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Che cosa chiede Wikipedia a Renzi e Franceschini

Wikipedia chiede al Parlamento italiano di cambiare la legge che tutela le immagini dei beni culturali. Perché adesso per pubblicare una foto sull’enciclopedia virtuale bisogna chiedere l’autorizzazione a chi ne detiene i diritti (ente locale, museo, istituzione culturale, ecc). Così tutto diventa molto complicato, a svantaggio dell’Italia, in un settore dove invece occorre essere veloci.

L’anno prossimo sarà proprio il nostro Paese a ospitare il raduno mondiale della community di Wikipedia, dal 21 al 26 giugno 2016, a Esino Lario, borgo di 800 anime sul lago di Lecco. Che per l’occasione vedrà più che raddoppiati i suoi abitanti. Un risultato straordinario, dato che il paese lombardo ha battuto Manila, la capitale delle Filippine. E viene dopo metropoli come Città del Messico (2015), Washington e Hong Kong, tanto per dirne alcune. Ma secondo il vertice italiano di Wikipedia, il rapporto tra la più grande enciclopedia libera del web e l’Italia non funziona, proprio per l’impossibilità di utilizzare le immagini delle nostre bellezze monumentali. “Wikipedia è un ottimo strumento per fare pubblicità alle meraviglie nostrane, ma al momento siamo limitati da questa norma ormai obsoleta. Per questo motivo chiediamo al Parlamento di intervenire”, ha detto Andrea Zanni, presidente di Wikimedia Italia, durante un incontro che si è svolto due giorni fa alla Sala Mappamondo di Montecitorio, aperto da Anna Masera, responsabile dell’ufficio stampa della Camera.

Wikipedia – “l’enciclopedia libera e collaborativa” – ormai è entrato nelle abitudini di tutti noi. Quando si vuole sapere qualcosa su un fatto o un personaggio, basta un click e lì si finisce. Una vera rivoluzione, perché l’enciclopedia virtuale ha preso il posto di quei poderosi tomi che occupavano spazio nelle nostre librerie. Un’enciclopedia che si consulta, ma si può anche scrivere, perché tutti gli utenti sono chiamati a partecipare, apportando il proprio contributo. Accanto a ogni voce, infatti, compare il link “modifica” e ognuno ci può mettere mano. Ma la domanda che spesso si sente fare è: ma c’è da fidarsi? Wikimedia sul sito declina la propria responsabilità su dati falsi o inesatti inseriti dagli utenti.

“La comunità in lingua italiana è composta da 1.229.277 utenti registrati, dei quali 7.975 hanno contribuito con almeno una modifica nell’ultimo mese”, si legge sul sito. Chi apporta una modifica o inserisce una notizia nuova all’interno di una voce dovrebbe indicare la fonte da cui ha preso l’informazione. Se un dato è falso, però, rimane, almeno fino a quando un altro utente si accorge dell’errore e provvede a cancellarlo o modificarlo.  “L’attendibilità non può essere garantita al 100 per cento, ma è comunque molto alta. Anche le enciclopedie cartacee possono contenere degli errori”, spiegano da Wikipedia. Che ormai, in pochi anni, è diventato il sesto sito più visitato al mondo, dietro solo a colossi come Facebook, Google e Amazon, con 400 milioni di utenti unici e 22 miliardi di pagine visitate ogni mese. “La differenza è che noi non abbiamo dietro nessuno, ma siamo quello che siamo solo grazie agli interventi dei nostri lettori”, dicono. La sede, manco a dirlo, è a San Francisco. Ma ogni Paese ne ha una in loco.

A volte, però, ci sono problemi legali dovuti al diritto all’oblio, alla pubblicazione di dati sensibili, alla diffamazione, agli insulti, alla tutela della privacy. “E’ inutile
rivolgersi a un avvocato” – ha spiegato Luca Martinelli, segretario dell’associazione Wikimedia Italia – intendendo che è inutile minacciare di adire le vie legali, quando la correzione o la rimozione di un errore può avvenire semplicemente contattando la comunità. Anzi, spesso la
comunità di Wikipedia individua l’errore e lo corregge/rimuove prima che il diretto interessato se ne accorga, ha aggiunto Martinelli.

Da qualche tempo l’enciclopedia ha lanciato “Wiki loves monuments”, un’iniziativa indirizzata proprio al mondo culturale. Che però si scontra con la legge italiana. “Siamo qui per ascoltare e vedere di fare il possibile, perché Wikipedia può essere un valido alleato allo sviluppo turistico e culturale del nostro Paese”, osserva Veronica Tentori, deputata del Pd, moderatrice dell’incontro. “Se il ministro Franceschini pubblica su Instagram le foto delle bellezze artistiche che visita, non si capisce perché Wikipedia non possa farlo. Questa normativa è anacronistica e va cambiata”, sostiene il democrat Paolo Coppola. Che, insieme a Tentori, fa parte dell’intergruppo parlamentare per l’innovazione.

Tempo fa il comune di Firenze ha diffidato Wikipedia dall’usare immagini dei beni artistici e architettonici della città. E infatti se la voce del British Museum di Londra è zeppa di bellissime immagini, quella degli Uffizi è corredata solo da una striminzita fotografia. “Per noi la cultura è molto importante, molte ricerche degli utenti sono in questo campo. E le persone cercano voci con foto. Perché l’Italia dovrebbe restare indietro?”, si chiede, retoricamente, Andrea Zanni.



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