Il presidente turco ha parlato di un possibile sostegno militare ai palestinesi, e sebbene resti per ora una provocazione – come altre già fatte in passato – cosa succederebbe se dovesse accadere? La Turchia, infatti, è membro della Nato…
Ue
Commercio e politica su due piani diversi. La visita di Meloni in Cina secondo Cangelosi
Il viaggio della premier analizzato dall’ambasciatore, già consigliere diplomatico del presidente Giorgio Napolitano: “È importante che ci sia stata questa visita e che si stia cercando di colmare un gap commerciale che si era accentuato subito dopo lo strappo della Via della Seta. Si tratta di ricucire e di ritrovare delle strade di cooperazione e seguendo la formula che ormai è adottata nel mondo occidentale”
Incontri a Pechino, cosa si sono detti Giorgia Meloni e Xi Jinping
Mantenere il canale aperto, dopo l’uscita dell’Italia dal memorandum della Via della Seta, così come fatto da altri stati membri dell’Ue che vantano buone relazioni commerciali con il Dragone senza per questo essere stati accomunati da un memorandum ad hoc. Secondo la premier, poi, “c’è un’insicurezza crescente a livello internazionale” e la Cina è un interlocutore inevitabile “per ragionare insieme su come garantire stabilità, pace, un interscambio libero”
Italia e Cina, ripartire dalle parole di Mattarella. Parla Quartapelle (Pd)
“Credo che si debba ripartire da quello che ha detto il presidente Mattarella ricevendo Xi Jinping nell’anno del Memorandum: vicini ma nell’ambito della strategia tracciata dall’Ue, tenendo fermi tre valori: trasparenza, sicurezza, equità”. Conversazione con la deputate dem Lia Quartapelle sul viaggio di Meloni in Cina
Europa e Asia centrale sempre più vicine. Ecco come
Appare di tutta evidenza che, dall’aggressione della Russia contro l’Ucraina in poi, si è resa urgente una rotta alternativa per le merci che dall’Asia devono giungere in Europa…
Corretto incontrare la Cina, per commercio e dialogo globale. Parla Calovini
Meloni ha riposizionato l’Italia in quella che è la tradizionale politica estera dal dopoguerra in poi. Dopodiché siamo perfettamente consapevoli che la Cina è un interlocutore. È oggettivamente un mercato con potenzialità importanti, ma è un mercato che oggi rappresenta percentuali minime di export italiano a fronte invece di percentuali potenziali estremamente importanti. Conversazione con il deputato di FdI, membro della delegazione italiana presso l’assemblea parlamentare della Nato
Perché la scelta di Stoltenberg non impedirà la nomina per Roma. Parla Gambino (FdI)
Intervista al neo vicepresidente della commissione esteri del Parlamento europeo: “Era stata proprio Giorgia Meloni in molteplici occasioni, come il G7 in Puglia e il vertice Nato di Washington, a richiamare l’attenzione sul fronte Sud, su cui la Nato avrebbe dovuto inviare un messaggio di unità e capacità di adattamento a un mondo che, evidentemente, sta cambiando a un ritmo serrato. Fronte Sud significa molti temi interconnessi: ma il comun denominatore può essere l’Italia”
Più visti, meno tensioni. La mossa dell'Ue sul Kosovo
Il Consiglio europeo ha adottato un regolamento ad hoc secondo cui l’intera regione dei Balcani occidentali disporrà del medesimo regime di visti degli altri, cassando in questo modo l’esclusione applicata in precedenza a chi aveva passaporto serbo rilasciato dalla direzione di coordinamento della Serbia
Non solo Kyiv e Gaza. Tajani e Schallenberg rimettono al centro dell'Ue la Siria
Perché è sbagliato mantenere lo status quo? In primis perché la situazione in Siria e nei Paesi vicini è in costante peggioramento e se non si riuscirà a ricondurre la Siria nell’agenda Ue come una priorità assoluta “le conseguenze per la popolazione civile siriana, per i Paesi vicini nella regione, per i partner mediterranei e, infine, per l’Europa, saranno disastrose”
Far convivere liberali e ambientalisti. Rischi e scommesse di Ursula bis
La variegata composizione dell’attuale maggioranza alla luce della presenza dei Verdi, non solo è stata la discriminante che ha fatto decidere per il no di FdI a von der Leyen, ma si pone come elemento politico oggettivo di cui bisognerà tenere conto. Ecco perché
















