A differenza di Matteo Salvini, leader della Lega Nord, Fratelli d’Italia non darà né a Roma né altrove indicazioni di voto per il Movimento Cinque Stelle. Parla, anche del futuro del centrodestra (la cui leadership “va scelta attraverso le primarie”), con Formiche.net il capogruppo di Fratelli d’Italia a Montecitorio, Fabio Rampelli. Dopo aver “lisciato” (come ha detto Giorgia Meloni) il ballottaggio nella Capitale, ricorda un successo non piccolo ottenuto a Roma: “Siamo gli unici del centrodestra a sfidare il 19 giugno il M5s in un municipio romano di 350.000 abitanti: Tor bella monaca”.
Onorevole Rampelli, dalle parole di Meloni sembra chiaro che a differenza di Salvini a Roma e altrove non darete indicazioni per i pentastellati. O no?
Fratelli d’Italia lascerà libertà di voto, intanto perché intende rispettare lo spirito della legge che istituisce l’elezione diretta dei sindaci: prevede che questo consenso sia svincolato dalle indicazioni dei partiti, tant’è che offre persino la possibilità del voto disgiunto. Dopo aver utilizzato questo strumento già al primo turno, figuriamoci quanto i cittadini si sentano liberi ora che la competizione è tra due persone (Virginia Raggi M5s e Roberto Giachetti Pd ndr) oltre che tra due programmi. Quindi, non intendiamo assumerci responsabilità ancor che indirette sull’Amministrazione futura degli uni e degli altri.
I progetti di Raggi e Giachetti con voi sembra di capire che non c’entrino nulla. È così?
Sul piano programmatico c’è una distanza abissale. Ma la stessa cosa vale ovunque a livello nazionale.
Perché?
C’è un genericismo da parte del M5s che affronta le elezioni amministrative come se fossero politiche, infatti avanzano proposte deliranti: funivie, pannolini da lavare in casa, commissari di Casaleggio (Davide ndr) che controllano prima le delibere… Non sono capaci.
Come una marcia verso Palazzo Chigi da parte di Luigi Di Maio?
Anche. Peggio ancora per il Pd. Non c’è davvero alcuna tentazione di sostenere candidati di diretta emanazione di Matteo Renzi che è sceso in campo anche personalmente per sostenerli. Quindi è lui che ha politicizzato questa sfida dei candidati sindaci del suo partito.
Vi siete sentiti strumentalizzati da Salvini nella vicenda che ha visto nella Capitale lo strappo con Silvio Berlusconi?
Intanto, vorrei premettere che noi siamo due partiti diversi. Non so perché ogni volta si fa questa filosofia sulle diversificazioni. Il fatto che siamo alleati non significa che siamo la stessa cosa. Né ci siamo consultati con la Lega per coordinare la seconda fase delle Amministrative. Bisogna considerare che la Lega è un partito a trazione settentrionale…
Il 2 e passa per cento a Roma lo dimostra…
Al Nord, a Milano, c’è un ballottaggio, che è il più importante, tra il centrodestra e il centrosinistra tradizionali, i Cinque Stelle sono fuori e quindi ci si può schierare con maggiore disinvoltura; a Roma dare indicazioni di voto significa inevitabilmente prendersi responsabilità amministrative future che Fratelli d’Italia non intende assumersi.
Non ha risposto alla domanda se vi siete sentiti usati da Salvini nello strappo con Berlusconi a Roma.
Assolutamente no, questo è un sospetto che hanno avuto alcuni ambienti culturali radical chic immaginando che i partiti siano tutti uguali e ognuno abbia il desiderio di giocare la propria partita per la conquista del potere. Quindi, escludendo a priori che ci possa essere un approccio nuovo e diverso alla politica. Noi abbiamo fatto le scelte migliori per le città per il centrodestra. Poi, purtroppo Berlusconi ha fatto scelte diverse sulla Capitale e quindi non ha saputo cogliere la disponibilità di un leader nazionale (Meloni ndr) a scendere in campo. Ma su Berlusconi vorrei però dire subito un’altra cosa…
Prego.
Colgo l’occasione per rappresentare gli auguri di pronta guarigione al leader che ha dato una vita per costruire una alternativa alla sinistra in Italia. Di questo occorre dargli atto. Mi auguro che quanto prima possa riprendere il suo lavoro e si possa chiarire con lui. Questo non toglie la gravità della situazione a Roma perché comunque la sua scelta di fatto ha favorito il Pd. Alessandra Mussolini ha detto addirittura che è stata progettata così. Ma io sto alle parole che pronuncerà Berlusconi appena si sarà ripreso, perché immagino che qualcosa avrà da dire. Se confermata quella versione mette Fratelli d’Italia nelle condizioni di non considerare più il presidente di Forza Italia come sintesi del centrodestra.
Cosa pensa delle dichiarate mire alla leadership nazionale del centrodestra da parte di Salvini?
Noi siamo sempre stati tifosi delle primarie a livello nazionale, abbiano anche presentato una legge per introdurle nell’Italicum, affinché non fossero utilizzate in maniera maldestra dal Pd. Abbiamo rotto con il Pdl fondando un nuovo partito proprio partendo dalla richiesta di primarie. E la scelta di utilizzare questo strumento per individuare la leadership della coalizione è l’unica possibile anche perché in democrazia sono i cittadini che devono scegliere. Non lo possono fare gli oligarchi. Quindi non ci interessano tentativi di altro genere fatti da altri.