Per il direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale è indispensabile colmare i ritardi ma dubbi interpretativi e lungaggini burocratiche ostacolano ancora il cammino dell’Agid.
Le vicende dell’Agenzia hanno suscitato adesso l’interesse del Corriere della Sera che, citando Formiche.net nella ricostruzione dei fatti interni all’ente diretto da Alessandra Poggiani, ha messo in evidenza tra l’altro la lentezza del portale governativo.
I PROGETTI DI POGGIANI
Rendere l’Agenzia finalmente operativa, recuperando il tempo perduto, è il primo passo che Poggiani si è impegnata a fare. In una recente intervista a margine dell’evento bolognese “Smart City Exhibition 2014″ il direttore dell’Agid ha elencato le cose fatte e quelle da realizzare: “Il progetto più ambizioso è Spid, un sistema che permetterà di utilizzare una sola identità digitale per accedere a molti servizi online, sia pubblici che privati. Poi abbiamo in fase di avanzato cantiere l’Anpr, l’Anagrafe Nazionale della popolazione residente. Stiamo completando la fatturazione elettronica e portando avanti con la Banca d’Italia il nodo dei pagamenti, per fare in modo che cittadini e imprese possano sempre effettuare pagamenti di multe, tributi, rette scolastiche, bollette, ecc. in modalità elettronica”, ha detto Poggiani.
Tra i progetti strategici elencati dal direttore dell’Agid è presente la redazione del nuovo Piano Strategico per la banda ultralarga in collaborazione con la Presidenza del Consiglio e il Mise, in modo da soddisfare le richieste dell’Agenda Digitale Europea.
E poi ancora la “modernizzazione del sistema scolastico”, un “action plan per l’Open Government”, e “progetti concreti di open-data, primo fra tutti Open Expo”, aggiunge il direttore dell’Agenzia digitale.
COMITATO IN ARRIVO?
Per la realizzazione di questi piani strategici l’Agid, “nei prossimi giorni si insedierà il nuovo Comitato di Indirizzo che lavorerà, fra l’altro, alla definizione del modello strategico per l’informatica nella pubblica amministrazione, ha detto Poggiani lo scorso fine settimana.
Il Comitato d’indirizzo, l’organo di impostazione strategica dell’Agenzia per il quale il governo a luglio ha designato come presidente Stefano Quintarelli, parlamentare di Scelta Civica, è stato vittima di una serie di dubbi interpretativi relativi ai componenti del Comitato stesso che ne stanno di fatto ritardando la nomina effettiva.
L’AGID TRA VECCHIE E NUOVE FORZE LAVORO
Secondo il Corriere della Sera l’Agid ha smarrito la strada per uscire dalla preistoria digitale. Per Sergio Rizzo, infatti, l’Italia trasuderebbe di piccoli geni digitali, che non trovando posto nel nostro Paese, né ai vertici, né più in basso, sono costretti a dare lustro all’estero delle loro doti innovative.
Dove sono questi maghi di Internet? Nell’Agid? La firma del Corriere ha fornito alcuni numeri: “Quarantatre, cinquantadue, sessantuno, sessantadue e sessantacinque”. Sono gli anni dei cinque dirigenti dell’Agenzia per l’Italia digitale ereditati dalle passate gestioni, uno proveniente dai ruoli della Presidenza del Consiglio e quattro dal Cnipa, il centro per l’informatica della pubblica amministrazione (Leggi qui i nomi e i curriculum).
Ma la famiglia dell’Agid, che ad aprile contava 95 dipendenti, è destinata a crescere, e chissà che dentro non trovino posto i giovani invocati da Rizzo sul quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli. Con una delibera dell’Agenzia, a firma del direttore Alessandra Poggiani, l’Agid ha ad esempio conferito al trentenne toscano Marco Bani l’incarico dirigenziale di seconda fascia a tempo determinato di responsabile dell’area “Segreteria tecnica e coordinamento con gli organi”.
Una nomina non proprio da spending review – ha rimarcato il sindacato Falbi in un comunicato stampa – soprattutto se si considera il fatto che i dirigenti dell’Agid non percepiscono dal 1999 gli adeguamenti retributivi previsti dal contratto.
A questa si è aggiunta qualche giorno dopo una consulenza per 30 mesi al veneziano Roberto Scano giunto in Agid per occuparsi, insieme ad altri due esperti, di accessibilità web.