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L'Italia globale è vicina a Israele e si impegnerà per impedire l'escalation. Parla Menia

Il vicepresidente della Commissione esteri/difesa del Senato: “L’Italia globale è vicina a Israele. L’azione del governo italiano, presidente di turno del G7, punta a impedire un’escalation su base regionale che potrebbe avere conseguenze inimmaginabili. Certamente Roma si impegnerà costantemente per un cessate il fuoco a Gaza, per la liberazione degli ostaggi israeliani e per la stabilizzazione del confine con il Libano in virtù del rispetto delle risoluzioni Onu”

David Barnea, l’uomo chiave del Mossad tra guerra e diplomazia

Esperto di humint e sigint, il direttore del servizio è il protagonista di operazioni che spaziano dal Libano all’Iran ma anche delle trattative con il Qatar. A differenza di quello dei colleghi di Shin Bet e Aman, il suo posto è saldo

Il rischio è dar fuoco alla regione. Monito di Parsi contro i doppi standard in Medio Oriente

Conversazione con l’analista e docente della Cattolica: “Nessuno mette in discussione il diritto di Israele a difendersi contro Hamas. Ed è ovvio che questa distinzione tra la situazione russa e la situazione israeliana deve essere sempre tenuta presente. Dopodiché però le modalità con cui Israele ha reagito e la strage infinita di palestinesi ricordano esattamente come si muove Putin in Ucraina. G7 e Stati Uniti possono fare pressione su Israele perché mostri moderazione estrema nei confronti dell’Iran, perché lì è la chiave di volta rispetto alla de-escalation. Ma se Israele colpirà l’Iran, allora si andrà avanti”

Vance-Walz, nel segno del Medio Oriente. L’analisi dell’amb. Castellaneta

Nel dibattito tra i candidati alla vicepresidenza, l’attacco iraniano a Israele oscura i temi interni. Nonostante l’impatto limitato sulle preferenze degli elettori, il confronto ha messo in evidenza l’incertezza delle risposte su un conflitto che potrebbe influenzare la politica estera della prossima amministrazione. L’analisi dell’ambasciatore Giovanni Castellaneta

Disinformazione russa in Israele. Come ha operato (senza successo) Mosca

Documenti trapelati rivelano una campagna di disinformazione russa mirata a manipolare l’opinione pubblica israeliana, soprattutto tra la comunità araba. L’obiettivo: indebolire il sostegno a Kyiv e fomentare il malcontento contro il governo israeliano. Al centro della campagna, la Social Design Agency, una società moscovita legata al Cremlino e già sanzionata dagli Stati Uniti

L’inganno di Netanyahu. All’Onu ha “coperto” l’attacco a Nasrallah

Il viaggio a New York farebbe parte di un piano preciso: far abbassare la guardia a Hezbollah mentre il ministro della Difesa gestiva l’operazione autorizzata in precedenza dal premier

La morte annunciata di Nasrallah e dei fondamentalisti. L’analisi di D’Anna

Da decenni il leader di Hezbollah viveva nei bunker e proclamava di aver dedicato la vita alla distruzione di Israele. Un odio che gli si è ritorto contro e che ha scatenato il terrificante bombardamento che lo ha ucciso. L’analisi di Gianfranco D’Anna

Mega evento in Medio Oriente. Nasrallah ucciso, Hezbollah in ginocchio, Iran contro Israele?

L’eliminazione di Nasrallah è un fatto particolarmente significativo per il Medio Oriente e non solo. La scelta strategica di Israele potrebbe avere conseguenze tattiche ovunque, aprire a una guerra totale contro lo Stato ebraico, scombussolare i disequilibri regionali

La trasformazione dell’intelligence. Il caso cercapersone letto da Mayer

Gli attacchi recenti contro Hezbollah rivelano un’evoluzione significativa nelle modalità operative delle agenzie di intelligence, in risposta a minacce ibride che sfidano i confini tradizionali tra pubblico e privato, nazionale e internazionale. Per questo, serve una riforma radicale anche dell’organizzazione dei servizi segreti italiani, verso un modello più integrato e multidisciplinare

Dispositivi esplosivi? Un’operazione di intelligence da manuale. Scrive Teti

Di Antonio Teti

Sul piano tecnico, militare e psicologico è la conferma delle straordinaria capacità da parte dei servizi segreti israeliani di progettare e condurre interventi. Ma evidenzia anche il gigantesco fallimento del controspionaggio di Hezbollah. Il commento di Antonio Teti, professore dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara

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