L’export control sui microchip fa male a Pechino, ma occhio alla ritorsione sul campo delle tecnologie verdi. Passeranno decenni prima che le supply chain occidentali diventino resilienti, una finestra in cui i Paesi like-minded dovranno cooperare. Il direttore del Programma di tecnologia e sicurezza nazionale del Center for a New American Security fotografa le direttrici del confronto
Usa
Così TikTok prova a rassicurare gli Usa. I dettagli della proposta
Lo stallo sull’accordo deve essere sbloccato e l’azienda ha lasciato trapelare una bozza di proposta. Pur di convincere il Congresso Usa, è disposta a ristrutturarsi interamente, condividere con le autorità le informazioni e modellare l’algoritmo così da poter operare senza fiato sul collo
Pannelli solari, la Cina vuole mettere divieti all'export. Il punto di Torlizzi
Una serie di prodotti essenziali per costruire i pannelli solari potrebbero finire nella lista nera delle esportazioni, annuncia Pechino (che ha un monopolio di fatto nel fotovoltaico). Per Gianclaudio Torlizzi (T-Commodity), questa è la risposta della Cina ai protezionismi esteri: ora occhio alle catene di valore delle rinnovabili
Quei chip "nucleari" con cui la Cina aggirava l'embargo
Finito nella lista nera degli Stati Uniti dal 1997, l’istituto di ricerca sul nucleare cinese ha utilizzato microchip statunitensi per decine di volte, nonostante Washington e le restrizioni all’export. Sfuggire alle sanzioni non è impossibile, ma dimostra quanto Pechino abbia bisogno del know-how occidentale, e che in 26 anni non ha voluto o non è riuscita a crearsi una filiera propria
La vittoria di Biden sui chip. Giappone e Olanda allineati sulla Cina
Abbandonate le titubanze, anche Amsterdam e Tokyo si uniscono a Washington e riducono l’export di macchinari tecnologici a Pechino. Non era scontato, vista la portata dell’accordo, i cui dettagli rimangono segreti proprio per la sua importanza. Ma è un passo in avanti che potrebbe spingere altri a compierlo
Ira e sussidi. La convergenza Ue-Usa passerà dalle materie prime
Bruxelles e Washington stanno lavorando su un accordo per estendere la portata delle sovvenzioni statunitensi per le tecnologie verdi alle industrie europee, attraverso un accordo strategico sulle materie critiche per la transizione, con l’obiettivo finale di contrastare la morsa cinese su tutti i settori cleantech
La tecnologia corre più veloce dell'antitrust. Il caso Google (e non solo)
Il Dipartimento di Giustizia americano vuole fare a pezzi le attività di Google nel settore “ad tech”, una mossa estrema che non si vede dagli anni ’80. Il mercato pubblicitario è davvero così pietrificato da aver bisogno di una picconata statale, che arriverà se va bene tra qualche anno? I numeri dicono di no. È il momento di ripensare l’approccio antitrust nei confronti delle società tecnologiche, o resteremo fermi al 1911
Batterie, così l’Europa può “sganciarsi” dalla Cina entro il 2027. L’analisi di T&E
Il Vecchio continente non è condannato alla dipendenza tecnologica da Pechino, secondo l’ultima analisi del think tank. Ma tutto dipende da come gli Stati membri decideranno di rispondere all’Inflation Reduction Act statunitense. La soluzione? Un fondo sovrano Ue, finanziato a debito comune, focalizzato sulle industrie strategiche
I giorni dell'Ira. Anche in Europa sussidi per far correre l’industria verde
Anche la rigorosa Germania spinge per l’istituzione di fondi e strumenti comunitari per proteggere le industrie “verdi” europee dalla competizione, affilata dai sussidi, di Stati Uniti e Cina. Il commissario Breton già caldeggia un “Clean Tech Act”, ma se ne parlerà a febbraio
La de-dollarizzazione del mercato energetico ci dovrebbe preoccupare
Il 2023 potrebbe essere ricordato in futuro come l’anno in cui è nato un nuovo ordine nel mercato energetico globale: sempre di più il renminbi cinese è la valuta di scambio per il petrolio. Lo sforzo di Pechino per scalzare l’egemonia globale statunitense si riflette anche nell’importante settore energetico e nei tentativi di de-dollarizzazione
















