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Chi è Frederico Carvalhão Gil, la spia portoghese arrestata a Roma

Due persone sono state arrestate sabato 21 maggio a Roma con l’accusa di spionaggio. Si tratta di un funzionario del Sis (Serviço de Informações de Segurança), l’intelligence portoghese, e di un cittadino russo probabilmente legato agli ambienti dei servizi di Mosca SVR. I due sarebbero coinvolti nel passaggio di dati sensibili sulla Nato: il portoghese, di nome Frederico Carvalhao Gil, avrebbe passato alcuni dossier segreti al russo, in cambio di un pagamento in denaro. Capi di imputazione, oltre ai crimini di spionaggio, anche corruzione e violazione del segreto di Stato. L’indagine, secondo il comunicato della polizia giudiziaria portoghese (PJ), durava da tempo: avviata su segnalazione dello stesso Sis dopo che era stata allertata la direzione per la violazione di alcune procedure di sicurezza, ha coinvolto la Digos italiana, l’Interpol di Roma e Eurojust, il sistema di coordinamento europeo tra magistrature.

LO SCENARIO ROMANO

Uno scenario perfetto quello di Roma, caratterizzata dalla presenza di molti uffici di organismi internazionali e ambasciate sia italiane sia alla Santa Sede. Il russo e il portoghese sono stati catturati dalla polizia italiana e da alcuni uomini del Sis mentre erano seduti in un locale di Trastevere; il primo aveva raggiunto la capitale italiana con un volo Ryanair atterrato a Ciampino. Carvalhao Gil, attualmente detenuto in Italia in attesa di estradizione in Portogallo, è uno dei nomi storici dello spionaggio lusitano.

LAUREA IN FILOSOFIA, INTELLETTUALMENTE SUPERIORE

In servizio dagli anni Ottanta, è laureato in filosofia, ha una passione per le religioni, è noto per i modi colti e pacati. Massone, iscritto al Gol, Grand’Oriente Lusitano, precedentemente alla Gran Loggia, Carvalhao Gil ha 57 anni, oltre la metà dei quali spesi tra i servizi. I colleghi che hanno parlato anonimamente con alcuni media portoghesi, come l’Observador, lo descrivono per un uomo “intellettualmente superiore”, rigoroso, attentato, meticoloso, spesso incapace di scherzare per quanto fosse concentrato sul lavoro. Caratteristiche che gli avevano permesso di arrivare fino ai massimi incarichi nella divisione anti-terrorismo. La separazione dalla moglie, continua l’Obersvador, ha però “innescato il processo di disintegrazione della sua vita personale”, capelli lunghi a “coda di cavallo”, vita notturna, nonostante la malattia cardiaca di cui soffriva ne consigliava misura. Una delle fonti del giornale si dice “scioccato” dalla notizia, “un momento triste”, anche se una vittoria per il controspionaggio portoghese, che ha dimostrato di “funzionare” sul tipo di casi più complicati da tracciare, le talpe, il doppio gioco.

FREQUENTAZIONI DA EST

Negli ultimi anni Gil era stato spostato in sezioni più marginali, lontane dal flusso di informazioni (ossia, maneggiare file top secret), e tolto dall’operatività diretta, dopo aver coinvolto una sua frequentazione, una donna “dell’Est”, dice un’altra fonte all’Expresso, in un’operazione. In quell’occasione rischiò addirittura l’espulsione dal servizio per cattiva condotta, lui, l’integerrimo agente come i colleghi lo descrivevano anni prima. Da lì, visto che le amicizie, iniziate dopo il complicato divorzio, avevano cominciato anche ad intralciare le sue attività professionali e sospettando contatti con controparti dei paesi dell’Est, la direzione sicurezza dei servizi aveva avviato le procedure di controspionaggio per metterlo sotto controllo.

IL PROFILO FACEBOOK

Conosce il francese, l’inglese, parla il russo, ama i vini, affascinato dall’iconografia di Mosca: informazioni aperte, lasciate online da lui stesso attraverso il suo profilo Facebook. Non una circostanza usuale visto il ruolo ricoperto dall’agente e la conseguente necessità di mantenere un profilo discreto: circostanze che hanno fatto pensare a Guido Olimpio del Corriere della Sera alla possibilità che i post, le immagini, i commenti, potessero essere usati come comunicazioni, messaggi ai suoi interlocutori russi. Sempre l’Expresso scrive che non sarebbe la prima volta che la spia passa segreti ai russi, ma non sono indicate altre informazioni se non che l’inchiesta è in piedi da due anni; essendo non comune l’arresto di un membro dei servizi (di solito si preferiscono modi meno espliciti e vie più coperte per trattare certe pratiche), si può supporre la sensibilità dei dati passati e pure che l’attività fosse in corso da tempo.

LA RUSSIA NON COMMENTA

Per gioco del destino è stata proprio l’Unità nazionale di contrasto al terrorismo (Unctad), dove Gil aveva prestato servizio a pedinarlo e seguirlo fino a Roma. È stato preso con in mano documenti sensibili e denaro contante, mentre altro materiale top secret è stato rinvenuto dalle perquisizioni nella sua abitazione di Lisbona, indizio per possibili futuri altri passaggi. Per quanto riguarda la controparte russa per il momento non ci sono informazioni, e l’ambasciata della Russia a Roma non ha commentato la vicenda. Da tempo Mosca sta cercando di rubare segreti Nato con ogni mezzo, qualche tempo fa il ministero della Difesa italiano era finito sotto un cyber attacco dietro al quale c’era probabilmente la mano degli Apt28, un gruppo di hacker collegato al Cremlino.

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