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Regionali in Calabria. I dolori del campo largo e le conferme del centrodestra

Il voto in Calabria conferma governatore il presidente uscente Roberto Occhiuto, vincitore con il 58% circa contro il 41% di Pasquale Tridico. Affluenza al 43,1%, in leggero calo rispetto alle precedenti elezioni regionali. Ecco tutti i dettagli

 

Dalle contraddizioni della Cgil alla liquefazione del Pd. L'appello alla ragionevolezza di Cicchitto

Di Fabrizio Cicchitto

Serpeggia nell’aria un movimentismo ambiguo messo in evidenza nelle manifestazioni di questi giorni che ricerca lo scontro nello scontro per drammatizzare ulteriormente la situazione. Ci auguriamo che si crei in Italia, al di là degli schieramenti di maggioranza e di opposizione, un’area di ragionevolezza che riguardi esponenti politici e forze decisive e fondamentali

Gaza, così cresce il consenso per il piano Trump (con i Carabinieri sul campo)

Nel 1998 Blair lavorò ad un accordo di pace nell’Irlanda del Nord e dopo venne scelto come inviato di pace in Medio Oriente per la comunità internazionale. Il suo ruolo sarebbe di gestire in maniera operativa il “Consiglio per la Pace”, presieduto dallo stesso presidente degli Stati Uniti assieme ad altri leader “molto illustri” di altri Paesi e contando su una forza operativa sul territorio: qui entrerebbero in scena i Carabinieri italiani, che già in passato hanno dato ampie garanzie su terreni complessi simili (quindi non “offerti” da Roma, ma in qualche modo richiesti alla luce del loro background)

Mozione per Gaza in Parlamento, il Pd si astiene e converge sul Piano Trump

In occasione delle comunicazioni del ministro Tajani nei due rami del Parlamento, spicca la linea del Nazareno che di fatto isola le sinistre di Avs e M5s. L’obiettivo è, nel giorno dell’attacco alla sinagoga di Manchester, spingere sulla linea che porti ad una soluzione per Gaza. Il senatore del Pd Alfieri ha certificato la postura dei dem quando ha detto sul piano che “ora si apre uno spiraglio di pace, andiamo a sperimentarlo fino in fondo, senza dubbi”

L'Ue di domani? Secondo Meloni il banco di prova sono Gaza e Kyiv

Le parole di Giorgia Meloni al Consiglio europeo informale di Copenaghen toccano sia l’aggressività russa nei cieli europei che il tentativo di raggiungere una tregua a Gaza. L’Europa non può più farsi trovare impreparata

Piano Trump per Gaza, il filo italiano e la prospettiva nel Golfo

Il coinvolgimento di due attori primari come i Paesi del Golfo e il ruolo incarnato da Blair potrebbe rivelarsi un jolly vincente. Non a caso il governo di Roma dialoga con entrambi da tempo, sia per allargare sistematicamente il proprio raggio di azione sia per essere ben presente nei tavoli che contano

Da Palazzo di vetro a casa di vetro. La proposta di Meloni all'Onu

Di Giorgia Meloni

L’intervento del Presidente del Consiglio all’assemblea generale si è focalizzato su tre temi. Ucraina (“l’invasione è ferita profonda inferta al diritto internazionale”), Gaza (“non ci accodiamo a chi scarica su Israele tutta la responsabilità di quello che accade a Gaza. Perché è Hamas ad aver scatenato la guerra”) e riforma dell’Onu

Doppia mossa di Meloni su Palestina e Siria, riconoscimento senza Hamas e ricostruzione

In attesa di intervenire oggi al Palazzo di Vetro,  la premier ieri ha spiazzato i suo critici su Gaza sostenendo la tesi Trump: uno Stato palestinese ha tutto il diritto di nascere ma senza la presenza di Hamas al governo, e solo dopo la liberazione degli ostaggi. Bilaterale con Al Thani e Al Sharaa: Roma punta alla ricostruzione siriana

Elogia la Nato, critica l'Onu. Trump a ruota libera dal Palazzo di Vetro

Europa autolesionista su Green deal e immigrazione. Il destino di Gaza dipende dagli ostaggi, quello russo dal petrolio comprato da Cina e India. Chiusura sull’Iran, a cui sbarra le porte del nucleare: “La mia posizione è molto semplice. Al Paese principale sponsor del terrorismo non potrà mai essere permesso di possedere l’arma più pericolosa del mondo”

La posizione italiana alla ministeriale G7 anticipa la plenaria Onu. Le parole di Tajani

Un’occasione preziosa per confrontarsi con i colleghi impegnati in un serie di tavoli altamente complessi, proprio nelle stesse ore in cui alcuni droni hanno sconfinato in Danimarca e molti Paesi hanno riconosciuto la Palestina. Erano presenti i ministri degli Esteri degli Stati membri del G7 e l’Alto Rappresentante dell’Ue

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