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La visione di nazione di Meloni e gli equilibri futuri del mondo. Le pagelle di Mauro

Meloni “si trova ad uno snodo cruciale, ma ha tutte le carte in regola per fare bene”. Il cuore delle vicende internazionali? “Gli equilibri disegnati a Yalta non ci sono più, perché nel 1989 è imploso il sistema sovietico e sono comparsi attori nuovi che nel ’45 semplicemente non c’erano”. E ora la sfida è nuovamente aperta. Conversazione con l’esponente popolare, già ministro della Difesa e vicepresidente del Parlamento europeo, Mario Mauro

Allargamento, trattati e guerre. Il pragmatismo che serve all’Ue, secondo Villafranca

Meloni sa che in Ue serve del sano pragmatismo, e questo sta esercitando con la consapevolezza che ci sono trattati da rispettare, spiega il direttore degli studi Ispi. La crisi? “Questo è sempre stato un motto nascosto dell’Unione europea, cioè non si spreca mai una buona crisi”

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La patria europea non minaccia la nazione. Il futuro dell'Ue secondo Parsi

“Anche senza modificare i trattati si possono definire margini in cui sia possibile prendere decisioni in maniera diversa senza farsi bloccare dall’Ungheria di turno”, spiega il docente della Cattolica ed esperto analista. “La ricchezza dell’Europa sta nel suo pluralismo, però la difesa di quest’ultimo passa attraverso l’unione con una maggiore coesione interna”

Cosa suggeriscono le mosse (lente) di Erdogan sulla Svezia nella Nato

Si tratta di un altro passo di Erdogan verso la pax atlantista, in attesa dei tavoli diplomatici su Kyiv. In primis la Turchia intende far pesare la sua decisione: la prospettiva è quella di una trattativa, lunga e laboriosa, che al suo interno possa contemplare alcuni dossier che Ankara ritiene strategici.

Balcani e immigrazione. L'intesa tra Italia e Albania spiegata da Tajani

Il ministro degli Esteri in visita nel Paese delle aquile cerchia in rosso una parola che spiega l’intesa: collaborazione contro il traffico di esseri umani. Da un lato Tirana sosterrà Roma nel raccogliere i migranti che dovranno poi essere riaccompagnati nei loro Paesi di origine, “tutti sicuri, perché qui verranno coloro che hanno origine in Paesi sicuri”. Dall’altro Roma sosterrà politicamente Tirana in seno all’Ue

Aspettando il Piano Mattei, tutti gli errori da non rifare in Africa secondo Meloni

Osservare (e poi subire) fenomeni come rivolte, guerre, carestie, colpi di Stato e inquadrarli come singoli eventi slegati da un contesto e direttamente proporzionali ad una emergenza circoscritta, è stato fino ad oggi fallimentare per l’Occidente. Occorrono invece nuovi occhi e nuove lenti per capire l’Africa

Spese per la difesa fuori dal patto? In Europa la voce dell'Italia è ascoltata. Parla Loperfido (FdI)

Conversazione con il deputato della commissione Difesa: “Una vittoria dell’Italia e del governo Meloni”. Ma non solo: nel futuro, anche il dibattito sul centro unico di fornitura in vista della costituzione di un mercato unico europeo nel settore degli armamenti, “con vantaggi anche all’industria italiana della difesa che può contare su aziende tecnologicamente avanzate su scala mondiale”

Non solo auto elettriche. La sordità selettiva nel dialogo Ue-Cina

Pechino continua a non recepire le preoccupazioni economiche europee, derubricandole a frutti della vicinanza con gli Stati Uniti. Dal summit di dicembre è emersa con chiarezza la distanza delle posizioni, come spiega García-Herrero (Bruegel). E sembra inevitabile che il conflitto in materia di commercio andrà ad inasprirsi. Occhi aperti sull’auto elettrica (e sull’unità delle capitali Ue)

Ucraina, Gaza, Mediterraneo. L'Italia nel mondo in subbuglio spiegata dall'amb. Checchia

“I servizi tedeschi avrebbero intercettato comunicazioni all’interno del circuito russo che potrebbero far pensare a un’aggressione della Russia a uno Stato Nato o alla Moldavia nell’arco dei prossimi tre-cinque anni. Teniamone conto”, ha detto l’ambasciatore a Formiche.net. “L’attenzione Usa all’Africa è da mescolare con il Piano Mattei, con la spinta della politica meloniana nel Mediterraneo”

Ue-Usa, dazi su acciaio e alluminio rimandati al 2025. C’entra Trump?

Sembrava che una serie di nuovi accordi su acciaio, alluminio e materie prime avrebbero sotterrato definitivamente la questione delle tariffe. Ma gli accordi non sono (ancora) stati raggiunti, e l’entrata in vigore dei dazi è stata rimandata fino a dopo le elezioni Usa del 2024. Ecco perché è questione di prospettiva strategica

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