“I servizi tedeschi avrebbero intercettato comunicazioni all’interno del circuito russo che potrebbero far pensare a un’aggressione della Russia a uno Stato Nato o alla Moldavia nell’arco dei prossimi tre-cinque anni. Teniamone conto”, ha detto l’ambasciatore a Formiche.net. “L’attenzione Usa all’Africa è da mescolare con il Piano Mattei, con la spinta della politica meloniana nel Mediterraneo”
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Meloni all'internazionale di Atreju. Così si fondono spazio, geopolitica e destra
Dalle kermesse della destra spicca l’attenzione verso ciò che accade fuori dai confini nazionali, tanto importante quanto le beghe interne. Musk non significa solo tecnologia e IA, ma la presenza di un magnate mondiale che parla con l’Italia e con il suo premier di figli e spazio, ovvero di futuro
Le sfide del governo per il 2024 partono da Atreju. Quali sono secondo Fazzolari
Il taglio del nastro della kermesse meloniana è occasione per ascoltare gli indirizzi politici forniti dal sottosegretario alla presidenza con delega all’attuazione del programma, che ha tratteggiato un Paese che nel contesto internazionale è considerato un interlocutore affidabile
Riforma del premierato. Fini difende Giorgia mentre Casini e Bertinotti...
I tre ex presidenti della Camera discutono di Costituzione, Parlamento, Democrazia sia per portare un contributo all’attività riformatrice del governo, sia per avanzare perplessità. Dei tre è Fini il presidenzialista a difendere l’iniziativa dell’esecutivo. Ma tutti convergono sull’esigenza di superare le liste bloccate
Non si può punire chi investe. Meloni verso il Consiglio Ue
In attesa del prossimo consiglio Ue, il premier illustra in aula i risultati dell’esecutivo: “Il Patto? Non si può punire chi investe. Italia una nazione virtuosa. Grande lavoro di Giorgetti e Fitto. I Balcani? Sono già nel cuore del continente e l’Italia è in prima linea per la loro integrazione. Kyiv? Ha già vinto la guerra”
Vi racconto il modello vincente (e dialogante) di Atreju. Parla Menia
Lo storico esponente della destra (Msi, An, FdI) mette l’accento su come la tradizionale convention che si apre giovedì prossimo è “la naturale prosecuzione di un modo di fare politica, niente affatto arroccato, come certa critica sostiene, ma aperto al dibattito con gli avversari e caratterizzato da un’idea propositiva: soluzioni accanto a valori”
Le destre alla prova delle elezioni Ue. Cosa c'è in gioco secondo Quagliariello
Conversazione con il presidente della fondazione Magna Carta, già parlamentare e ministro. “Destra radicale vs destra di governo? In occasione delle elezioni europee si comprenderà se la frattura tra queste due prospettive diventerà insanabile, oppure si rimarginerà. Resta, però, un problema: l’Europa, così come diceva Kissinger, non ha ancora trovato un suo numero di telefono al quale la si possa contattare”
Usa e Ue, conservatorismi a confronto. Quando la politica estera conta
La riflessione di Kori Schake, dello storico think tank conservatore “American Enterprise Institute” apparsa su Foreign Affairs, accende un faro negli Usa e nel Vecchio continente, dove le sfide non si limitano solo a Kyiv o Gaza, ma abbracciano il caso serbo-kosovaro, il fronte mediterraneo legato al nord Africa, i rigurgiti indipendentisti catalani, le spinte di Cina, India e Giappone che interagiscono quotidianamente con l’Europa. A questo, oltre che al resto, dovrà fornire un risposta l’area conservatrice-repubblicana europea
Nessun rischio per la democrazia. La partita di Meloni (e Salvini) in Ue vista da Galli
“L’obiettivo di Meloni è quello di fare una seconda operazione Ursula con FdI dentro, che sarebbe sicuramente un upgrade, con la cancellazione delle accuse di fascismo o di inaffidabilità democratica”. Conversazione con il professore emerito di Storia delle Dottrine Politiche presso l’Università di Bologna
Così Procaccini disegna l'ecologia dei conservatori meloniani
A Pistoia una due giorni targata Ecr dedicata ai primi ecologisti, al ruolo di agricoltori, allevatori e pescatori nel legame tra natura e sviluppo. Il capodelegazione dei Conservatori e Riformisti europei: “Quando si fa la corsa all’elettrico o alle batterie prima bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di riconoscere che, in nome della transizione verso l’elettrico, si stanno facendo danni all’ambiente irreparabili”