Dieci episodi e sei personaggi per raccontare il 1992. Parte martedì 24 febbraio la nuova serie televisiva prodotta da Sky Atlantic e Wildside in collaborazione con La7. La serie racconterà per la prima volta l’inchiesta di Mani Pulite. L’intreccio di affari tra grandi imprenditori e politica, però, sarà lo sfondo in cui si srotoleranno le vicende dei sei protagonisti “immaginari”, ma non troppo lontani dalla realtà, creati dagli autori per arricchire la ricostruzione storica con la penombra della finzione.
“1992” verrà trasmessa su Sky Atlantic HD da martedì 24 marzo, in contemporanea in 5 paesi: Italia, Inghilterra, Germani, Irlanda e Austria.
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1992, LA SERIE
“La scelta più interessante è stata quella di mettere a fianco ai personaggi reali, non nello sfondo o in primo piano ma accanto, dei personaggi laterali che ci permettessero di andare oltre il noto e di calcare sulle oscurità di quel periodo. Questa è la scelta più coraggiosa e innovativa”, ha commentato Roberto Amoroso, produttore esecutivo di Sky, durante la conferenza stampa di presentazione di “1992” al Cinema Moderno di Roma.
“Abbiamo scelto il 1992 come spartiacque – ha aggiunto Ludovica Rampoldi, autrice e sceneggiatrice della serie assieme a Stefano Sardo e Alessandro Fabbri – un laboratorio per capire tutti i cambiamenti che da quel momento si sono generati in Italia” e la “creazione di sei personaggi di finzione – ha continuato Rampoldi – ci ha permesso una grande libertà nel raccontarli come ambigui e sfaccettati, soprattutto quando messi di fronte a temi etici difficili”. Un doppio binario, dunque, attraverso cui abbandonare la rigidità della ricostruzione storica arricchendola con dilemmi morali incarnati dai personaggi di finzione.
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IL TRAILER
I PRIMI DUE EPISODI
È l’arresto di Mario Chiesa ad aprire il primo episodio di “1992”, così come quel giorno, il 17 febbraio, viene riconosciuto simbolicamente come l’inizio di Tangentopoli. All’arresto di Chiesa seguirà la ricostruzione del sistema di tangenti svelato dal pool di Mani Pulite di Antonio Di Pietro (interpretato da Antonio Gerardi), affiancato da quei “personaggi laterali” che si muovono parallelamente ai protagonisti reali. Si tratta degli agenti Luca Pastore e Rocco Venturi (interpretati da Domenico Diele e Alessandro Roja) che accanto a Di Pietro ricompongono i legami tra imprenditori e politici, confondendo le ragioni personali (vendetta per uno, interesse economico per l’altro) con il dovere di sgominare un sistema corrotto.
Veronica Castello (Miriam Leone), invece, si vende a uomini di potere per guadagnare una posizione da protagonista nel mondo della televisione. Quasi arrivata sul podio, però, vede il suo sogno svanire a causa dell’arresto dell’amante, l’imprenditore Michele Mainaghi, presunto intoccabile, incastrato dalle rivelazioni di Mario Chiesa. Da pecora nera della famiglia a imprenditrice, invece, è la metamorfosi di Beatrice Mainaghi (Tea Falco), figlia dell’imprenditore arrestato per tangenti che ne erediterà il potere.
E se gli equilibri politici si disintegrano con lo scoppio di Tangentopoli, nuove forze prendono piede, come la Lega di Umberto Bossi, che arruola l’ex militare in Iraq Pietro Bosco (Guido Caprino) dopo il suo intervento durante un pestaggio. Salvare un dirigente leghista aggredito da due albanesi lo fa approdare, non senza difficoltà, prima nella lista elettorale della Lega e poi in Parlamento, in cui dovrà fare i conti con un mondo a lui sconosciuto.
Ad osservare dall’esterno, o in parte, i cambiamenti che stravolgono politica e società c’è un uomo di marketing e pubblicità, Leonardo Notte (Stefano Accorsi), scelto da Marcello Dell’Utri per studiare l’elettorato a cui vendere, poi, il prodotto politico più appetibile. Ad affacciarsi, però, nella vita di Leonardo Notte, è un passato di misteri e segreti inconfessabili.