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Che cosa ha detto la Santa Sede sulla strage di Parigi e la guerra dell’Isis

Il commento più alto della Santa Sede riguardo la strage di venerdì sera a Parigi è arrivato direttamente dalla voce del Papa. Nel corso di una breve telefonata con il direttore di Tg2000, Lucio Brunelli, Francesco si è detto “commosso e addolorato”. “Non capisco ma queste cose sono difficili da capire, fatte da esseri umani. Per questo sono commosso, addolorato e prego. Sono tanto vicino al popolo francese tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per loro”, ha aggiunto il Pontefice.

TERZA GUERRA MONDIALE “A PEZZI”

Torna, nuovamente, quella definizione di “terza guerra mondiale a pezzi” che il Papa aveva dato tempo fa riguardo i tanti conflitti in atto nel mondo. E quanto accaduto a Parigi, non è che un altro “pezzo, non ci sono giustificazioni per queste cose”. Non vi può essere, ha sottolineato, alcuna giustificazione “religiosa e umana. Questo non è umano. Per questo sono vicino a tutta la Francia, cui voglio tanto bene”.

“ATTACCO CHE MINA LA PACE DELL’UMANITA'”

Già nelle prime ore della giornata, il Vaticano – attraverso la voce del portavoce e direttore della Sala stampa, padre Federico Lombardi – aveva rilasciato un commento su quanto accaduto oltralpe: “Qui in Vaticano stiamo seguendo le terribili notizie che giungono da Parigi. Siamo scioccati da queste manifestazioni esasperate e condanniamo il terrorismo e la violenza assieme al Papa e a tutti coloro che collaborano per la costruzione della pace. Noi – aggiungeva Lombardi – preghiamo per le vittime e per tutti coloro che sono rimasti feriti nel corso degli attacchi, e per l’intero popolo della Francia. Questo è un attacco che mina la pace dell’umanità, che richiede una risposta decisa da parte di tutti noi che ci contrapponiamo alla diffusione dell’odio omicida in tutte le sue forme”.

IL GIUBILEO SI FARA’

Rispetto alla paura che il Giubileo possa divenire il prossimo obiettivo delle falangi terroriste, Lombardi ha confermato che l’appuntamento dedicato alla misericordia si farà come previsto: “In questi giorni tristi per l’imperversare di una violenza omicida folle e orribile, molti si domandano come reagire. Alcuni si fanno già la domanda su come vivere l’attesa del Giubileo. Attenzione! Questi omicidi posseduti da un odio insensato si chiamano terroristi proprio perché vogliono diffondere il terrore. Se noi ci lasciamo spaventare, hanno già raggiunto un loro primo obiettivo. E’ una ragione di più per resistere con decisione e con coraggio alla tentazione della paura”.

LA POSIZIONE DELLA SANTA SEDE SULL’ISIS

La posizione della Santa Sede riguardo la minaccia terroristica portata dall’Isis era stata illustrata recentemente dal segretario di Stato, il cardinale Pietro Parolin. Al convegno sull’anniversario della Nostra Aetate, tenutosi nelle scorse settimane, il porporato aveva infatti escluso la possibilità di avviare qualunque forma di dialogo con i jihadisti attivi nel vicino oriente: “Non credo che sia possibile. Il dialogo si fa con chi accetta di fare il dialogo e quindi con chi entra in relazione. Evidentemente con chi non è sensibile e rifiuta il dialogo e quindi con il fondamentalismo, non credo che sia possibile dialogare. Si può offrire di dialogare ma non vedo molte possibilità che si stabilisca un dialogo”.

“LA PACE NON E’ AUTOMATICA”

La pace, aggiungeva Parolin, “è possibile se ci sono persone disposte a costruire la pace. La pace non è automatica. Evidentemente – ha detto il cardinale Parolin – con chi non è sensibile e rifiuta il dialogo e quindi con il fondamentalismo, non credo che sia possibile dialogare. Si può offrire di dialogare ma non vedo molte possibilità che si stabilisca un dialogo”. “La pace è possibile se ci sono persone disposte a costruire la pace. La pace non è automatica”.

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