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Chi promuove e chi boccia la Buona scuola di Renzi

Un piano straordinario per assumere quasi 150mila docenti entro settembre dell’anno prossimo, stop alle supplenze, scatti in base al merito per gli insegnanti e meno burocrazia. E poi ancora alternanza Scuola-Lavoro obbligatoria negli ultimi 3 anni degli istituti tecnici e professionali e nuovi servizi digitali per le scuole.
È questa la rivoluzione della scuola italiana che il premier Matteo Renzi ha presentato questa mattina e che intende portare a termine entro un anno. Con una promessa: “Mai più precari nella scuola”.

Per gli approfondimenti il presidente del consiglio ha rimandato a un testo lungo 136 pagine fruibile dal nuovo sito del governo “passodopopasso”.

IL DOCUMENTO

Suddiviso in sei capitoli il documento “La buona scuola” presenta come prioritaria l’assunzione di tutti i docenti di cui la scuola ha bisogno: si tratta di quasi 150mila persone, individuate tra tutti i precari storici e tutti i vincitori e gli idonei dell’ultimo concorso; verrà inoltre bandito un nuovo concorso per permettere ad altri 40 mila abilitati all’insegnamento di entrare in ruolo.

Ma per farlo occorre puntare su nuove parole d’ordine, si legge nel documento: formazione in servizio e merito prima di tutto. Ripensare la carriera dei docenti, dunque, introducendo elementi di differenziazione basati sull’impegno e sul merito oltre che sugli anni trascorsi dall’immissione in ruolo.

Attuare l’autonomia scolastica è il terzo obiettivo. Autonomia significa risorse ma anche valutazione degli istituti, trasparenza dei curricula, buona governance della scuola e meno burocrazia.

Un lungo capitolo è dedicato all’importanza dell’insegnamento della musica, dell’arte e dello sport che saranno rafforzati e auspica un’alfabetizzazione estesa a nuovi linguaggi: le lingue straniere, l’informatica e l’economia.

Nella buona scuola di Renzi sarà fondamentale offrire agli studenti le competenze per vivere da protagonisti il mondo del lavoro. Largo quindi a un apprendimento basato su esperienze concrete di lavoro attraverso l’obbligo dell’alternanza scuola-lavoro negli ultimi tre anni degli istituti tecnici.

Dulcis in fundos, i costi. Tutto ciò non è a costo zero, si legge nel documento, ma merita risorse pubbliche più ingenti e certe. Quante? Si vedrà.

Sulla riforma della suola il governo inoltre aprirà “per sessanta giorni un grande dibattito pubblico sulla visione e sulle proposte della Buona Scuola che immaginiamo per l’Italia”. Non sarà una “consultazione, perché non c’è un ‘noi’ e un ‘voi’. C’è solo la nostra scuola”, si legge nel documento.

L’ENTUSIASMO DEL PD

“Finalmente la buona scuola. Il rapporto pubblicato oggi sul sito passodopopasso.italia.it, frutto del lavoro congiunto tra MIUR e PD, è il primo vero tentativo di rilanciare, dopo anni di tagli lineari e promesse mancate, il sistema della scuola italiana. Si chiude la stagione degli interventi di emergenza e si apre quella degli interventi organici che guardano al futuro”, ha dichiarato in una nota Simona Malpezzi, deputata Pd in commissione Cultura.

Entusiasmo che trapela anche dal messaggio su Twitter della parlamentare europea del Pd Simona Bonafè:

LA REAZIONE DI FORZA ITALIA

Meno entusiasta è invece il senatore di Forza Italia Altero Matteoli: “Una rivoluzione al giorno, oggi tocca alla scuola. Nei giorni scorsi le (finte) rivoluzioni hanno interessato le opere pubbliche, il lavoro, la pubblica amministrazione e via di seguito. Governare non è, nè può essere – ha commentato Matteoli – solo perseguire una mera strategia mediatica nel tentativo quotidiano di non perdere visibilità e consensi”.

Elena Centemero, insegnante e dirigente scolastico, ora responsabile del dipartimento Scuola e Università di Forza Italia, commentando con Formiche.net i tratti salienti del provvedimento ha promosso in parte il piano di Renzi seppur con alcuni rilievi sulle coperture e su alcune modalità di attuazione.

LA CURIOSITA’ DI BRUNETTA

Il capogruppo alla Camera di FI Renato Brunetta ha affidato la sua curiosità a Twitter:

LA DIAGNOSI DI SALVINI

“Renzi è malato di annuncite”, ha affermato il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, commentando ai microfoni di Sky l’iniziativa del presidente del Consiglio sulla scuola.
“Passiamo ai fatti – ha proseguito – . Renzi aveva parlato di 3 miliardi e mezzo per sistemare le scuole: non se ne è visto nemmeno un settimo. Io gli chiedo: su 800 miliardi di spesa ne può usare uno per rendere pubblici e gratuiti gli asili nido?”.

IL COMMENTO DI ALEMANNO

Pungente nei confronti di Renzi anche l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno:

LO SCETTICISMO DI SEL

Tra le fila di Sel domina invece lo scetticismo: “Poiché Renzi – ha commentato il capogruppo  dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà, Arturo Scotto – governa con quella destra che negli anni passati ha desertificato la scuola pubblica ci permettiamo ancora di essere scettici delle belle parole”.

IL MESSAGGIO DI RENZI

LA BUONA SCUOLA IN 12 PUNTI


La buona scuola in sei punti


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