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Bruxelles risponde a Pechino. La partita del trasferimento tecnologico e l’ombra del Bieta

Nel cuore di Bruxelles cresce la convinzione che per salvare l’industria europea serva un atto di forza. La Commissione europea sta valutando di imporre alle aziende cinesi che investono nel mercato europeo l’obbligo di condividere tecnologie con partner locali, una misura che riecheggia i vecchi vincoli con cui Pechino ha costretto per decenni le multinazionali straniere a cedere il proprio know-how in cambio dell’accesso al suo immenso mercato interno

Come difendere la democrazia dall’interferenza straniera. Il report dell’MI5

L’MI5 emana linee guida per contrastare lo spionaggio e le interferenze. Assieme all’analisi delle minacce e alla loro panoramica, istruzioni per rendere ognuno elemento attivo e consapevole della propria sicurezza nazionale. Le linee guida, contenute nell’acronimo Best, seguono semplici direttive: siate vigili, assicura la tua sicurezza all’estero, proteggi le tue informazioni e fidati del tuo istinto

L’Europa dell’intelligence si risveglia. La svolta di Berlino e Londra

Comprendere la guerra ibrida significa leggere insieme economia, cyberspazio e potere politico. Dalla difesa informatica alla sicurezza economica, l’Europa occidentale sta ripensando l’intelligence e i suoi meccanismi come infrastruttura strategica del proprio futuro

Pechino usa lo spionaggio per semiconduttori e IA. Ecco come

Lo scontro globale sui semiconduttori si gioca tra cyber attacchi, fughe di tecnologia industriale e leggi emergenziali di sicurezza economica. Al centro la Cina, determinata a ridurre la propria dipendenza da fornitori stranieri e a costruire un’autonomia strategica nel settore più sensibile della competizione tecnologica

Israele-Iran, vi spiego la nuova frontiera della guerra ibrida. L’analisi di Marchionna

Di Gabriele Marchionna

Usa e Israele hanno lanciato un attacco ai siti nucleari iraniani, utilizzando la potente GBU-57. L’operazione, che ha coinvolto anche lo US Cyber Command, ha segnato una nuova era di guerra congiunta cinetica e digitale. L’Iran ha risposto con un blackout digitale e una serie di cyberattacchi devastanti. E ora? L’analisi di Gabriele Marchionna (cyber strategy advisor e associate researcher Luiss Med Platform)

Più cooperazione con Nato e Stati membri. Ecco il nuovo progetto cyber Ue

L’Unione europea ha approvato l’aggiornamento del cybersecurity blueprint, il piano strategico per la gestione delle crisi informatiche. Il nuovo documento prevede una più stretta cooperazione con la Nato, esercitazioni congiunte a partire dal 2026 e un approccio integrato tra forze civili e militari

La Nato riscrive il concetto di sicurezza e amplia l’ombrello spese alla cyber

La Nato si avvicina a un accordo per alzare la spesa al 5% del prodotto interno lordo, includendo anche voci legate alla sicurezza nazionale. Cybersicurezza, protezione delle infrastrutture critiche e intelligence non militare rientrerebbero nel nuovo schema. L’intesa soddisfa tutti, Usa e Italia compresi

Cybersecurity in Vaticano. L’idea di un responsabile dati e informazioni contro gli attacchi

I Vatican CyberVolunteers guidati dall’ingegnere olandese Joe Shenouda propongono l’istituzione di un “chief information security officer” interno al Vaticano. I numeri parlano chiaro, con un aumento del 150% degli attacchi informatici sulla Santa Sede e zero punti sul Global Cybersecurity Index

La mossa Ue contro le minacce ibride russe spiegata da Porchiazzo

Di Gianpaolo Porchiazzo

Gli Stati membri hanno adottato nuove misure per contrastare le minacce ibride e le attività cibernetiche di Mosca. Così, le restrizioni stanno ridefinendo la diplomazia e la sicurezza internazionale. L’analisi di Gianpaolo Porchiazzo, EU Managing Director di European Sanctions and Export Control Society

Dallo smart grid alla domotica. Le insidie nei dispositivi cinesi secondo Mayer

Negli ultimi quindici anni, accademici e intelligence hanno evidenziato i rischi legati ai pannelli solari cinesi dotati di funzioni di intercettazione e sabotaggio. Nonostante ciò, l’Europa non ha sviluppato una visione strategica unitaria, preferendo accordi a breve termine con aziende cinesi per interessi particolari. Il commento di Marco Mayer

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