Vogliono costruire un “nuovo corso” per il mondo politico conservatore-moderato prigioniero di una stagnazione culturale e a rischio marginalità. Affrancandolo dalla sudditanza verso “la strategia degli annunci di Matteo Renzi” ma anche dall’illusione di una linea demagogica e rinunciataria. Rilanciandone lo slancio innovatore grazie a “riforme vere e strutturali”, per tagliare la spesa e ridurre le tasse, liberare le imprese e le energie migliori, restituire fiducia e speranza.
Ultima chiamata
È la scommessa che ha spinto il comitato promotore di “Sveglia centrodestra” e il presidente della Fondazione FareFuturo Adolfo Urso a organizzare per sabato 10 gennaio a Roma la manifestazione “Ora o mai più: rifondare il centro-destra”.
Prevista alle 10.30 al Cinema Teatro Adriano in Piazza Cavour, l’iniziativa costituisce il secondo appuntamento di “Sveglia il Centrodestra”, che ha visto la luce il 18 ottobre a Milano e punta a realizzare un’alternativa di governo seria e credibile incarnata da una nuova classe dirigente.
Tre potenziali leader di centro-destra coinvolti
Nessuna aspirazione o velleità di rincorrere il confronto sulla leadership delle forze conservatrici e di prefigurare un “nome magico” in grado di riscattarle sul piano politico-elettorale.
Con questo spirito i promotori del convegno hanno voluto coinvolgere figure come Raffaele Fitto, Giorgia Meloni, Flavio Tosi. Artefice – il sindaco di Verona, Tosi – di un progetto di alleanza inclusiva e plurale nel “laboratorio” Verona e forse per tale ragione preferito a Matteo Salvini.
A unificare i tre protagonisti della vita pubblica invitati, scrivono i promotori, è la proposta di consultazioni primarie per scegliere i candidati della tornata regionale e amministrativa di primavera. E per “rifondare il centro-destra”.
Un ex finiano doc alla guida di FareFuturo
Progetto che dunque vede in trincea la Fondazione FareFuturo, che in questi giorni sta diffondendo l’evento del 10 gennaio, invitando alla mobilitazione. FareFuturo è il pensatoio politico-culturale creato da Gianfranco Fini e oggi guidato da Adolfo Urso, già vice-ministro dello Sviluppo economico con delega al Commercio estero.
A lungo vicino all’ex presidente della Camera, l’ex parlamentare ha partecipato alle recenti iniziative promosse da Raffaele Fitto per restituire smalto a Forza Italia. Urso non è l’unico ex finiano doc presente negli organismi dirigenti del think-tank.
Professionisti e imprenditori che hanno scelto AN e FLI
Nel consiglio di Fondazione siede l’avvocato Giancarlo Lanna, fino a pochi anni fa presidente della Simest: società controllata dal Mise e impegnata nell’assistenza delle imprese che vanno all’estero. Un passato da vice-coordinatore di Alleanza Nazionale in Campania, attualmente è a capo della Brazil Planet, agenzia nata per sviluppare le relazioni economiche e gli scambi culturali tra Brasile, Italia e Unione Europea.
Altre figure presenti nel board sono gli imprenditori Pietro Piccinetti e Mario Bianchi, promotori nel febbraio 2011 di cene e meeting di adesione e finanziamento di Futuro e Libertà. E Ferruccio Ferranti, già amministratore delegato di Sviluppo Italia e presidente dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato.
Noto imprenditore della pasta e parlamentare nella 15ª e 16ª legislatura con AN, PDL e FLI, Francesco Divella ha abbandonato deluso l’agone politico a causa delle “intollerabili perdite di tempo in Aula e nelle commissioni legislative, zavorra per ogni tentativo di modernizzare il nostro paese”.
Nazionali, conservatori, liberali
Più marcatamente partitico il profilo di Riccardo Migliori. Eletto deputato per il Popolo della Libertà nel voto politico del 2008 e con un’intensa esperienza alla guida della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nel 2013 non è stato inserito nelle liste elettorali per aver superato i limiti di legislature. Scelta contestata da Migliori, che parlò di “esautoramento” e rinunciò al ruolo di coordinatore vicario del PDL toscano.
Fautore del progetto originario di Alleanza Nazionale, il fisico e leader del Partito liberal-nazionale Giuseppe Basini ha tentato di travasare nella formazione creata da Fini nel 1995 il patrimonio risorgimentale della Destra storica di Marco Minghetti e Quintino Sella e di quella conservatrice-liberale di Sidney Sonnino, Leopoldo Franchetti e Antonio Salandra.
Nemico della “saldatura tra culture marxista cattolica prodotta dalla stagione del Sessantotto e culminante nei governi di unità nazionale”, ostile alla sinistra liberale e al liberal-socialismo incarnati da Gaetano Salvemini, Carlo Rosselli, Guido Calogero, l’ex parlamentare di AN sogna un grande partito conservatore in grado di impedire “l’acquisizione straniera dei gioielli produttivi italiani”.
Montiani, finiani, reaganiani
Più articolato, nel terreno dei rapporti con l’ex presidente della Camera, il panorama specificamente culturale di FareFuturo.
Direttore scientifico dell’Area formazione è Roberto Pasca di Magliano, professore di Economia Politica all’Università “La Sapienza”. Coautore di un volumetto su democrazia e sviluppo economico dal titolo “Cambiare le regole per cambiare l’Italia”, lo studioso ha tentato invano nel febbraio 2013 la candidatura a Montecitorio con Scelta Civica.
Altrettanto sfortunata è stata la campagna elettorale per il Parlamento europeo che ha coinvolto nel 2009 Federico Eichberg, direttore Relazioni internazionali della Fondazione e storicamente legato a Fini.
Estraneo alle avventure politico-elettorali che hanno visto protagonista l’ex leader di Futuro e Libertà è Lorenzo Castellani, promotore di “Sveglia Centro-destra” e direttore editoriale di FareFuturo. Realtà di cui la testata “La Cosa Blu”, di cui Castellani è direttore editoriale, è il magazine di punta.
Fini aderisce a “Sveglia Centro-destra”?
Potrebbe trattarsi di coincidenze. Ma le tracce dell’iniziativa politica di Fini nell’organigramma del pensatoio guidato da Urso sono molto evidenti.
Forse l’iniziativa con cui FareFuturo tenta di recuperare l’afflato “rivoluzionario-liberale” del 1994 per far risorgere il centro-destra ha ricevuto l’endorsement tacito dell’ex presidente della Camera? Si vedrà. Anche se al momento non ci sono convergenze. Fini nel giugno 2014 ha provato a rilanciarsi nell’arena politica con l’assemblea aperta “Partecipa.info”.