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Ecco come Germania e Francia abbandonano Grecia e Italia sui migranti

Hotspot, ridistribuzione e ripristino dei controlli alle frontiere. Su questi tre temi si è dibattuto ieri al vertice dei ministri degli Interni dei Paesi Ue che si è tenuto ad Amsterdam sull’emergenza migranti.

LA DIATRIBA

I sei Paesi che hanno momentaneamente sospeso Schengen (Francia, Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Croazia) chiedono la proroga della sospensione fino al 2017 e vogliono che Grecia e Italia rispettino gli accordi rendendo effettivi gli hotspot e registrando gli ingressi. Grecia e Italia, però, rimproverano a Bruxelles i ritardi nella ridistribuzione dei profughi sbarcati nelle loro coste (414 su 160 mila da settembre) e temono che la chiusura dei confini possa lasciare il sud Europa a gestire da solo la crisi dei migranti.

A CIASCUNO LE SUE RAGIONI

Schengen è salva per ora. Abbiamo poche settimane per evitare che si dissolva tra gli egoismi nazionali“, ha dichiarato il ministro Angelino Alfano da Amsterdam, ma quel che emerge dalla riunione dei ministri dell’Interno che si è tenuta ieri sono gli interessi particolari di ogni Paese più che la ricerca condivisa di una soluzione: “La Franciascrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Serachiude le frontiere perché deve «blindarsi» contro i terroristi, la Germania per fronteggiare uno scontro politico interno che coinvolge anche il partito della Cancelliera Angela Merkel, la Svezia ha il maggior numero di immigrati rispetto alla popolazione e deve riorganizzarsi, l’Austria non ha i mezzi sufficienti per garantire l’accoglienza. Fanno blocco unico anche i Paesi dell’Est che hanno già alzato muri o comunque non sono mai stati disponibili ad accogliere gli stranieri“.

ABBANDONARE ITALIA E GRECIA

Tocca ad Alexis Tsipras – e indirettamente all’Italia – mettere le prima toppa a un sistema che non funziona, sostengono i sei Paesi che hanno sospeso Schengen. Così, come ricostruito da Alberto D’Argenio su Repubblica, mercoledì verranno approvati dalla Commissione “i rapporti sul funzionamento di Schengen nei diversi paesi dell’Unione. La Grecia sarà bocciata e riceverà una serie di raccomandazioni con le misure da prendere per ripristinare il controllo delle frontiere“. Tsipras avrà tre mesi di tempo (più un sostegno economico) per riprendere il controllo dei propri confini e rendere effettivi gli hotspot, dopo i quali si deciderà se sospendere Schengen per altri due anni riducendone il perimetro e escludendo, dunque, gli unici due paesi a non poter chiudere i propri confini: Italia e Grecia.

SE SCHENGEN DOVESSE FINIRE

Se i Ventotto non dovessero riuscire a trovare un accordo la situazione per l’Italia non sarebbe rosea, l’ha dichiarato anche il Viminale: una volta chiuse le frontiere con l’Austria sarebbero necessari nuovi hotspot e centri di accoglienza al Brennero e a Tarvisio in previsione delle tendopoli che nascerebbero ai valichi. “Il rischio, visto da Romasi legge su La Stampa -, è che i migranti potrebbero tornare a traversare il mare. Oppure che da Grecia e Croazia potrebbero riversarsi verso i porti di Ancona e Bari. E allora sì che sarebbero guai. Ci troveremmo a dover accogliere 200 o 300 o 400 mila persone. Stime al ministero dell’ Interno non ne fanno“.

TUTTI GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SULLA QUESTIONE MIGRANTI:

Tutti i fallimenti dell’Unione europea (non solo sull’economia). L’analisi di Guido Salerno Aletta
Tutte le convulsioni in Germania sui profughi: risorsa o sciagura? L’articolo di Andrea Affaticati
Ecco tutti i costi della rottamazione di Schengen. L’articolo di Simona Sotgiu
Crisi di Schengen o fine dell’Europa? Il commento di Benedetto Ippolito
Un paio di consigli non richiesti a Renzi sull’Europa. Il commento di Stefano Cingolani
Schengen, ecco come i Paesi europei sbarrano le frontiere. L’articolo di Simona Sotgiu
Ecco come la Germania s’interroga sull’immigrazione islamica dopo Colonia. L’articolo di Andrea Affaticati
Ecco tutti gli Stati che stanno rottamando Schengen. L’articolo di Eunews

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