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Che cosa penso dell’ultima salvinata di Salvini

Prima di proclamare, a novembre, la ‘’settimana rossa’’ della spallata al Governo, Matteo Salvini sta studiando con attenzione il calendario. Era intenzionato a scegliere, come giornata centrale dell’iniziativa, il 7 novembre (quando, nel bel tempo che fu, si celebrava la Gloriosa Rivoluzione d’ottobre). Poi, dopo l’adesione di Fratelli d’Italia (che mai vorranno contaminarsi con una ricorrenza comunista), Salvini sta pensando al 2 novembre: la giornata dei defunti. Lo slogan della protesta sarà: ‘’Lasciate che i morti seppelliscano i morti’’.

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‘’De Gasperi fu segretario di partito e poi presidente del Consiglio per otto anni, ma tutte le scelte fondamentali della sua politica interna ed internazionale sono state elaborate dai partiti all’interno del Parlamento, nel rispetto più assoluto delle regole e con un faticoso quanto meticoloso lavoro politico svolto in profondità (…) Mai De Gasperi ha ceduto alla tentazione di coartare il Parlamento che era la sede in cui egli pretendeva il rispetto e in cui poteva riconoscere alle opposizioni il ruolo che meritavano’’. E’ un brano della Lectio magistralis di Monsignor Nunzio Galantino alla commemorazione dello statista promossa dalla Fondazione trentina Alcide De Gasperi. Anche se Galantino si guarda bene dal fare paragoni con la situazione attuale e con gli ‘’eroi dei nostri tempi’’, la differenza è tanto evidente che ognuno la comprende da sé. E si rattrista.

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E’ deceduto all’improvviso Donato Bruno, esponente di Forza Italia, insigne avvocato e grande signore. Nella passata legislatura fu presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera. Avrebbe meritato di essere eletto alla Corte Costituzionale: i suoi colleghi dovrebbero, adesso, sentire il rimorso di non averglielo consentito.


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