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Tod’s e Roger Vivier, il lussuoso mercatino di Della Valle

Paolo Panerai e Diego Della Valle
I fratelli Diego e Andrea Della Valle, attraverso la società Gousson consultadoria e marketing srl, vendono il marchio di calzature di lusso Roger Vivier. Tutto normale, se non fosse che a comprare, per 415 milioni oltre Iva, è la Tod’s. E quest’ultima è l’azienda di abbigliamento e calzature controllata dalla stessa famiglia marchigiana e quotata in Borsa, il che significa che se i Della Valle sono al controllo, con una partecipazione di quasi il 57%, la Tod’s è partecipata anche da altri azionisti, vale a dire gli operatori del risparmio gestito Capital research (5%) e Oppenheimerfunds (3,7%), il patron del colosso del lusso francese Lvmh Bernard Arnault (3,4%), più tutti gli altri soci minori. In altri termini, il marchio famoso per le scarpe col tacco a spillo passa da una società indirettamente controllata dai fratelli Della Valle a un’altra partecipata anche da altri azionisti, che contribuiscono perciò, sia pure indirettamente, a pagarla.
IL NODO DEL PREZZO
Il nodo centrale dell’operazione, pertanto, è il prezzo: se è ritenuto elevato, a fare un affare è la Gousson di Diego e Andrea Della Valle; mentre se il controvalore è basso, ci guadagna chi compra, cioè, indirettamente, non solo i due fratelli ma tutti gli azionisti della Tod’s. A proposito del prezzo, secondo Repubblica.it, a detta degli analisti, la valutazione di Roger Vivier “è alta, le stime degli esperti per il marchio francese si aggiravano intorno a 200-250 milioni, con qualche broker (Citigroup) che si spingeva fino a quota 300 milioni, dato che da sempre Tod’s supporta i costi di sviluppo e retrocede alla Gousson solo le royalties per lo sfruttamento del marchio. Proprio in ragione dell’ammontare dei diritti di sfruttamento della griffe, pagati da Tod’s, gli esperti stimavano che la sola Vivier valesse due volte i ricavi attesi per il 2016 (poco meno di 300 milioni)”. E invece il prezzo è stato fissato a 415 milioni oltre Iva. Cifra che, si legge invece su Milanofinanza.it, è simile alle stime degli analisti di Equita sim, che nella loro nota quotidiana sottolineano, inoltre, che parte della cifra incassata da Gousson, ossia 207 milioni, rientrerà nelle casse della Tod’s attraverso un aumento di capitale riservato alla società dei due fratelli Della Valle.
I REPORT DELLE BANCHE D’AFFARI
Scrive oggi Sara Bennewitz sul quotidiano la Repubblica: “Gli analisti su questo punto sono divisi: Fidentis dice che Tod’s «ha strapagato», per Intermonte il prezzo è «generoso», per Deutsche Bank «amichevole» e per per Exane è «in linea con il mercato». Citigroup, che ora è tra gli advisor dell’operazione, ad agosto valutava Vivier 300 milioni, Morgan Stanley si spingeva invece fino a un massimo di 350-400 milioni”.
LA PLUSVALENZA
Vittorio Malagutti dell’Espresso, nel suo blog, ha calcolato in circa 380 milioni la plusvalenza che la Gousson dei due fratelli marchigiani dovrebbe incassare grazie alla vendita di Roger Vivier alla “sorella” quotata Tod’s. “Il marchio Roger Vivier – scrive Malagutti – vale 32 milioni nel bilancio della società che lo possiede, la Gousson consultadoria e marketing srl. Quest’ultima – prosegue il giornalista dell’Espresso – ha una storia particolare alle spalle. Fino al 2008 aveva sede nell’isola di Madeira, il paradiso fiscale a sovranità portoghese. Da lì si è trasferita in Lussemburgo per poi approdare, nel 2012, in Italia a Sant’Elpidio a Mare, quartier generale di Della Valle”. Questo significa che le tasse sulla plusvalenza saranno comunque pagate in Italia.
GLI AZIONISTI DI TOD’S POSSONO DIRE “NO”
In realtà, gli azionisti della Tod’s diversi dalla famiglia Della Valle, se ritengono che l’operazione non tuteli i loro interessi (per esempio perché il prezzo è troppo alto), sono ancora in tempo per opporsi. Come spiega, infatti, la nota stampa con cui è stato annunciato l’acquisto di Roger Vivier, “il consiglio di amministrazione ha ritenuto di applicare all’operazione, con l’obiettivo di coinvolgere la più ampia base azionaria possibile, una procedura volontaria di white-wash. Pertanto ha stabilito che, a prescindere dall’espressione di voto del socio di controllo, l’operazione non potrà essere eseguita qualora la maggioranza dei soci non correlati (esclusa quindi la famiglia Della Valle, ndr) presenti in assemblea esprima voto contrario all’aumento di capitale di Tod’s riservato a Gousson. La limitazione di cui sopra troverà applicazione a condizione che i soci non correlati presenti in assemblea rappresentino almeno il 10% del capitale sociale”. L’assemblea straordinaria di Tod’s che delibererà sulla questione si riunirà il 13 gennaio 2016 in prima convocazione e, occorrendo, il 18 gennaio 2016 in seconda convocazione.

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