Dicono che nella cloaca del web siano state scritte delle considerazioni abominevoli a proposito di Greta e Vanessa, della loro liberazione e del riscatto pagato (visto che nessuno crede alle dichiarazioni, peraltro ambigue, rese dal ministro Paolo Gentiloni alla Camera).
Affermazioni altrettanto gravi sono state fatte nei quotidiani e da esponenti della politica che avrebbero il dovere della responsabilità e della misura. Queste reazioni sbagliate sono l’ennesima espressione del livore che si scatena ogni volta che si parla di soldi, si tratti di un riscatto o, al limite, di una c.d. pensione d’oro.
Ma trovo ugualmente inaccettabili i generosi attestati rivolti, a buon mercato, alle due ragazzine in nome dello ‘’spirito di solidarietà’’ che avrebbe orientato ed animato la loro avventura siriana. In realtà, abbiamo a che fare con due persone irresponsabili e sprovvedute, per di più coinvolte in rapporti equivoci nel conflitto aperto in Siria.
Lo Stato, che giustamente ha provveduto a salvare la vita di Greta e Vanessa, avrebbe il dovere di accertare la loro posizione sul piano giudiziario, nel momento in cui è in atto una lotta più decisa al terrorismo e ai suoi collegamenti. Quanto alle due cooperanti ‘’fai da te’’, così titubanti nel chiedere scusa, saranno consapevoli che le risorse versate per il loro riscatto serviranno a finanziare altre attività criminali e a far soffrire altre persone innocenti? Un bel risultato per chi si proponeva di fare solidarietà.
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Che un’iniziativa promossa a sostegno delle famiglie considerate ‘’normali’’ dagli organizzatori (e, incidentalmente, dalla Costituzione), debba essere contestata dalle associazioni di gay e lesbiche – alla presenza di un componente del Governo – è un’intollerabile prevaricazione. Immaginiamo per un momento che l’episodio si fosse verificato a parti invertite; e, cioè, che, sabato scorso, all’interno del Palazzo della Regione si fosse svolto un convegno sui diritti civili delle persone omosessuali e che fuori vi fossero manifestazioni di protesta. Sarebbe crollato il mondo: tutti a dire che la libertà è in pericolo, che Annibale è alle porte. C’è, allora, da temere per quanto sarà previsto nella legge contro l’omofobia. Diventerà reato pensare che la famiglia ‘’normale’’ è quella che unisce un uomo ed una donna?
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Sarà il ‘’caso Cofferati’’ a innescare la scissione del Pd? Per il ‘’Cinese’’ il postino ha suonato per la seconda volta. Di solito, non suona mai una terza. Già una decina di anni fa, quando lasciò la Cgil, Sergio ebbe la tentazione di guidare una ‘’cosa rossa’’ a sinistra del Pds. Poi, si fece convincere a candidarsi a sindaco di Bologna, dove ancora lo cercano per fargli pagare la pessima prova fornita. Dicono che il ‘’caso’’ avrà conseguenze nel voto per il Quirinale. Staremo a vedere. Intanto, essendosi già rotta una spalla, è bene che Sergio stia attento a non sbattere anche la testa. La nostra non è una minaccia, ma un consiglio amichevole.
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Povero Berlusconi! E’ ormai completamente asservito ai disegni di Renzi fino al punto di sconfessare Renato Brunetta e di rivalutarlo il giorno dopo quando si accorge che il Pd è pronto a fregarlo di nuovo rivolgendosi al ‘’forno’’ del M5s. Che pena i tanti ‘’servi sciocchi’’ di Forza Italia che stavano raccogliendo le firme sul documento pro-Nazareno! Si adegueranno al contrordine, come nelle vecchie vignette del Candido.