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Cara Schlein, senza spese militari l'aiuto all'Ucraina non va da nessuna parte

I rischi di una esposizione, anche mediatica, di questo genere sono oggettivi: annunciare la vicinanza a Kiev, dopo aver fatto visita alle ambasciate a Roma, ma poi alla prima occasione pubblica al Nazareno “imitare” Conte (o un certo ma-anchismo del passato) su temi portanti della difesa comune europea

Ue

Chip e clima, le mosse (transatlantiche) dell’Ue per l’industria

Doppia svolta sulla doppia transizione (ecologica e digitale) che sta disegnando l’industria europea dei prossimi decenni. Da una parte aumenta il costo dell’inquinare ma si rinforza la protezione contro il dumping ambientale. Dall’altra è confermato il maxi-fondo da 43 miliardi di euro per produrre più chip. Il tutto in raccordo con gli States

La prima risposta Ue alla crisi tunisina. Cosa rischia Saied

Pronto un pacchetto di assistenza finanziaria parallela all’accordo con l’Fmi. Menia (FdI): “Da un lato l’auspicio è che la linea di credito dell’Fmi possa trovare concretezza, dall’altro è altrettanto fondamentale richiamare su rischi sociali che un eventuale aggravamento della crisi porterebbe. Grazie al Piano Mattei l’Italia ha finalmente un ruolo construens”

Tutte le partite connesse alle elezioni in Turchia

Ricostruzione post sisma, gas nel Mar Nero, Russia, Cina, Iran: c’è tutto questo nelle prossime urne turche, dove Erdogan arriva con la primizia da 20 anni a questa parte rappresentata dalla non certezza di vittoria. L’inflazione resta l’avversario numero uno. Le contromosse di Usa e Ue, accanto agli equilibri tra Mediterraneo e Medio Oriente (ovvero Siria e Cipro)

Energia e prospettive. Altri due motivi contro l'inversione a U di Macron

Le parole dell’ad di Eni (“L’Europa non è un Paese, non è neanche una Federazione. Non ci possiamo confrontare con Paesi come la Russia, la Cina e gli Usa. L’Europa assomiglia molto più all’Africa che agli altri tre”) rimarcano una volta di più l’errore macroniano di considerare l’Ue come Terzo polo. Il gas, le esigenze del vecchio continente e quella previsione di Andreatta

Un delirio il referendum contro l'invio di armi in Ucraina. La versione di Parsi

“Pensare che si possa vietare il sostegno ad un Paese invaso con un quesito referendario è una forma di deresponsabilizzazione dei decisori. I promotori? Sono gli stessi che si lamentavano della dittatura da Covid. Così formulato, la Corte avrà facilità nel respingerlo”. L’analisi di Vittorio Emanuele Parsi, docente all’Università del Sacro Cuore

Il fronte russo-turco-cinese e la tensione nei Balcani. Come uscirne?

Secondo l’ultimo paper di Carnegie, la Russia manipola i Balcani per distogliere le risorse e l’attenzione dell’Occidente dallo spazio post-sovietico. Loperfido (FdI): “I Paesi membri rappresentano buone prassi da poter mostrare a tutti i candidati all’ingresso in Ue, anche per evitare che possano essere attratti da sirene della nuova cortina che separa la democrazia, l’Occidente e gli altri Stati, ovvero il fronte russo-turco-cinese”

Macron e Cina? Un errore di valutazione, ora ceda all'Ue il suo seggio Onu. Parla Craxi

Intervista a Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri-Difesa del Senato: “Potrebbe mai convenire a Parigi essere considerato il ventre molle dell’Occidente? Usa e Ue sono le due gambe del mondo libero. Taiwan? Noi siamo dalla parte dei diritti umani e dell’autodeterminazione dei popoli. È fuori strada chi in Europa e in Italia pensa che, come se nulla fosse, si possano continuare a stringere accordi con la Cina. Un mondo è finito”

La Francia è isolata. Le conseguenze (anche per l'Italia) secondo Pelanda

“Con la mossa pro-Cina ha perso la posizione di proconsole europea nel Mediterraneo. Non è stata comunque una sorpresa, gli indizi c’erano già nel rapporto tra von der Leyen e Borrell. È un brutto evento, ma assorbibile. È un motivo in più per non fidarsi di Parigi, che così si allontana dalla tecnologia di superiorità”. Conversazione con il professore di economia e geopolitica

Tensioni, instabilità e antisemitismo. Che succede nel Mediterraneo secondo Donzelli

“Non nascondiamocelo: in Israele è messo in discussione il diritto a esistere e a difendersi, non è accettabile dal punto di vista morale e geopolitico. Il Piano Mattei? Strategico, nella consapevolezza che è necessaria una cooperazione non predatoria. L’Italia? Collegamento naturale fra le varie culture, esigenze e le differenti sensibilità”. Conversazione con il vicepresidente del Copasir

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