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Benvenuti nel fantasmagorico mondo della giustizia alla Davigo

Piercamillo Davigo

25 aprile 2016. Ora e sempre Resistenza. Contro chi, però?

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Ad Aldo Cazzullo che nell’intervista al Corriere della Sera gli domanda se disse davvero “Non esistono innocenti: esistono solo colpevoli non ancora scoperti’’, Piercamillo Davigo, presidente della ANM, risponde: “Certo. In un contesto preciso. Ma mi citano fuori contesto per farmi passare per matto’’. Grazie dell’opportuno chiarimento. Ma non è prassi diffusa che, negli atti delle Procure, siano citate, tra virgolette, frasi intercettate, trascritte e pubblicate “fuori contesto’’, al solo scopo di dare un po’ di credibilità ad un teorema giudiziario e di mettere in cattiva luce la persona indagata?

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Nel diritto romano la carica del dictator non durava oltre i sei mesi delle antiche campagne militari che si svolgevano essenzialmente nel periodo estivo. A Piercamillo Davigo hanno dato un anno di tempo per condurre la campagna contro Matteo Renzi.

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John Phillips, ambasciatore Usa in Italia, in una recente conferenza ha dichiarato che le imprese Usa investirebbero di più nel nostro Paese se la giustizia civile non fosse “troppo lenta’’, dal momento che occorrono “oltre tre anni per una decisione di primo grado su di una semplice questione contrattuale’’ con milioni di dollari che, in questo modo, rimangono inutilizzati. L’ambasciatore – senza citare nomi, che sono peraltro noti – ha sottolineato, poi, che a Milano si fanno indagini per frode fiscale su imprese multinazionali “accusate’’ per pratiche ‘’considerate coerenti con principi contabili generalmente accettati altrove in Europa e nel mondo’’. Ma come si permette? Ci auguriamo che l’ANM faccia pervenire a John Phillips le inoppugnabili statistiche da cui risulta che la magistratura italiana è la più produttiva d’Europa (come ha affermato il suo presidente a “Di martedì’’, il ‘’tinello’’ di Giovanni Floris).

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Nei primi anni ’90, ai tempi di Tangentopoli, il circuito mediatico-giudiziario decise che il potere dovesse cadere, come una pera matura, nelle mani degli ex-pci. Poi, quando l’operazione sembrava conclusa, si mise di mezzo Silvio Berlusconi e l’esecuzione del piano fu rinviata di qualche mese. Ma all’ex Cav non l’hanno mai perdonata. Fino a mandarlo a scontare la pena ai servizi sociali, dopo aver applicato – solo nei suoi confronti – la sciagurata legge Severino. Adesso, dai contenuti e dai toni delle loro argomentazioni, i soliti noti stanno tirando la volata al M5S. Riuscirà Matteo Renzi a “resistere, resistere, resistere’’?


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