“#PartiteIva #LaPartitanonèchiusa”. È questo il nome del comitato parlamentare promosso dalla deputata del Nuovo Centro-destra Barbara Saltamartini per riportare a standard accettabili il regime fiscale e previdenziale per i lavoratori autonomi che operano con partita Iva.
REGOLE PENALIZZANTI
Fasce lavorative al centro di un aggravio tributario e contributivo fissato dalla Legge di stabilità approvata da governo e Parlamento per il 2015.
Manovra che impone ai liberi professionisti attivi al di fuori di ordini un’imposta del 15 per cento sui guadagni compresi tra 15mila e 40mila euro annui. E prevede un aumento secco dal 27 al 30,72 per cento dei versamenti alla gestione separata dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.
Cifra nettamente superiore rispetto a quanto dovuto da tutte le altre tipologie di lavoratori, e sottratta direttamente al fatturato annuo.
L’ERRORE COMPIUTO A PALAZZO MADAMA
A fare retromarcia verbale su un pacchetto di misure che ha provocato reazioni sdegnate da parte delle associazioni rappresentative del ceto produttivo autonomo è stato lo stesso Matteo Renzi. Il quale ha parlato di “errore da correggere al più presto”.
Ed è per incalzare il governo sull’urgenza del cambiamento che è nata l’iniziativa parlamentare promossa da Saltamartini.
La quale ricostruisce, in una conversazione con Formiche.net, la genesi della vicenda. “La Camera dei deputati aveva avviato l’iter della Legge di stabilità rinviando a Palazzo Madama la trattazione di argomenti come i redditi minimi imponibili dei lavoratori partite Iva. L’inasprimento fiscale e contributivo è responsabilità del Senato. E l’Aula di Montecitorio, visti i tempi ristretti per l’approvazione della manovra finanziaria, è stata costretta a ratificare tale scelta”.
RITORNARE A UN REGIME TOLLERABILE
Adesso vi sono i margini per modificarla. L’appuntamento è costituito dal Decreto legge “Milleproroghe” che il Parlamento esaminerà a febbraio.
Il fronte politico capitanato dall’esponente di Area Popolare ha messo a punto un emendamento finalizzato a ripristinare l’aliquota per i versamenti previdenziali al 27 per cento in vigore nel 2014. E a riportare in vigore il prelievo fiscale del 5 per cento sui redditi fino a 30mila euro annui.
Regime tributario che, spiega Saltamartini, deve riguardare i lavoratori free lance, i giovani under 35 che hanno aperto da poco la partita Iva, gli agenti di commercio e delle assicurazioni: “Persone cui deve essere riconosciuta l’opportunità di inventare un lavoro, e di contribuire allo sviluppo del nostro paese”.
LE ADESIONI TRASVERSALI
La campagna parlamentare ha ricevuto l’endorsement della galassia associativa da tempo in trincea nella salvaguardia e promozione dei lavoro autonomo, come Confassociazioni e Acta.
Ma sta riscuotendo molteplici adesioni in un gran numero di formazioni politiche. Il Partito democratico ha appoggiato l’emendamento per voce dell’ex responsabile del Welfare Cesare Damiano e di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio di Montecitorio.
Ed è nell’organismo ristretto della Camera che è giunto il sostegno dei capigruppo di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale Massimo Corsaro, di Forza Italia Pietro Laffranco, dell’Unione di Centro Giuseppe De Mita, del Nuovo Centro-destra Paolo Tancredi. Analoga adesione è arrivata dai loro colleghi in Commissione Affari costituzionali. Ricca di significato è poi la condivisione della Lega Nord.
Manca, per ora, la firma dei rappresentanti di Movimento Cinque Stelle. La ragione, rimarca Saltamartini, è in un’iniziativa molto simile portata avanti dai parlamentari penta-stellati sugli stessi temi: “Sono sicura che la fase del voto ci vedrà tutti uniti”.
L’OTTIMISMO SULL’APERTURA DEL GOVERNO
E dal governo sono giunte risposte persuasive? L’esponente di Ncd ricorda le parole del premier “sull’autogol cui porre rimedio”.
E nutre fiducia alla luce della “grande sensibilità manifestata dal sottosegretario al Tesoro Enrico Zanetti e dal vice-ministro dell’Economia Luigi Casero soprattutto sul terreno fiscale”.
Per tale ragione, aggiunge, “ci aspettiamo un parere favorevole dall’esecutivo nel momento del voto sull’emendamento al Decreto Milleproroghe”.
PUNTO DI PARTENZA PER UNA RINNOVATA ALLEANZA DI CENTRO-DESTRA?
Nel corso di una vicenda per molti versi surreale è emerso un elemento ricco di significati dal punto di vista politico: la convergenza di tutte le formazioni di centro-destra sugli obiettivi del Comitato “#PartiteIva #LaPartitanonèchiusa”.
L’iniziativa a favore di un regime fiscale e contributivo tollerabile per i lavoratori autonomi meno garantiti potrebbe costituire un tema unificante e un collante possibile per una rinnovata alleanza conservatrice-moderata?
La parlamentare ne è convinta. Ricorda come il centro-destra vince esclusivamente se è unito. E per questo motivo esorta ad archiviare “veti e contro-veti, personalismi e rivalità”. La stella polare a suo giudizio “non è guardare a formule algebriche fondate su percentuali di sondaggi, ma ripartire dai programmi per essere alternativi al Pd di Renzi, replicando l’esperienza del governo regionale lombardo”.
CENTRO-DESTRA UNITO ANCHE SULLA DIFESA DELLE BANCHE POPOLARI
Programmi, contenuti, obiettivi. Nel segno di bandiere riformatrici che vennero sollevate, con scarsi risultati, dal centro-destra nel 1994.
Un orizzonte che secondo Saltamartini deve arricchirsi di nuove campagne. Come la salvaguardia e il rilancio delle banche popolari al centro dell’offensiva del governo.
“Realtà – osserva – che da sempre hanno aiutato in forma sussidiaria il tessuto di piccole e medie imprese e le realtà locali. E che non possono essere svendute alla grande finanza”.