Nei corridoi di Bruxelles dal primo gennaio 2016 la notizia più commentata dagli italiani, e non solo dagli italiani, è stata la lettera di dimissioni presentata da Carlo Zadra, unico membro italiano nel gabinetto del presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, che ha lasciato l’incarico di esperto giuridico, con delega in materia di migrazione, giustizia e affari interni.
IPOTESI E RICOSTRUZIONI
Il team di Juncker è composto da 30 membri (incluso il personale di segreteria) più 3 autisti. A detta degli euroburocrati un team “germanocentrico”, perché diretto da un capo di gabinetto tedesco di nome Martin Selmayr, una sorta di “presidente ombra” della Commissione europea. Secondo indiscrezioni, sin dall’inizio il rapporto tra Selmayr e Zadra è stato travagliato, i colleghi parlano di incompatibilità caratteriale, che è emersa già nei primi giorni. Sembra che il tedesco l’avesse preso in antipatia e non gli rendeva la vita facile, secondo alcune ricostruzioni. Altri addetti ai lavori, più maliziosi, hanno immediatamente pensato che questa situazione fosse una conseguenza del duro confronto che c’era stato tra la Cancelliera Angela Merkel e il premier Matteo Renzi nel vertice di metà dicembre a Bruxelles. Altri osservatori hanno legato l’accaduto a contenziosi di carattere giuridico, altri al fatto che Selmayr non volesse un italiano ad occuparsi di immigrazione.
I VERI MOTIVI DELLE TENSIONI SECONDO BRUXELLES
Ma alcuni inquilini del Berlaymont (sede di lavoro dei Gabinetti dei Commissari) sostengono invece che non c’è alcun legame tra queste ricostruzioni e le dimissioni di Zadra, e che lo scontro fosse soltanto caratteriale. Inoltre fonti interne alla Commissione di Bruxelles fanno sapere che siccome le dimissioni di Zadra erano già nell’aria, il presidente Juncker e il suo capo di gabinetto avevano già individuato l’italiano che l’avrebbe dovuto sostituire. Ma a dimissioni avvenute, è iniziato il tam tam mediatico in Italia, le telefonate con Bruxelles, svariati comunicati stampa dove ogni politico diceva la sua, e i bene informati sostengono che il polverone sollevato abbia fatto irritare Juncker e i suoi uomini.
LE MOSSE ANTI ITALIANE DEL FURBO SELMAYR
La domanda che ci si pone nei palazzi europei ora è la seguente: riuscirà la galassia politica italiana, composta da pianeti che si muovono in ordine sparso, a reinserire nel gabinetto Juncker un italiano, e quindi il nostro Governo sarà salvo dalle accuse che “non conta nulla in Europa”? Nel frattempo, gli addetti ai lavori fanno notare che il tedesco Selmayr avrà comunque “vinto” su un fronte, e cioè aver tolto uno dei dossier più importanti per l’Italia, ovvero l’immigrazione, dalle mani di un italiano, visto che ormai ci sarà anche o solo un inglese ad occuparsene. L’ennesimo colpo di furbizia tedesca perché Selmayr appena ha capito che c’era nell’aria la possibilità delle dimissioni di Zadra è il seguente: ha immediatamente creato la figura di una sorta di super revisore sulle materie di Zadra, forse per evitare che il nuovo arrivo italiano si occupasse da solo di deleghe così importanti per il nostro Paese.
GLI SCENARI
A questo punto, se effettivamente nei prossimi giorni avverrà la nuova nomina, la sfida del governo italiano sarà sulle deleghe che verranno affidate al nuovo membro di gabinetto: saranno le stesse? Saranno divise con l’inglese? O addirittura saranno nuove deleghe e di quale portata?
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