Il ritorno sulla scena politica ceca del 71enne è visto come un potenziamento del blocco euroscettico nell’Europa centrale, accanto all’ungherese Viktor Orbán e allo slovacco Robert Fico. Il presidente Pavel, ex generale della Nato, ha affermato che si sarebbe assicurato che la Repubblica Ceca rimanesse “un membro fondamentale ma responsabile” dell’Ue e dell’alleanza atlantica. Le prime parole di Babiš dopo la vittoria però sembrano voler tranquillizzare Bruxelles: ha sottolineato di essere filoeuropeo e di volere che “l’Europa funzioni bene”
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Non va a segno l'attacco di Orban sul gas. La chiave è il terminale di Alexandroupolis
Nel 2024 la Serbia ha importato circa 3 miliardi di metri cubi di gas russo, coprendo gran parte del fabbisogno, ma ora punta a diversificare. Centrale in questa strategia è il terminale Gnl di Alexandroupolis, che serve anche la Bulgaria e su cui la Grecia, con il sostegno degli Usa, ha investito per ridurre la dipendenza dal gas russo, sostituendolo con forniture via mare da Stati Uniti, Qatar e, in prospettiva, dal Mediterraneo orientale
Meloni-Merz, intesa sull'Ucraina. Il piano sia nell’interesse dell’intera Europa
Da un lato Zelensky non ha respinto categoricamente il piano, dall’altro l’Europa, che non vorrebbe solo prendere atto di una serie di punti siglati (o meno) dalle parti in causa, anche perché ci sono in ballo l’ingresso di Kyiv nell’Ue, la nuova infrastrutturazione di difesa della cintura orientale della Nato e dell’Ue, la questione degli asset russi, il dossier energetico. Tutti temi che non possono esulare da un coinvolgimento di Bruxelles. In questo senso si inserisce la dialettica, analitica e pragmatica, che Roma e Berlino stanno ponendo in essere
Cosa c'è scritto nel manifesto europeo per l'Ucraina
I firmatari della dichiarazione (c’è anche Meloni) si incontreranno il prossimo giovedì in occasione del Consiglio europeo e nel formato della Coalizione dei Volenterosi per discutere come portare avanti questo lavoro e fornire ulteriore sostegno all’Ucraina. E scrivono nero su bianco che Kyiv va messa “nella posizione più forte possibile, prima, durante e dopo qualsiasi cessate il fuoco”
Il richiamo del Papa e l'impasse dopo l'Alaska. Le provocazioni russe e le risposte Nato
La precisazione del Santo Padre non è casuale, ma utile per ricomporre un quadro unitario fatto di cause ed effetti in un momento in cui la frammentazione (anche) comunicativa non aiuta. È la Russia che ha aumentato la tensione con la Nato dopo che uno sciame di droni russi ha sorvolato la scorsa settimana la Polonia. Come non aiuta la nuova esercitazione congiunta Russia-Bielorussia, che ricorda per movenze e numeri quella del 2022 che precedette di poco l’invasione russa dell’Ucraina
Anatomia delle milizie irregolari Russe. Ecco la fanteria ibrida di Mosca
L’esercito parallelo di Mosca conta su soldati regolari, mercenari, foreign fighters e milizie irregolari: uno strumento ibrido che tiene in vita la guerra in Ucraina e minaccia di esportare instabilità a livello globale, dall’Europa all’Africa
Cosa c'è sul tavolo del vertice Usa-Russia sulla guerra in Ucraina
Si moltiplicano le ipotesi di accordo tra Trump e Putin sul futuro della guerra in Ucraina. L’Ue spinge per l’indipendenza di Kyiv e apre a nuove sanzioni, Zelensky lancia l’allarme su nuovi attacchi e Orban fa un passo di lato
Ucraina, sarà a pace a ferragosto? La posizione italiana e le parole di Rutte e Vance
Secondo fonti di intelligence, il tasso di perdite di carri armati russi continua a diminuire toccando i livelli più bassi dall’inizio della guerra. Nel frattempo il segretario generale della Nato ha detto di ritenere inevitabile che la Russia possa mantenere il controllo di fatto su alcuni territori ucraini in un accordo di pace. E il vicepresidente americano JD Vance annuncia che gli Usa non finanzieranno più l’aiuto all’Ucraina “da soli”
Vertice Trump-Putin e sostegno all'Ucraina. Meloni ribadisce la posizione italiana
La premier italiana, Donald Trump, Volodymyr Zelensky e Mohamed bin Zayed Al Nahyan provano a raggiungere un’intesa sul tavolo diplomatico. Putin ha accettato di vedere Trump e l’incontro si terrà molto probabilmente negli Emirati
Turchia e Unione europea, questione di mare (Nero) e di rischi (russi)
Dove potranno andare insieme Turchia e Ue? Riusciranno a rappresentare un fronte in più, solo se costruito secondo logiche atlantiste, per favorire la traccia programmatica sull’asse Nato-Ue. Ma con una particolare attenzione ai rischi, ovvero alla possibilità che la voglia turca di essere “molto” protagonista in aree sensibili finisca per rendersi autonoma rispetto a Bruxelles. L’esempio rappresentato dal porto di Odessa e dalle conseguenze delle guerra in Ucraina è illuminante, perché coinvolge il principio della deterrenza contro i tentativi russi di impedire all’Ucraina di accedere al Mar Nero
















