi per indicare lo stesso soggetto - produce costantemente attività di propaganda (anche) su internet. Produzioni media di regime che, in nome della jihad, fanno proseliti inneggiando alla distruzione del sistema socio-economico occidentale e…
Perché in Siria si rischia davvero una guerra mondiale
Già parlare di una Conferenza a Monaco per trovare una soluzione pacifica alla crisi della Siria evoca un precedente inquietante. Oggi, come allora, si discute della fine dell’integrità territoriale di uno Stato sovrano: la Siria di oggi è la Cecoslovacchia del 1938. Allora fu il preludio ad un nuovo conflitto mondiale, dacchè si squilibrava un assetto geopolitico già di per…
Isis, così la spending review tocca anche il Califfato
È forse finito il tempo in cui lo Stato Islamico offriva, a chi faceva parte dell’organizzazione, buoni stipendi, viaggi di nozze, sussidi e premi, persino cioccolata e bibite gassate gratis. Quasi tutti “i buoni motivi per diventare moglie di un jihadista” (qui l’articolo di Formiche.net sul post di Diary of a Muhajirah), sono decaduti. La promessa di uno stato sociale…
Cosa (non) fa l'Europa in Turchia
Tutti dovremmo essere preoccupati per la catena continua di attentati subiti dalla Repubblica Turca e dai suoi cittadini, militari, civili e poliziotti. Dovremmo esserlo per molte ragioni e non solo per il comune sentimento di solidarietà verso le vittime innocenti. Dovremmo se non fossimo bersagliati da volubili propagande dei massmedia che, in Italia come nei Paesi europei, tendono a distrarci…
Vi spiego come e perché Renzi si sta isolando in Europa
Signor Presidente, sono molto dispiaciuto che il Presidente del Consiglio abbia ravvisato venature ostili nell'intervento del Presidente del Consiglio emerito Mario Monti. Esso, a mio avviso, si è palesato piuttosto come un sobrio richiamo ad alcuni assetti fondamentali per la credibilità del nostro Paese in Europa e non solo, anche per l'orizzonte stesso che l'Europa è chiamata ad avere per…
Ecco come le feluche sgomitano con Gentiloni e rampognano Tusk e Cameron
Le feluche, vecchie e nuove, sono solcate sempre più da passioni e voglia di esternare, se non in pubblico almeno in privato. IL SUBBUGLIO Così, dopo la netta presa di posizione dei giovani diplomatici contro la decisione del governo di nominare un non diplomatico, come il manager e politico Carlo Calenda, rappresentante permanente in Europa per l’Italia, ora è un…
Vi racconto la tragedia umanitaria che flagella la Siria. Parla Iacomini (Unicef)
Oltre ai continui bombardamenti, i siriani devono vedersela ogni giorno con la mancanza d’acqua potabile, la carenza di carburante e di generi alimentari, e con precarie condizioni igienico-sanitarie. In una conversazione con Formiche.net, Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, spiega che molti convogli di aiuti restano bloccati nelle zone di conflitto, e a pagarne le conseguenze sono soprattutto i bambini,…
Ankara, ecco tutti i dettagli dell'attentato
Nella serata di mercoledì una grossa esplosione ha colpito il centro di Ankara, nei pressi di Merasim Street. È stato distrutto un autobus che trasportava dei soldati mentre arrivava nei pressi di un alloggio per militari che si trova a soli 300 metri dal quartier generale delle forze armate e dal parlamento. Altri due bus sono stati danneggiati insieme a diverse altri veicoli…