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Libia, ecco perché è necessario ripartire da zero

Il premier libico, Ali Zeidan, è stato rilasciato dopo essere stato portato via stamani, dall'albergo in cui vive a Tripoli, da uomini armati. Un episodio che ha riportato all'attenzione delle cronache l'instabilità della Libia, cruciale non solo per il nostro Paese ma per l'intera area come spiega a Formiche.net Karim Mezran, Senior Fellow presso il Middle East Policy Council di…

Lampedusa, cosa possiamo ottenere dall'Europa

Pubblichiamo un articolo di Affari Internazionali I morti di Lampedusa hanno provocato un’ondata di polemiche strumentali e di dichiarazioni non sempre necessarie o opportune. Si è in un primo momento stigmatizzata la mancanza di soccorsi tempestivi, ma una ricostruzione più corretta della sequenza degli eventi ha dimostrato che privati cittadini e forze dell’ordine si erano prodigati nell’assistenza ai naufraghi riuscendo…

Perché Usa ed Europa non sono destinati a dividersi. Parla John Podesta

Stati Uniti ed Europa possono ancora lavorare assieme per la prosperità e la pace nel pianeta, purché sappiano interpretare al meglio le sfide di un mondo che cambia. A crederlo è John Podesta, ex capo di gabinetto della Casa Bianca del Presidente Bill Clinton dal 1998 al 2001 e fondatore e presidente del think tank liberal Center for American Progress,…

Shutdown, solo fuoco di paglia?

Pressocchè assenti fino a qualche giorno fa, le tensioni sui mercati finanziari causate dallo stallo politico al congresso si stanno intensificando. Se la chiusura sui minimi di Wall Street ieri sera ne è la dimostrazione più eclatante, altre parti meno note del sistema finanziario stanno dando segnali di stress crescente. La fiammata osservata nei rendimenti dei Treasury Bill brevi ieri riflette…

Libia, l'Italia torni protagonista. Non c'è tempo da perdere

Non possiamo più girarci dall'altra parte. Le vicende che stanno scuotendo da tanti, troppi, mesi la Libia riguardano l'Italia e l'Europa molto più di quanto non si possa immaginare. Le sorti del paese nord africano sono cruciali per la stabilità dell'intera area ma non solo. Tripoli e Bengasi sono diventate le capitali del traffico di armi e crocevia di terroristi.…

Libia, come è stato rapito il premier Zeidan

Non finiscono le tribolazioni per la Libia. Il capo del governo di transizione, Ali Zeidan, è stato rapito oggi all'alba da un gruppo armato mentre era nell'albergo dove risiede a Tripoli. Lo ha denunciato il governo (Facebook, in arabo): non si sa dove sia (Al Jazeera). La foto del rapimento è stata diffusa da Al Arabiya. Ecco chi è Zeidan, in carica…

Come sarà la Fed di Yellen

Tutto come da pronostici alla Federal Reserve dove, in perfetta continuità, a sostituire il presidente uscente Ben Bernanke ci sarà la sua vice, Janet Yellen. PRIMA DONNA È la prima volta per una donna in 100 anni. La nomina sarà ufficializzata oggi alle 15 da Barack Obama durante una cerimonia nella East Room della Casa Bianca alla quale parteciperà anche…

Brasile, perché le proteste mettono a rischio i Giochi olimpici

Continuano le proteste in Brasile. Le manifestazioni dei professori a San Paolo e Rio de Janeiro con cui i professori hanno rivendicato un incremento di salario si sono concluse in scontri con la polizia. Secondo il sito O Globo, più di 50mila persone erano in piazza per chiedere un aumento di stipendio. In principio la manifestazione si è svolta pacificamente.…

Shutdown Usa, perché i timori del mondo accelerano la trattativa di Obama

Il timore per gli effetti politici ed economici dello shutdown, la sospensione di tutti quei servizi considerati come "non essenziali", travalica i confini statunitensi per espandersi al mondo. Il perdurante stallo politico in Usa sulla legge di bilancio e sull'aumento del tetto del debito, se non risolto entro dieci giorni, potrebbe secondo molti analisti spingere Washington verso il default. LA…

Ecco perché l’Irlanda ha deciso di non sopprimere il Senato

Con il 51,8% dei voti, gli irlandesi hanno deciso che il Senato non sarà abolito nonostante i costi. I sondaggi precedenti al referendum elettorale di ieri avevano anticipato una vittoria del 70% per l’eliminazione dell’istituzione e la modifica al monocameralismo del Parlamento irlandese. Ma i risultati definitivi sono stati una sorpresa: il “no” ha totalizzato quasi il 52%, mentre il “sì”…

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