Negli ultimi quattro anni, la rivoluzione biometrica voluta da Barnea ha permesso di raccogliere informazioni in tempo reale e costruire dossier dettagliati sui principali obiettivi iraniani. Questa capacità è servita non solo a monitorare funzionari e scienziati nucleo‑militari, ma anche a seguire militanti filo‑Teheran senza lasciare tracce
Mossad
Messaggio in farsi. Israele invita gli iraniani a contattare il Mossad
Le Forze di difesa israeliane, ispirandosi alle ultime iniziative di reclutamento dell’intelligence americana, hanno diffuso un insolito appello in lingua farsi: “Cara popolazione iraniana, se avete paura, contattate il Mossad”. L’iniziativa mira a innescare una guerra psicologica e sfruttare la crisi mediorientale per operazioni di intelligence. Teheran, dal canto suo, ha risposto con arresti e limitazioni di internet, accusando presunti agenti esterni di seminare il panico
Dentro il territorio nemico. Il piano del Mossad che ha colpito il cuore militare dell’Iran
Venerdì ha preso il via l’operazione Rising Lion, una massiccia offensiva congiunta di Mossad e forze armate contro obiettivi militari e nucleari iraniani. Il successo dell’attacco, definito il più grave subito dall’Iran dal conflitto con l’Iraq, deve molto a una rete di basi clandestine insediate da anni all’interno del Paese
Israele-Iran, anatomia di un attacco senza precedenti. Parla Trenta (Swansea)
Operazione con bombardamenti aerei, droni e azioni clandestine del Mossad. Nel mirino basi, impianti nucleari e leadership. Gravi le carenze tecnologiche e di controspionaggio di Teheran, spiega il professor Luca Trenta (Swansea University)
Sbu, il piccolo Mossad di Kyiv. Tutto sull’operazione dei servizi ucraini in Russia
L’intelligence ucraina ha colpito simultaneamente quattro basi lontane migliaia di chilometri dal fronte, distruggendo 41 bombardieri strategici grazie a sciami di droni. Un lavoro di 18 mesi. L’azione, paragonata a quelle del Mossad per creatività e audacia, potrebbe cambiare la narrativa del conflitto
Cacciato Assad, Eli Cohen può tornare in Israele? Mossad al lavoro
Dopo la cattura e l’impiccagione, la salma della spia è diventata un mistero, con la Siria che ha ostacolato ogni tentativo di recupero. Oggi, con una nuova situazione politica, si cerca di chiudere quella che per Israele è una ferita storica che dura da quasi sessant’anni
Dopo l’attacco israeliano, la riunione delle spie per evitare una guerra regionale
Ieri mattina il capo del Mossad è rientrato in patria dopo l’incontro con il nuovo vertice dell’intelligence egiziana. I due si rivedranno domani in Qatar con il capo della Cia e il premier Al Thani. L’accordo per cessate il fuoco e ostaggi è ancora in piedi?
Cipro e Grecia. Tutti i rischi delle ritorsioni di Hezbollah e Hamas
Cosa rischiano i presidi occidentali nel Mediterraneo orientale, come Cipro, nella visione di Hezbollah e Hamas? Davvero come ritorsione ci potrebbero essere tentativi di attacchi alle basi inglesi sull’isola? La sua posizione strategica nel complesso quadro energetico-mediterraneo risulta fattore determinante
Così Israele ha liberato i quattro ostaggi. Tutto sul raid
Per il premier Netanyahu è stata un’operazione “eroica” che resterà nella storia del Paese. Settimane di preparazione, centinaia di uomini coinvolti, il supporto americano, il blitz e lo scontro a fuoco con Hamas. Ecco cos’è successo
Il Mossad e quel circuito virtuoso degli ex spiegato da Paolo Salvatori
“Col sotterfugio farai la guerra” è un antico motto del Mossad israeliano tratto dal libro dei “Proverbi”. È anche il titolo di una sezione del libro “Intelligence, quo vadis?” di Paolo Salvatori (già alto funzionario dell’Aise) pubblicato da La Lepre Edizioni. Ne pubblichiamo un estratto che tratta del ruolo del servizio alla luce dell’attacco di Hamas perpetrato nel Sud di Israele il 7 ottobre scorso