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Perché è utile seguire Israele per contrastare il terrorismo Isis

Lavoro cassimatis, GIULIANO CAZZOLA

Con l’aria che tira in Europa dopo l’ennesimo attento di matrice jihadista non sarebbe il caso di ‘’pensare in grande’’? Per esempio: perché non associare lo Stato d’Israele alla UE e magari anche alla Nato? Il know how che quel Paese ha accumulato in tanti decenni di lotta al terrorismo – senza mai rinunciare a propri  ordinamenti democratici  – potrebbe essere di grande aiuto nelle sfide mortali che ci attendono.

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Una proposta siffatta scatenerebbe reazioni estremamente contrarie. In tanti direbbero che sarebbe il modo per provocare il mondo arabo nel suo insieme, anche quello alleato dell’Occidente (ma che tuttavia non esita a finanziare l’Isis). E se, invece, riemergesse, quando si parla di Israele, un antisemitismo atavico, mai debellato nel Vecchio Continente?

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Un antisemitismo che, in Europa, non ha soltanto radici religiose, popolari e plebee. Purtroppo, ve ne sono tracce profonde anche nelle opere dei più insigni Maestri del pensiero occidentale. Vediamone alcuni esempi tratti dal libro “Storia degli ebrei’’ di Michel Abitbol (Einaudi 2013).

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Nella voce ‘’antropofagi’’ del Dizionario filosofico di Voltaire, gli ebrei vengono presentati come autori di sacrifici di esseri  umani  e mangiatori di carne umana: “Perché gli ebrei non dovrebbero essere antropofagi? – scrive – Sarebbe stata la sola cosa di cui il popolo di Dio difettava per essere il popolo più abominevole della terra’’.

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Immanuel Kant, in uno scritto del 1798, suggeriva di costringere questa “nazione di ingannatori’’ e questi “oriundi della Palestina che vivono fra noi’’ ad adottare pubblicamente la religione di Gesù’ e a studiare l’Antico e il Nuovo Testamento, nello spirito della morale moderna e dei Lumi. Ciò – precisava – avrebbe comportato ‘’l’eutanasia dell’ebraismo’’.

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J.G. Fichte, il primo della triade dei grandi filosofi idealisti voleva “tagliar la testa a tutti loro nella stessa notte, e dargliene una nuova che non contenga una sola idea ebraica’’, oppure, in modo meno cruento ‘’conquistare per loro la Terra promessa e spedirceli tutti’’.

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Richard Wagner si sofferma sulle cause dell’ingresso degli ebrei nella musica: “Solo al momento della morte interna di un corpo è evidente che gli elementi estranei prendono abbastanza forza da impadronirsene, e non solo per decomporlo; allora la carne di quel corpo può ben dissolversi nella vita brulicante dei vermi; ma chi, dal suo aspetto, si azzarderebbe a considerarlo ancora vivo?’’.

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Karl Marx: “L’emancipazione sociale dell’ebreo è l’emancipazione della società dall’ebraismo… L’emancipazione ebraica consiste nell’emancipare l’umanità dall’ebraismo’’. E ancora: “La cambiale è il Dio reale degli ebrei’’.

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Pierre-Joseph Proudhon, l’autore di “Che cosa è la proprietà?’’ (il socialista umanitario caro a Bettino Craxi) è un altro campione dell’antisemitismo di sinistra: “Non senza motivo i cristiani li hanno chiamati deicidi. L’ebreo è il nemico del genere umano. Bisogna che questa razza sia ricacciata in Asia, oppure sterminata’’.

ECCO GLI APPROFONDIMENTI DI FORMICHE.NET SU ISIS E GLI ATTENTATI A BRUXELLES:

Isis, dove sono i Guido Rossa nell’Islam? I Graffi di Francesco Damato

Vi spiego gli algoritmi dei terroristi (di Isis e non solo). L’analisi di Giuseppe Pennisi

Come si deve rispondere al terrore di Isis. L’analisi di Luca Longo

Vi racconto Bruxelles dopo la strage Isis. Il commento di Gianfranco Polillo

Isis, il totalitarismo del terzo millennio. Il Bloc Notes di Michele Magno

Isis e Bruxelles, cosa hanno detto Clinton, Cruz, Sanders e Trump. L’articolo di Zeffira Zanfagna

Tutte le sciocchezze su Isis, Bruxelles, Servizi e Corano. Il corsivo di Stefano Cingolani

Bruxelles, la guerra di Isis e l’eutanasia dell’Europa. L’analisi di Benedetto Ippolito

Chi finge di non vedere la guerra di Isis. Il commento di Gennaro Malgieri

Vi racconto la fiacchezza morale che ci rende inermi davanti a Isis. Il commento di Corrado Ocone

Attentati a Bruxelles, come combattere con efficacia il terrorismo. L’analisi di Ennio Di Nolfo

Salah, Molenbeek e il jihad made in Europe. Il post del sociologo Marco Orioles

Tutte le bufale circolate sui media dopo la strage a Bruxelles. La ricostruzione di Alma Pantaleo

Così Clinton e Trump si rintuzzano anche sugli attentati a Bruxelles. L’articolo di Giampiero Gramaglia

Attacco terroristico a Bruxelles, tutti i dettagli. La ricostruzione di Emanuele Rossi

Bruxelles, da “non luogo” a capitale del terrore. Il corsivo di Guido Mattioni

Vi racconto tutto di Molenbeek. La testimonianza di Enrico Martial

Perché il Belgio è considerato “la culla del jihadismo” in Europa. L’approfondimento di Rossana Miranda

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