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Rc auto, Uber, farmaci. Cosa cambierà con il ddl Concorrenza

Passo dopo passo il ddl concorrenza in discussione al Senato comincia a prendere forma. In questi giorni la commissione Industria sta esaminando le prime proposte di modfica, riguardanti soprattutto le assicurazioni e le telecomunicazioni, mentre a partire da mercoledì dovrebbero essere sciolti i nodi più critici, ovvero le nuove regole del trasporto privato con la legalizzazione o meno di Uber, che vede una forte contrapposizione tra il Pd e il fronte dei tassisti, e la questione della liberalizzazione dei farmaci di fascia C.

RC, DIETROFRONT SULL’IVASS

Le prime novità riguardano uno dei settori tradizionalmente più delicati quando si parla di concorrenza, quello delle assicurazioni. Nei giorni scorsi è stato riformulato, dallo stesso Pd, l’emendamento che affidava all’Ivass il compito di praticare robusti sconti sulle polizze degli automobilisti che non fanno incidenti per cinque anni e sono residenti in Regioni dove il costo medio dei premi è superiore alla media. Il Pd infatti, come anticipato da Formiche.net in un precedente articolo, ha confermato il cambio di rotta  affidando la gestione degli sgravi direttamente dalle assicurazioni con l’Ivass che si occuperà di verificare l’effettiva applicazione dello sconto. Il definitivo stop al coinvolgimento dell’Ivass, hanno fatto sapere fonti vicine ai relatori Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap), è maturata anche in seguito alle perplessità dello stesso Ivass, che in un’audizione aveva intravisto nella norma una distorsione della concorrenza.

STOP AI FALSI TESTIMONI NEGLI INCIDENTI

Il ddl Concorrenza, atteso in Aula al Senato la prossima settimana, porterà poi in dote un’altra novità, quella sui falsi testimoni in caso di incidente stradale, pratica assai ricorrente in caso di sinistro. In questo senso il meccanismo anti truffa previsto da un emendamento al ddl, sempre dem e già discusso in commissione, prevede che nelle cause civili per l’accertamento della responsabilità e il risarcimento dei danni, il giudice dovrà trasmettere un’informativa alla procura della Repubblica, qualora si registri la presenza dei medesimi testimoni in più di tre cause per incidente stradale. Spesso infatti, le parti in causa, ricorrono a veri e propri “professionisti” della falsa testimonianza che, dietro pagamento, avallano la tesi di questa o quella parte, pur essendo estranei ai fatti. 

NIENTE AUMENTI PER CHI CAMBIA COMPAGNIA

C’è poi un terzo capitolo che chiude il fronte delle assicurazioni, e che sarà sicuramente ben accolto dai consumatori. Da sempre il cambio della compagnia comporta il potenziale declassamento della fascia di rischio, col risultato che si paga di più. Ma ora, grazie a un’altra proposta di modifica, già approvata,  se si decide di cambiare compagnia assicurativa per la propria polizza Rc auto, non si rischierà più di vedersi retrocessi nella classe di merito e quindi di pagare un premio più alto, perché nuovi clienti. Le compagnie “devono garantire, nell’ambito della classe di merito, le condizioni di premio assegnate agli assicurati aventi identiche caratteristiche di rischio del soggetto che stipula il nuovo contratto”, recita il testo dell’emendamento.

TLC, RACCOMANDATA IN PENSIONE PER IL CAMBIO OPERATORE

Cambiando settore, sono previste novità anche per quanto riguarda le tlc, la cui disciplina è contenuta nell’articolo 18 del ddl. Alcuni emendamenti, anch’essi già discussi e approvati, hanno infatti stabilito la possibilità di cambiare online operatore televisivo o telefonico. “Gli operatori di telefonia, di reti televisive e di comunicazioni elettroniche devono consentire la possibilità per consumatori e utenti di comunicare il recesso o il cambio di gestore con modalità telematiche”, recita il testo. Dunque, non sarà più necessario inviare una raccomandata all’azienda per comunicare la volontà di recedere ma, su richiesta del consumatore, si potrà fare tutto via internet. Questo però non esenterà chi vuole cambiare operatore dal pagare i cosiddetti costi aziendali, ovvero la spesa che l’operatore deve sostenere per dismettere il servizio con l’utente.

PARAFARMACIE ALL’ATTACCO DELLA LORENZIN

Questi dunque i provvedimenti più importanti discussi finora dalla commissione Industria. Che però, da mercoledì, dovrà vedersela con due dossier scottanti. La liberalizzazione dei farmaci di fascia C e la possibile legalizzazione di Uber, chiesta a spron battuto dalla senatrice dem Linda Lanzillotta. Sul primo fronte va registrata da una parte la chiusura del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha escluso per il momento l’apertura di questo mercato  ad altre realtà come le parafarmacie.  “La liberalizzazione della fascia C? Non si può affrontare in un provvedimento come la legge annuale su mercato e concorrenza, sostanzialmente estraneo alla sanità, di cui la farmacia è un presidio integrante”, ha detto Lorenzin. Di contro, continua il pressing dei sostenitori dell’apertura del mercato, come le parafarmacie,  che proprio ieri hanno chiesto nuovamente la fine del monopolio da parte delle farmacie.  “Il governo metta fine allo strapotere di categorie organizzate e gruppi di pressione, difenda il farmacista professionista e valorizzi il merito, a tutto vantaggio dei cittadini consumatori e della crescita del Paese.  La protezione degli interessi delle lobby, da sempre contrarie a cedere una parte irrisoria del proprio incasso come la vendita dei farmaci di fascia C”, ha dichiarato il presidente della Fnpi, Davide Gullotta, “restituisce l’immagine di un Paese debole, ancora in mano alle caste”.

LA MOSSA DI SC SUI FARMACI, UNA LETTERA AI SENATORI

Anche Adriana Galgano, deputata di Scelta civica, è scesa in campo per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C, scrivendo una lettera ai senatori, proprio in vista della ripresa dei lavori della commissione. “Abbassare il prezzo dei medicinali, soprattutto oggi, dovrebbe essere una delle priorità del governo: primo per tutelare la salute dei suoi cittadini, secondo per una questione di equità e terzo per lungimiranza perchè coloro che non si curano oggi, domani andranno ad incrementare la spesa sanitaria nazionale. Con la liberalizzazione dei farmaci di fascia C si stimola la concorrenza e si riducono i prezzi”, si legge. Dunque, “sulla liberalizzazione, mi auguro che al Senato il dibattito si concentri sul reale benessere e sull’interesse dei cittadini”.

UBER, REGOLE SI’ O NO?

Il capitolo più delicato però, che la commissione lascerà forse appositamente per ultimo, riguarda la regolamentazione di Uber, il servizio che consente a qualunque possessori di auto di prestare corse a pagamento. Come raccontato nei giorni scorsi da Formiche.net, il Pd vorrebbe da una parte dare veste legale a Uber, iscrivendolo in un registro, dall’altra mettere paletti specifici per tutelare l’incolumità dei passeggeri (disponendo, per esempio, l’obbligo di revisione dell’auto). La questione è meno semplice di quanto sembra. Se infatti Lanzillotta continua a predicare la necessità di una maggiore concorrenza nel trasporto privato, che farebbe bene pure ai taxi, spingendoli a migliorare il servizio, la lobby delle autobianche vede il tutto come una sorta di legalizzazione della concorrenza sleale. A Palazzo Madama non è ancora chiaro come andrà a finire, ma da quanto si apprende in più d’un senatore si aspetta una parziale retromarcia del Pd. Ma per saperlo, bisognerà aspettare però ancora qualche giorno.

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