Napoleone Bonaparte, accusato di ruberie, appropriazione indebita e saccheggio, è stato assolto dalla giuria popolare di Milano con uno scarto di 14 voti. A processarlo, come già è successo in passato sul palcoscenico romano del Teatro Parioli, sono stati Fabio Roia (presidente della Corte) e Paolo Colombo (avvocato dell’accusa), mentre a difendere l’imperatore Bonaparte, impersonato da Luca Telese, è stata l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace aiutata dal testimone della difesa Giuseppe Cruciani, che impersonava il fratello di Bonaparte, l’omonimo Giuseppe.
Di cosa si tratta? Degli spettacoli ideati da Elisa Greco, “I processi alla storia”, che hanno varcato i confini della Capitale per arrivare a Milano al Teatro Carcano.
UNO SCONTRO ALL’ULTIMA BATTUTA
È stato un dibattimento sofferto fino all’ultima battuta quello tra la difesa di Napoleone, rappresentata da Annamaria Bernardini de Pace – che ha portato a testimoniare il fratello di Bonaparte, Giuseppe Cruciani Bonaparte – e il pubblico ministero Paolo Colombo, che ha potuto contare sulla testimonianza di Ilaria Borletti Buitoni. Il verdetto finale è stato di assoluzione, ma per pochi voti, uno scarto di 14 su 600 votanti tra il pubblico del Teatro Carcano.
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