Le Casse previdenziali private sono un po’ come un cantiere aperto in queste settimane. Nei giorni scorsi Formiche.net ha dato infatti conto delle intenzioni del Tesoro di intervenire con un decreto sulle modalità di investimento delle Casse, tradizionalmente attratte dal mattone e dalla finanza, affinché concentrino i propri sforzi sul mercato domestico e sull’economia reale piuttosto che all’estero, anche se gli input politici al momento pare che non siano stati del tutto accolti dalle strutture tecniche dei dicasteri, in particolare del Mef. Ma le partite che si stanno giocando tra le Casse e Via XX Settembre, sono in realtà più di una. La stretta sugli investimenti, la loro defiscalizzazione e l’allungamento del credito di imposta per gli investimenti di lungo termine, sono alcuni dei confronti più caldi in atto al Tesoro. La carne al fuoco è tanta, per questo occorre fare un po’ di ordine.
UN CREDITO D’IMPOSTA PERMANENTE
La prima questione riguarda la richiesta di una stabilizzazione del credito di imposta (sorta di sgravio sotto forma di credito spettante al contribuente) sugli investimenti. Una battaglia che le Casse previdenziali riunite nell’Adepp, l’associazione delle casse private, conduce da tempo ma che ora sembra essere a una svolta. “Nei giorni scorsi l’associazione ha incontrato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, per richiedere l’apertura di un tavolo” per ottenere un provvedimento strutturale, spiega una fonte vicina al dossier contattata da Formiche.net. Le Casse sono infatti disposte a investire nel lungo termine in Italia “ma per farlo bisogna avere agevolazioni altrettanto di lungo termine, perchè poi ci sono delle responsabilità verso gli iscritti. Non si può avere un credito che scade alla fine di ogni anno”. La fonte precisa come nei prossimi giorni ci dovrebbe essere un nuovo incontro al Mef in merito a un provvedimento sul credito di imposta e ciò possa far slittare l’adozione di un intervento strutturale di qualche mese.
LA DETASSAZIONE DEGLI INVESTIMENTI E IL GIALLO DEL DECRETO
Un’ altro nodo del confronto in atto tra Casse ed esecutivo riguarda la tassazione degli investimenti effettuati dalle prima, che il governo ha spesso equiparato a vere e proprie rendite finanziarie, alzando il prelievo sulle Casse fino al 26% . Il Consiglio di Stato, come confermato a Formiche.net da alcune fonti dopo le indiscrezioni riportate sempre da questo sito, starebbe vagliando un decreto per rivedere la geografia degli investimenti delle Casse, al fine di incentivare le operazioni sul mercato domestico. La questione della detassazione sta particolarmente a cuore a Lello Di Gioia, presidente dem della commissione parlamentare di controllo sugli enti previdenziali, preoccupato anche dal fatto di non aver avuto ancora traccia del provvedimento, senza quindi conoscerne il contenuto nei dettagli. “Il decreto? Nessuno lo ha ancora visto”, spiega Di Gioia a Formiche.net. Più che dire dove e come investire “quello che noi chiediamo è un abbassamento del carico fiscale sulle Casse, perché questo è un freno agli investimenti”. Di Gioia rivela poi di aver chiesto anche lui un incontro a Padoan per i giorni prossimi, proprio per cercare di capire cosa bolle in pentola per le Casse nelle stanze del Mef. Quanto al merito del decreto del Mef in gestazione, Di Gioia dice: “Non condivido l’impostazione dello schema di decreto di cui si parla in quanto limiterebbe l’intervento nell’economia reale”.