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Consiglio di sicurezza nazionale, perfino Berlino si muove. E Roma?

L’Italia rimarrà l’unico Paese del G7 privo di una strategia e di un Consiglio di sicurezza nazionale. Il futuro cancelliere tedesco Merz si prepara a dotarsi di un organo permanente di coordinamento strategico incardinato nel suo ufficio. La mossa riflette la necessità di rispondere in modo strutturato alle minacce ibride

Pulizie e spionaggio. Tutti i timori (russi) al Bundestag

Il tema della sicurezza interna al Bundestag riaffiora con forza dopo che il deputato Roderich Kiesewetter ha espresso il timore per possibili infiltrazioni da parte di personale russo nel servizio di pulizia. Il dibattito, che trova eco in precedenti casi anche in Italia, solleva interrogativi su come proteggere efficacemente le istituzioni democratiche

Lo stallo del governo tedesco blocca anche l'Ue. Ecco perché

Non è un momento semplice per il cancelliere in pectore, che deve formare presto un governo ma le alleanze con Spd e Verdi inquietano gli elettori a tutto vantaggio di AfD che insegue la Cdu a un solo punto. Inoltre dazi, difesa ed energia sono temi pericolosamente intrecciati con l’Ue, a fronte dei quali occorre un esecutivo forte e coeso

Verso il Consiglio europeo. Gli intrecci geopolitici sull'Ucraina

Non solo l’Italia si interroga sulle decisioni future da prendere a Bruxelles, per vari motivi anche Germania, Francia e Regno Unito hanno macro obiettivi interni che si affiancano ai grandi temi continentali. Una radiografia delle scelte e delle prospettive di Parigi, Londra e Berlino alla vigilia del Consiglio di giovedi

Finisce l'austerità di Schaeuble. Sulla difesa nasce il governo Merz

Il becchino del freno al debito. Questa l’espressione forte che AfD usa per definire Friedrich Merz, che si appresta nel Bundestag a dare il via ad una era geologica completamente nuova per la Germania, dopo l’austerità imposta dal duo Merkel-Schaeuble

Con Merz una nuova fase per Italia e Germania. Scrivono Calovini e Scotto

Di Giangiacomo Calovini e Matteo Scotto

Con l’asse transatlantico da reiventare e il mondo in subbuglio, l’auspicio è che i due Paesi siano in grado di coglierle con tempismo le opportunità. A partire dal Piano d’azione bilaterale firmato poco più di un anno fa. L’intervento del deputato Giangiacomo Calovini, presidente del gruppo interparlamentare di amicizia italo-tedesca, e di Matteo Scotto, direttore ricerca e progetti di Villa Vigoni, Centro italo-tedesco per il dialogo europeo

La Germania di Merz e il futuro dell’Europa. L’analisi di Vicenzino

Di Marco Vicenzino

Mentre il Regno Unito e la Francia cercano di ottenere un posto nei negoziati con gli Stati Uniti sulla guerra in Ucraina, la Germania è assente. La retorica di Merz sull’indipendenza europea dagli Stati Uniti appare ambiziosa, ma la realtà suggerisce che Berlino e l’Europa continueranno a dipendere dal sostegno americano per la sicurezza. L’analisi di Marco Vicenzino

La Germania in forte crisi può permettersi uno stallo elettorale?

Prima ancora che leggere il programma del nuovo esecutivo, bisognerà attendere tempi non brevi per la sua formazione. La Cdu non intende allearsi con AfD, un proclama che si riverbera anche nei desiderata del numero uno del Ppe, Manfred Weber a caccia di un nuovo mandato nel prossimo congresso di Valencia e che spera anche in un sostegno da parte del governo italiano

Allarme in Germania. La polizia ha condiviso troppo con la Cina?

Negli ultimi dieci anni, la Bundespolizei e le autorità di sicurezza cinesi hanno sviluppato una serie di scambi e progetti congiunti, toccando ambiti chiave come il controllo delle frontiere, la gestione della migrazione irregolare e il contrasto alla criminalità documentale. Durante eventi internazionali come l’Eurocampionato, osservatori cinesi sono stati invitati in Germania per un confronto metodologico, mentre incontri di alto livello hanno coinvolto anche la polizia di Hong Kong, nota per le sue pratiche repressive

La tentazione di Merz in Germania. Cdu più a destra per far ripartire l'industria?

I numeri inchiodano Scholz, per questa ragione il panorama produttivo tedesco (che impatta su un quarto del Pil) già in forte fibrillazione ai tempi della prima crisi energetica e a maggior ragione oggi dopo il crash del settore automotive, lancia un nuovo allarme e chiede a gran voce una revisione completa della politica economica dopo le elezioni di febbraio. La Cdu pronta a dire sì

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