Luca Pastore è un agente di polizia giudiziaria che lavora accanto ad Antonio Di Pietro al servizio del poll di Mani Pulite, ma non solo. Il personaggio di “1992”, la serie prodotta da Sky e Wildside e nata da un’idea di Stefano Accorsi, ha un obiettivo in più, oltre a quello di ricomporre il puzzle di Tangentopoli, e lo si intuisce già dai primi due episodi trasmessi su Sky Atlantic.
Un agente di polizia, dunque, che vuole sbrogliare la matassa di tangenti e appalti venduti che hanno reso il 1992 un anno di svolta per la storia politica e sociale italiana, ma non basta. Il personaggio di Luca Pastore, uno dei sei protagonisti della serie nata dalla penna di Alessandro Fabbri, Ludovica Rampoldi e Stefano Sardo, insegue anche altri obiettivi di giustizia. Già dai primi due episodi della serie, trasmessa su Sky Atlantic ogni martedì alle 21:10, si intuisce che le ragioni della dedizione di Luca Pastore vanno ben oltre la passione civica o la volontà di sgominare un sistema tangentizio che coinvolge politica ed imprenditoria. Il suo obiettivo, infatti, pare avere nome e cognome: Michele Mainaghi, imprenditore milanese in odore di tangenti che viene arrestato proprio durante il secondo episodio della serie.
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Eppure non sono le tangenti pagate da Michele Mainaghi a ossessionare l’agente Pastore. Un giro di sangue infetto è alla base della sua ricerca personale di giustizia, dopo essere stato contagiato con il virus dell’Hiv proprio a seguito di una trasfusione con sangue infetto. E nel cercare la sua giustizia personale Pastore userà qualunque mezzo per incastrare l’imprenditore milanese, anche la figlia dello stesso Mainaghi, Beatrice detta “Bibi”, incontrata in un bar proprio per guadagnarne la fiducia e introdursi, così, in casa sua.
Interpretato da Domenico Diele, il personaggio di Luca Pastore è sfaccettato e ambivalente, così come tutti i personaggi di 1992. Perché purezza e bontà assolute non esistono, ed è forse l’imperfezione di questi personaggi a rendere la storia di “1992” reale quanto gli stessi fatti storici in cui si muove.
Domenico Diele è nato nel 1985 e del 1992 ricorda il tragitto da casa a scuola percorso in bicicletta e la voglia di emulare il fratello maggiore, ha dichiarato durante un’intervista. Dopo essersi diplomato in recitazione nel 2005, ha preso parte ad alcune serie televisive, come “Adriano Olivetti – La forza di un sogno“, per poi interpretare il ruolo di Andrea Costantini nel film di Stefano Sollima “ACAB- All Cops Are Bastard” e poi del protagonista del film di Claudio Noce “La foresta di Ghiaccio“.
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