Una presenza esterna qualificata aiuta a sviluppare un po’ di pensiero anche fra chi siede in sala. Il grillismo? Nasce con un’impronta esattamente opposta a FdI: se si immagina il Vaffaday come un atto di nascita, vuol dire che non si intende interloquire con il resto del mondo. I social di Casaleggio e la modernità presentavano un elemento intellettualmente truffaldino, con anche una certa avversione per la democrazia. Conversazione con l’editorialista del Corriere della Sera
sinistra
Umbria, Emilia Romagna e Puglia, come si presentano maggioranza e opposizione
Il centrosinistra auspica che il modello con tutti dentro e senza veti possa essere un nuovo inizio, partendo dall’election day del 17 novembre in Umbria ed Emilia Romagna. Il centrodestra, forte di 14 regioni e di un consenso che dopo due anni non cala, punta a fare all-in grazie ad una coalizione che resta coesa in tutti i territori e, come fatto in Liguria, apre al civismo
Tra Starmer e Schlein non c'è nessuna affinità. Galli spiega perché
“Qualcuno vorrebbe dire che, visto che in Inghilterra vince la sinistra, quindi anche in Italia vincerà la sinistra. Si tratta di una tentazione molto forte che nasconde il fatto che la lunga strada per mettere in piedi una reale alternativa alla destra non è ancora stata imboccata”. Conversazione con il politologo Carlo Galli
Il Pd respira, ma ora serve un progetto. Il risultato delle comunali letto da Franchi
Conversazione con l’editorialista del Corriere della Sera: “Dalle comunali giunge una lezioncina piccina piccina per il Pd: c’è un segnale di esistenza del partito. Poi, se questo segnale sia centrato o sbagliato sarà tutto da vedere, ma il paziente almeno respira e c’è il battito del cuore, dopodiché partendo da questo risultato c’è da attraversare il mare. Ma gli slogan ora vanno riempiti di politica”
Premierato, stop ai ribaltoni, decidono (solo) gli elettori. Parla Gardini
Conversazione con il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: “68 governi dal 1948 ad oggi: basta solo questo per cambiare registro. Industria e professioni ci chiedono una visione ampia, che può essere data solo da esecutivi stabili. La sinistra? Era d’accordo con la riforma, come scritto da D’Alema, Prodi e Occhetto nel 1995. Poi oggi ha cambiato idea”
Scissione o rivoluzione? Cosa succede al Pd anti Nato di Tarquinio
Possibili due scenari: il partito perde del tutto lo spirito del Lingotto e il fatto di essere stato gamba strutturale dell’Italia in un momento complicatissimo; oppure si verifica il percorso inverso fatto da Bersani e Articolo1 durante l’era renziana. Ovvero scissione e se ne andranno i centristi e i democratici, mentre al Nazareno resterà la “copia carbone del M5S”. In entrambi i casi un passo indietro per l’intero sistema Italia
Il Pd, dopo Prodi, non è più un partito nazionale. La lettura del prof. Galli
“Credo che sia necessaria una rifondazione radicale della sinistra, magari con un cambio di nome, sicuramente con cambio di prospettiva politica e di personale politico: un’autentica rivoluzione che parta da un’idea, da un’analisi e dall’individuazione di bisogni sociali reali per leggere la società”. Conversazione con Carlo Galli, politologo, già professore di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Bologna
Il Pd di Schlein? Senza visione, ma non basta cambiare leader. Parla Franchi
“Un anno di guida Schlein? Un salto rispetto alla storia del partito, giunto all’indomani di una sconfitta elettorale di enormi proporzioni. Non c’è stata l’identificazione di un mondo al quale ci si intendeva rivolgere e con cui ricostruire dei canali di collegamento e di contatto: penso in primo luogo al mondo del lavoro perché è importante farsi vedere alle manifestazioni della Cgil ma non basta”. Conversazione con l’editorialista del Corriere della Sera, Paolo Franchi
Bivio europee. Il futuro del Pd tra Schlein e Gentiloni
Un nuovo segretario, l’ottavo dal 2007 ad oggi, potrebbe essere incoronato anche al di là di un risultato non negativo alle europee di Schlein: è la visione strategica del partito che sta preoccupando elettori e dirigenti, come l’incertezza sull’Ucraina, il piglio ultra ideologico e la mancanza di compattezza sui nomi alle prossime amministrative
Oltre la piazza, alleanze anche con chi non c'era. Parla Bazoli (Pd)
“La piazza è un modo per ritrovarsi tra i tanti simpatizzanti. Poi occorre costruire una proposta alternativa alla destra che sia di governo e in grado di convincere le persone molto al di là di quelle che scendono in piazza”. Conversazione con il senatore dem sulla piazza di sabato e il futuro del partito guidato da Elly Schlein